Sito di Marco Pifferetti
Informazioni sulle nevi di casa e del mondo, da Albinea, Reggio Emilia, Italy

La tempesta dimenticata

Nelle prime ore del mattino di mercoledì 6 luglio 1994, la più intensa tempesta di grandine che si ricordi in zona si abbatte sulla città di Reggio Emilia e su parte della provincia, solo a sera i Vigili del Fuoco, Protezione Civile e soccorritori improvvisati riusciranno a rendere nuovamente percorribili le strade allagate o invase da detriti di ogni genere.
L'episodio si manifesta nel corso di una ondata di caldo torrido che da diversi giorni grava su tutta la Penisola: a tarda sera la temperatura è ancora sui 36 C° e l'umidità molto elevata, verso la mezzanotte però le prime raffiche di vento sempre più violente sono i primi segni di ciò che sta per succedere. Il nubifragio manifesta la sua massima violenza tra le tre e le sei, quando spinta da raffiche di vento fino a 100 Km/h, cadono 50 mm di pioggia per lo più sotto forma di grandine, che forma localmente accumuli di varie decine di centimetri e creando un paesaggio tipicamente invernale.
Danni a coperture di edifici, estesi allagamenti, strade interrotte da detriti e alberi caduti e gravissimi danni alle coltivazioni interessano tutta la città e le campagne limitrofe risparmiando le altre zone della provincia.

Fu proprio l'estrema localizzazione dell'evento a fare sì che la stampa nazionale e la televisione, finirono per ignorare quasi del tutto l'evento, parlando genericamente di alcuni temporali sull'Emilia centrale, sul milanese e in Trentino; perfino nei resoconti mensili dell'Arpa non si fece cenno particolare all'evento che divenne quindi la "tempesta dimenticata" ben più attenti furono naturalmente i quotidiani locali dai quali ho tratto alcuni materiali.


Le carte di reanalisi di quella notte evidenziano la portata dell'onda calda africana ma non lascerebbero pensare a eventi di tale portata.