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50 anni di nevicate lungo la Via Emilia: confronto tra i dati nivometrici di quattro città emiliane

La neve, rappresenta un fenomeno abbastanza marginale per la pianura emiliana, ove interessa soltanto i mesi più freddi dell'anno; la sua distribuzione è piuttosto irregolare sia nel tempo che nello spazio, pertanto per avere dati statistici rilevanti, è importante fare riferimento a periodi di osservazione piuttosto lunghi, di norma non inferiori ai 30 anni.
Le nevicate, pur rivestendo grande importanza per l'equilibrio delle falde idriche, per l'agricoltura per i trasporti e per molte altre attività, sono spesso archiviate, come " equivalente in pioggia ", dato certamente importante ma non esauriente.
Questo breve articolo si propone di mettere in rilievo la distribuzione degli accumuli di neve fresca e le variazioni intercorse, sulla pianura emiliana nel cinquantennio 1961- 2010.
Il periodo scelto è sufficientemente lungo da essere significativo per una media nivometrica ed inoltre, è immediatamente successivo al quarantennio 1921-1960, oggetto dello studio "Carta della nevosità media annua in Italia nel quarantennio 1921-1960" pubblicato dal Ministero Lavori Pubblici _Consiglio Superiore_ Servizio Idrografico nel 1972.
Sono state prese come campione le località di Piacenza, Parma, Modena e Bologna, città di cui si dispone di una serie completa ed attendibile dei dati per il periodo considerato.


Dal grafico 1 risulta come la neve, nelle quattro città, presenti una notevole variabilità, alternando periodi nevosi e altri poveri di neve; con differenze tra le varie località, a volte trascurabili
a volte importanti a dimostrazione che non sempre a inverni nevosi sull'Emilia occidentale corrisponde un'analoga situazione sull'Emilia orientale e viceversa; tuttavia gli inverni con pochissima neve o con accumuli importanti, sono generalmente gli stessi per tutte le località.


Dal grafico 2 risulta più evidente il confronto tra la nevosità media delle quattro località, più elevata per Piacenza con una media del cinquantennio di 44.2 cm, seguita da Bologna con 35.9 cm, Parma con 31.9 cm e Modena con 30.6 cm; si tenga tuttavia presente, che gli osservatori di Parma e Modena sono in area urbana, quello di Piacenza è in estrema periferia poco urbanizzata e che il dato di Bologna è urbano, ma in area a ridosso delle colline.
Interessante rilevare come negli ultimi due decenni, Modena abbia avuto più neve di Parma e Bologna portandosi al pari di Piacenza che ha subito invece un calo più vistoso.
Per un quadro più completo della nevosità sulla pianura emiliana, si tenga presente, che le quattro località campione sono disposte nello stesso modo rispetto ai rilievi emiliani, nei dati presentati, viene pertanto a mancare la variabilità dipendente dalla distanza delle stazioni dai rilievi, molto importate in una regione dove le maggiori nevicate sono spesso accentuate da situazioni di stau appenninico.

Tale importanza viene evidenziata nella fig 1 tratta dalla carta della nevosità media dell'area padano veneta 1961-2010, che mostra come gli accumuli nevosi calino, in tutta la regione, allontanandosi dai rilievi appenninici.
"Cliccando" sulle città è possibile visualizzare, per ognuna, la linea di tendenza del periodo considerato che evidenzia un calo sensibile in tutte le località ad eccezione di Modena.

Fonti di informazioni:
Osservatorio meteorologico del Collegio Alberoni di Piacenza
G. Zanella "La neve nel clima di Parma"
Osservatorio meteorologico dell'Università di Parma
L. Lombroso, S Quattrocchi "L'osservatori di Modena: 180 anni di misure meteoclimatiche"
Osservatorio meteorologico dell'Università di Modena e Reggio Emilia
Daniele Bottau: archivio dati personale di Bologna sud est (via Pier Paolo Molinelli)

Marco Pifferetti Giugno 2011