Sito di Marco Pifferetti
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Cenni sull'evoluzione della nevosità in Romagna nel cinquantennio 1960-1961/2009-2010

Il presente articolo vuole mettere a confronto l'evoluzione della nevosità dell'ultimo cinquantennio, sulla Romagna, analogamente a come è stato fatto in precedenza per l'Emilia; si sono quindi scelte cinque località (tre interne e due costiere) delle quali fossero noti gli accumuli di neve fresca di tutto il periodo, da fonte attendibile.

La fig. 1 è un particolare della carta della nevosità media nell'area padano veneta nel cinquantennio 1961 2010, ed evidenzia la distribuzione delle neve fresca in Romagna; cliccando sul nome delle località è possibile vedere il trend delle cinque località separatamente: esso conferma un tendenziale calo degli accumuli di neve fresca meno evidente per la località di Cesenatico.

Nella fig. 1 sono rappresentati insieme i dati stagionali per anno idrologico delle cinque località: essi mostrano una notevole variabilità interannuale con successione di annate povere di neve e altre piuttosto nevose; mentre in certi anni la nevosità risulta abbastanza simile tra le località oggetto d'indagine, in altre appaiono dati piuttosto diversi tra zone interne e fascia costiera.

La fig 2 mostra il confronto in tutto il cinquantennio e nei cinque decenni: si può notare come Imola risulti sul lungo periodo la località più nevosa grazie alla sua maggiore continentalità, segue a breve distanza Faenza, molto simili gli accumuli medi cinquantennali di Conselice Rimini, nonostante la diversa collocazione geografica, più distanziata Cesenatico, che però, come si è visto ha risentito di un calo molto inferiore a quello delle altre località.

A conferma che le medie nivometriche vanno valutate su periodi sufficientemente lunghi, sul breve periodo (decenni) le cose cambiano anche vistosamente: Imola e Rimini superano di gran lunga le altre località nei nevosissimi anni '60; la Romagna occidentale (Imola, Faenza) riporta i valori più elevati negli anni '70, '80 e '00, mentre negli anni '90, caratterizzati da scarsi eventi è la costa ad avere qualche cm in più

 


Fig. 1

Fonti di dati per le località oggetto di indagine: Pierluigi Randi, Osservatorio Torricelli , Giorgio Cappelli.


fig 2



fig3