Sito di Marco Pifferetti
Informazioni sulle nevi di casa e del mondo, da Albinea, Reggio Emilia, Italy

L'evento nevoso del 12 marzo 2006 sulla pedemontana reggiana

Cronaca di una tormenta di neve locale e non prevista

Dopo alcune giornate di tempo quasi primaverile con massime sui 12 C° un nucleo di aria fredda si appresta a transitare da Nord sulle nostre regioni; le previsioni dei vari servizi meteo locali e nazionali danno per certa bora forte e rovesci di neve più probabili sulla Romagna e lungo la costa adriatica, il tipico "colpo di coda" dell'inverno.

Nella notte sul 12, ad Albinea, la temperatura si mantiene molto elevata grazie al fohen alpino( +7.3 nelle prime ore del mattino), l'ingresso della bora è atteso solo per il tardo pomeriggio.

Verso le 10 però le nubi aumentano rapidamente da Nord, nubi scure e minacciose che danno luogo a rovesci di neve granulosa, da prima deboli poi sempre più intensi; il vento, che fino a quel momento soffiava da Ovest ruota a Nord-NE intensificando, la temperatura è ancora alta, (+6.1 durante i primi rovesci), ma cala rapidamente tanto che la neve granulosa si accumula rapidamente.

Alle 11.00 la temperatura è scesa a +2.5, alla neve granulosa si sostituiscono fiocchi via più grandi e fitti; alle 11.30 si sono accumulati ormai 3 cm di neve e la temperatura è scesa a +1.2; la precipitazione si intensifica e il vento trasporta la neve quasi orizzontalmente nelle zone aperte mentre turbina tra gli edifici.
A mezzogiorno l'accumulo e di 6 cm ( 3 cm in mezz'ora!) mentre la temperatura segna +0.6.
Alle 13.30 il manto nevoso raggiunge 12 cm toccando una intensità di 8 cm/h, nuovo record (fotografie ),è la fase culminante che durerà fino alle 15.30 quando l'accumulo arriverà a 18 cm, 20 nelle zone più esposte.

La neve cade temporaneamente intensa ancora per due ore, tuttavia il vento cessa e la temperatura tende a risalire tanto che gli accumuli, pure evidenti, non bilanciano il compattamento del manto nevoso.

Analoga situazione lungo tutta la pedemontana reggiana e modenese, ben diversa la situazione procedendo verso nord, dove gli accumuli nevosi sono risultati via via più modesti limitandosi a pochi cm lungo l'asse della Via Emilia, neve senza accumuli sulla media pianura e nulla lungo la rivierasca del Po.

Così, mentre la Bora imperversava violenta lungo la costa senza produrre però particolari fenomeni, e il fohen batteva il nord ovest, nuclei precipitativi provenienti dal Veneto impattavano per diverse ore contro i rilievi dell'Emilia centrale producendo un effetto stau che insisteva in modo particolare sul reggiano; come spesso accade in tali situazioni, l'effetto stau si estende alla pianura pedemontana ma non arriva a coinvolgere la media e bassa pianura.

L'analisi al suolo del servizio meteorologico croato evidenzia molto bene l'impulso freddo sul nord Italia nelle ore centrali del 12 marzo
Ore 10.00: il radar mostra le prime precipitazioni a ridosso dei rilevi reggiani
Ore 13.00: la fase di massima intensità precipitativa, molto localizzata sulla pedemontana reggiana
accumuli di neve fresca nell'evento del 12-03-06 sulla pedemontana reggiana.