Sito di Marco Pifferetti
Informazioni sulle nevi di casa e del mondo, da Albinea, Reggio Emilia, Italy

Progetto "Nevi Padane"

Confronto sulla nevosità media dell'area padana tra il quarantennio 1921-1960 e gli ultimi decenni (carta 1968/69-2004/05)

Occorre sottolineare che le carte hanno storia e valenza assai diversa: la carta 1921-1960 è la storica pubblicazione del Servizio Idrografico, unico documento cartografico di rilievo sulla distribuzione della neve fresca sul territorio italiano; la carta 1968-69/2005-06 è invece frutto di personali raccolte dati ed elaborazioni basate su una maglia di circa 220 stazioni.

Ciò premesso, ritengo tuttavia che le due carte siano ben confrontabili in quanto, anche per la carta storica si utilizzò una maglia di stazioni non fittissima e si fece, necessariamente, ricorso ad approssimazioni; la scelta di tracciare le medesime curve di livello usate per storica carta, permette inoltre un confronto diretto.

Il primo e più evidente dato di rilievo è una riduzione della nevosità piuttosto generalizzata anche se emergono differenze localmente significative.
Partendo dal Piemonte, risulta molto evidente il calo a nord di Torino e nel Biellese, in contrasto però con la scomparsa del minimo a sud del Lago Maggiore, che evidenzierebbe in questa zona, un certo aumento; buona la tenuta del basso Piemonte, dove tra alessandrino e cuneese non si riscontrano cali significative, localmente emergono addirittura aumenti.

In Lombardia il calo è abbastanza generalizzato nonostante gli eccezionali eventi nevosi della stagione 2005-2006; solo Varese mostra una buona tenuta, l'area milanese che mostrava una nevosità molto livellata nel 21-60, evidenzia ora una diminuzione delle precipitazioni nevose più evidente nel settore orientale.

Singolare la situazione della pianura Veneta, che la carta 21-60 vedeva livellata quasi completamente tra i 10 e i 20 cm: nella carta recente si evidenziano invece situazioni differenti variabili tra valori inferiori ai 5 cm di buona parete della costa, fino ad oltre i 20 nel vicentino; nel complesso comunque apporti nevosi simili al periodo 21-60; andamento sostanzialmente stabile anche per il Friuli.

l'Emilia Romagna mostra una diminuzione piuttosto diffusa su tutto il territorio, più significativa sulle province occidentali e meno verso la Romagna, nonostante la stagione 2005-2006 abbia fatto registrare rilevanti valori di segno oppostio.

In sintesi: evidente calo al Nord Ovest ad eccezione del cuneese e del basso alessandrino, calo più contenuto in Emilia, sostanziale tenuta del Nord Est e della Romagna.

Principali cause ipotizzate per tali variazioni sono, a mio avviso una generale riduzione delle precipitazioni invernali sul Nord Ovest, e un aumento delle temperature causa di frequenti esclusioni delle basse pianure dai fenomeni nevosi, (cosa che non è invece avvenuta sulle alte pianure del cuneese); la modifica delle configurazioni bariche ha invece portato più occasioni di neve al Nord Est, tali da compensare l'aumento termico anche qui verificatosi.

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