Sito di Marco Pifferetti


Seversk e il Complesso Chimico Siberiano

Seversk è una città della Siberia, bagnata dal fiume fiume Tom, affluente dell'Ob, 15 chilometri a nord est di Tomsk. Oggi conta 107.000 abitanti. Fino al 1992 non esisteva sulle carte geografiche, era una delle città segrete dell'Unione Sovietica. Classificata con una sigla, Tomsk-7, e era accessibile al resto dei cittadini sovietici solo attraverso una casella postale. Seversk era stata scelta, già dal 1949, per ospitare il più grande complesso nucleare del mondo. Quello che ha realizzato la gran parte delle decine di migliaia di testate nucleari montate su missili che hanno fatto dell'Unione Sovietica, una superpotenza atomica.
Il "Sibkhimkombinat", Complesso Chimico Siberiano, poteva contare su cinque reattori nucleari militari, un impianto di separazione chimica, uno per il riprocessamento dell'uranio e del plutonio, un impianto di arricchimento dell'uranio e, infine, un sistema di stoccaggio dei rifiuti nucleari

Nelle immagini, il Complesso Chimico Siberiano e le rive contaminate del fiume Tom
Il "Sibkhimkombinat" ha subìto, nel corso della sua storia, 23 incidenti. Il più grave si è verificato il 6 aprile del 1993 quando un'esplosione ha rilasciato nell'ambiente 4,3 TBq. Il fall-out della nube radioattiva è giunto a 120 chilometri di distanza.
Tuttavia non sono gli incidenti, il più grave problema di Seversk ma i 40 milioni di metri cubi di rifiuti nucleari.

A Seversk oggi funziona un solo reattore militare, ma nel complesso lavorano ancora 15.000 persone. In 50 diversi siti, trovano ospitalità scorie radioattive liquide e solide per un totale stimato in circa 40 milioni di metri cubi.
I rifiuti solidi, per un totale di 127.000 metri cubi, sono conservati in un bunker nel sottosuolo, in contenitori con pareti spesse 1,5 metri.
Fino al 1982 i rifiuti liquidi venivano scaricati in due pozzi non chiusi in alcun modo. In una ventina di anni vi sono stati scaricati in totale 280.000 metri cubi di liquidi contenenti isotopi radioattivi a lunga vita, solo dal 1982 i rifiuti liquidi radioattivi vengono depositati in pozzi più attrezzati, dove vengono iniettati a diverse centinaio di metri profondità in arenarie porose sotto strati di argilla impermeabile, che dovrebbe bloccarne la diffusione, in realtà i i pozzi di monitoraggio evidenziano una rapida diffusione e la zona inquinata nelle falde acquifere profonde si allarga sempre più.

Tra l'altro non è chiaro quale sia la fonte di inquinamento radioattivo delle acque superficiali: dalle analisi dei campioni di acqua, dei fiumi Tom e il Romashka, prelevati in luoghi accessibili a tutti, dove la gente va a pescare e gli animali ad abbeverarsi, risultano livelli di contaminazione talmente elevati da far catalogare i due i fiumi come i più contaminati da radioattività di tutta la Federazione Russia e forse del mondo intero. Se è evidente che la contaminazione del Tom dipenda dal reattore superstite, non si comprende la fonte di contaminazione del Romashka che confluisce nel Tom più a valle: si sospetta la presenza di altri scarichi non dichiarati.

http://www.wentz.net/radiate/tomsk/index.htm

http://www.racem.org/english/publications/stt155/