ANNI '00

Semestre freddo 1999-2000
Che novembre, quello del 1999! a una prima metà davvero caldissima, fa seguito una seconda parte rigida, segnata da un'irruzione fredda iniziata il 14 e finita solo il 22!
Un lobo del VP si isola in modo interessante nei pressi della Finlandia già dopo la prima decade e quando riceve sponda dal contemporaneo innalzarsi dell'hp oceanico lancia a più riprese fronti di irruzione fredda che poi, giunti sul Mediterraneo, approfondiscono una circolazione sempre più depressionaria e sempre più invernale; la Bora inizia a soffiare dal 15 e abbassa le temperature, tanto che il 16 nella prima mattinata qualche fiocco di nevischio rado rado vaga per l'aere con circa +4 °C; il 17 e il 18 trascorrono più tranquilli, anzi il 18 spira un debole vento da occidente, che precede l'arrivo di un nucleo freddo da Nordest attivissimo: in serata il cielo si copre e poi inizia a piovere molto intensamente, mentre il debole Ponente si trasforma in forte o fortissima Bora; la temperatura scende in poche ore di alcuni gradi, portandosi verso lo zero, e attorno alle 3.30 il diluvio diventa una intensa nevicata anche a carattere di bufera che dura fino alle 6.00 lasciano un paio di cm. di manto; poi, fino alle 12.00 si alternano un po' di pioggia a un po' di nevischio.
Altra tregua il 20, ma un nuovo forte contributo artico si approssima dalla Polonia e va a riattivare la depressione mediterranea coprendo il cielo in serata e scatenando una vera e subitanea bufera il 21: intorno alle 8.00, con circa +3 °C, si leva un fortissimo vento di Bora e in un batter d'occhio grossissimi e intensissimi fiocchi danno origine a una burrasca nevosa davvero importante; le temperature scendono fin verso lo zero, e poi oscilleranno di un paio di gradi per tutto il giorno. La nevicata si indebolisce tra metà mattinata e il mezzogiorno, poi riprende ancora più furiosa fino alle 14.00. Intanto segnaliamo che la Bora è sempre intensa. Dalle 14.00 alle 17.00 si alternano fasi di pioggia gelata a momenti di neve anche moderata, neve che poi prevale fino alle 19.00, quando si rivede l'alone lunare sopra gli strati nuvolosi sempre meno spessi. Sono caduti tra i 4 e i 5 cm. di neve.
IL VP è sempre molto disturbato anche in dicembre, mese caratterizzato da numerose irruzioni artio-marittime o artico-continentali. In occasione di una delle prime, complice la netta spinta meridiana dell'hp oceanica che agisce di concerto a una depressione nordatlantica molto profonda in spostamento verso la Scandinavia, un breve ma sensibile peggioramento fa cadere, nella prima mattinata del 20, una nevicata mista a pioggia tra le 6.15 e le 7.00, con temperature che puntano verso lo zero e una Bora furiosa alzatasi durante la notte. Non si crea alcun accumulo.
Il VP si ricompatta temporaneamente e inizia a spingere le classiche perturbazioni atlantiche da Ovest sul continente europeo. Ma la nostra regione è ancora molto fredda e il giorno di Natale un fronte caldo, coda di un'attiva perturbazione destinata a farsi davvero sentire sul Nordeuropa, copre i cieli già dalla tarda nottata e lascia cadere una placida nevicata dalle 8.30 alle 12.30 circa, con fiocchi che scendono con intensità tra debole e moderata, lasciando un lieve strato. La temperatura, di un paio di gradi sotto lo zero a inizio giornata, si attesta poi solo poco sopra lo zero, cosicchè la susseguente debole pioggia e una certa bava di vento orientale sono causa di un debole gelicidio.
Prosegue anche in gennaio 2000 la fase con un VP disturbatissimo, destinato a ricompattarsi davvero solo in febbraio. L'ennesima spinta dell'hp verso Nord, al seguito di una discesa artico-marittima provocata dal collasso del VP tra Scandinavia e Groenlandia, lancia correnti settentrionali molto intense dal 20 verso il Mediterraneo, con qualche effetto addirittura quasi favonico; ma il 22 l'entrata di un nucleo con leggero West-shift, approfondisce una depressione sulle regioni settentrionali prima e centrali poi, causando un peggioramento associato a un modesto rinforzo di Bora e a una caduta di nevischio nella mattinata dalle 11.00; verso mezzogiorno il fenomeno diminuisce di intensità ma poi, alle 15.00, inizia a cadere vera e propria neve, con vento di Bora appena debole, e questa nevicata placida, coreografica, a carattere moderato, dura fino alle 17.20, lasciando al suolo un paio di cm. Le temperature si sono mantenute sempre, tra la mattinata e il pomeriggio, di poco superiori allo zero.

Semestre freddo 2000-01
Ecco una di quelle invernate a dir poco schifose che il periodo 1998 - oggi ci ha talvolta propinato all'interno di un orizzonte per il resto molto positivo.
Addirittura ridicolo l'episodio che si verifica nella prima serata del 17 gennaio 2001, un debole precipitazione di gragnuola o nevischio, a seconda delle zone, per pochi minuti intorno alle 18.30, con circa +3 °C, il tutto causato dalla penetrazione dell'ennesima depressione atlantica accompagnata da importanti avvezioni calde meridionali al seguito di una delle poche (3 in tutto!) irruzioni fredde della stagione; quella breve ma interessante irruzione fredda era stata provocata dall'estendersi dapprima verso Nord e poi verso Est ell'hp azzorriano che tra il 12 e il 16 riusciva a convogliare vivaci correnti di aria polare fredda continentale; lo stesso hp, isolatosi sull'Europa, si coricava poi mestamente in direzione Europa sudorientale, e così, dal 17 appunto, via libera al nuovo treno di perturbazioni oceaniche: scirocco, umidità, pioggia, caldo, etc...
Molto più interessante l'episodio di fine febbraio: già dalla metà del mese, e anche prima, il Mediterraneo centro-orientale era divenuto bersaglio di una vivace corrente nordoccidentale con trasporto di aria polare fredda marittima dalle alte latitudini oceaniche verso Sudest, stante una costante disposizione molto diagonalizzata verso la Groenlandia del forte azzorriano. L'effetto su di noi è un tempo in prevalenza bello, secco, ventoso, fresco di notte e mite di giorno, con vivaci refoli di fohen. Ma ecco che verso il 20 il profondissimo lobo del VP isolatosi sulla Scandinavia, ideale partner dell'azzorriano in questo gioco di discese fredde nordoccidentali, comincia a fare la voce grossa e a pulsare verso Sud e poi verso Sudovest: l'aria in arrivo comincia ad avere un'estrazione artica e non punta più verso i Balcani ma direttamente verso l'Italia, scavando delle moderate depressioni sull nostre regioni. I valori termici calano anche di giorno, qualche nube compare nei cieli azzurri e il fohen lascia il posto a qualche episodio di Bora. Il 26 una nuova, intensa depressione figlia del VP abborda in un'impetuosa discesa verso Sud l'Inghilterra e mostra di voler entrare franca verso il Mediterraneo, destinazione principale Baleari: è il classico West-shfit, non troppo pronunciato per mandare tutto a puttane con la famigerata sciroccata, e non troppo debole per provocare solo la frequente, innocua passata di nubi senza senso a zonzo per i nostri cieli. Insomma, il giusto mix per un graduale peggioramento che prende corpo il 27, con un'attività cumuliforme impressionante sopra le nostre teste, nemmeno fossimo stati in agosto, e un successivo rasserenamento verso sera. Poi i cieli prima di notte si coprono ancora e, nonostante la temperatura sia di poco superiore allo zero, cade per pochi minuti verso le 22 (almeno sopra... casa mia) un intenso acquazzoni stile ferragosto; di neve o nevischio nemmeno l'ombra! Intanto la pressione si scava e la mattina successiva, il 28, i cilei sono coperti e uniformi, non più stile... estivo ma tipicamente invernale; si è anche alzata una tesa Bora che fa da contraltare alle correnti meridionali che ormai dominano in quota, avvettate dalla depressione attivissima a Ovest della penisola. Con +1 °C inizia a piovere, verso le 9.00 la temperatura si alza a +2 °C ma nella pioggia si iniziano a intravedere dei fiocchi che prendono sempre più il posto dell'acqua fino a che, verso le 10.30, nevica e basta, nevica piuttosto intensamente fino alle 13.30, la temperatura scende di nuovo poco sopra lo zero, e la Bora fa turbinare questa quasi bufera che sulle 13.30 lascia il posto a una più modesta nevicata che talvolta si manifesta anche mista a pioggia, prima di smettere del tutto intorno alle 15.00; le temperature non troppo basse e la precedente pioggia non fanno comunque superare al manto lo spessore di 3 - 5 cm.

Semestre freddo 2001-2002
E qua siamo di fronte a una di quelle stagioni che hanno soddisfatto i freddofili, ma anche, sia pure in misura minore, i nivofili!
Appena dopo il suo inizio, dicembre 2001 mostra una chiara propensione dell'hp russa a espandersi generosamente verso Sudovest, inglobando praticamente l'intero continente europeo nella sua circolazione fredda e secca; a molte giornate di tempo chiaro, abbastanza rigido e ventoso, dopo il 10 fa seguito l'incombente minaccia di un'importante goccia fredda che, con moto retrogrado, dalle lontane steppe russo-siberiane, rotola impetuosamente verso Sudovest, obiettivo principale la pianura padana! Ecco allora che nella mattinata del 13 i cieli su di noi sono coperti e minacciosi, il vento di Bora si è intensificato e le temperature, a differenza delle precedenti mattinate, sono, sia pur di poco, sopra lo zero, e nel corso della mattinata salgono ulteriormente fino a circa +3 °C. E' intorno alle 10.30 che inizia a nevicare in un'atmosfera molto secca e da un cielo grigio uniforme che promette di regalarcene tanta, davvero. La Bora fa turbinare i primi fiocchi che attaccano subito, complice anche il graduale abbassamento delle temperature che, nel corso delle ore, sono destinate a portarsi dapprima verso e poi ben sotto lo zero, sino a sfiorare i -3 °C. Ma torniamo alla precipitazione che, complici le raffiche di vento, assume carattere quasi di bufera ancora mentre i fiocchi non sono così intensi. Verso le 11.15 comunque la nevicata, pur non divenendo mai particolarmente intensa, assume comunque caratteri ragguardevoli e le raffiche di Bora davvero intense le danno l'aspetto di un piccolo blizzard. Lastroni di neve ghiacciata paralizzano le strade. I fiocchi, piccoli, taglienti, continuano a imperversare per l'atmosfera violentata dalla Bora fortissima fin verso le 15.00, dopo aver accumulato un manto di pochi cm, 3 o 4 appena, anche se presso le zone esposte gli accumuli sono stati ben superiori, anche di 8 o 10! fenomeni di scaccianeve contribuiscono da un lato a limitare gli accumuli, dall'altro a dare l'idea della bufera anche dopo che dal cielo non scende più nulla: è il trionfo della Siberia, una Siberia trasferitasi sul Triveneto e ora, nel pomeriggio e nella serata, pronta a rotolare come un piccolo, bianco tifone scatenato verso il resto della pianura padana. Che bello!
Nel corso dei giorni successivi le correnti rimangono tese e rigide da Nordest, poi verso il Natale ruotano da Nord, complice la decisa presa di posizione sullo scacchiere euro-atlanico di una hp azzorriana decisa a recitare in prima persona, dopo l'orso russo, il ruolo di protagonista. Il lobo scandinavo di un malconcio VP lancia diversi attacchi al Mediterraneo, e quello più riuscito si colloca tra Natale e il 26, grazie all'entrata con discreto West-shift di una perturbazione fredda, l'ultima della serie prima di una breve parentesi di alta a matrice africana. Questo fronte approfondisce una depressione che dal 25 richiama aria più mite sulla regione, copre i cieli e favorisce tra la notte e la mattina del 26 un aumento termico che dai -3 °C della sera di Natale si porta fino ai +3 °C delle ore centrali del 26; ciò purtroppo limita molto il fenomeno nevoso del 26 che è una giornata di pioggia con qualche fase mista a neve. Quando poi a sera entra il ramo freddo del fronte, si alza la Bora, ma l'avvezione fredda è troppo poco marcata e la pioggia mista a neve si trasforma addirittura in pioggia semplice.
Dopo la breve parentesi africana, con fine anno l'azzorriano si riprende la scena europea espandendosi franco verso Nord e poi verso Est, quindi insediandosi nel bel mezzo del continente. Il risultato sono nottate freddissima e giornate un po' più miti, sempre con bel sole. Ma verso il 12 pomeriggio qualche nube fa capolino a Nordovest: è il prodromo di un piccolo ma significativo strappo nel tessuto dell'hp. Nei giorni seguenti una goccia fredda nordatlantica si insinua nel tessuto anticiclonico con traiettoria Mare del Nord - Balcani e il 15 caratterizza il tempo sulla regione con un'estesa copertura nuvolosa e una debole ventilazione di Bora; infatti il piccolo minimo, portandosi più o meno sull'Istria, attiva una ritornante nuvolosa abbastanza compatta e un po' di vento; con valori termici intorno allo zero a metà mattinata inizia a nevicare a piccole faville, poi la neve si intensifica fino a divenire moderata e a durare sin a metà pomeriggio, insomma un fenomeno che possiamo definire fratello minore (molto minore...) del blizzard dicembrino. Minore il vento, meno intensa la nevicata, più alte le temperature, di poco superiori allo zero a fine fenomeno, nessuno scaccianeve, nessuna gelata pericolosa; però assistiamo a una bella, coreografica nevicata che aggiunge alle tracce preesistenti un altro paio di cm.
Ultimo cenno nevoso a febbraio, mese peraltro dominato dalle miti correnti atlantiche. L'impetuosa discesa di un ciclone colmo di aria polare fredda marittima intorno alla metà del mese provoca qualche episodio di pioggia mista a neve tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio del 15, giornata assai perturbata, con forte Bora e discesa termica interessante dai +8 °C della tarda nottata ai +3 °C del primo pomeriggio, quando poi l'avvezione fredda si attenua e i fiocchi che avevano punteggiato i vetri delle auto scompaiono, complice un eccessivo West-shift del sistema perturbato: possiamo definirla un'occasione persa!

Semestre freddo 2002-03
Dopo un pessimo esordio, con un dicembre da dimenticare, questa interessante stagione ci regala un notevole acuto a inizio gennaio.
Nonostante le insistenti ondate atlantico - africane, dicembre 2002 verso la fine palesa una maggiore ondulazione del flusso perturbato non solo a livello mediterraneo (da qui le varie ondate di scirocco) ma anche europeo; l'hp azzorriano mostra vitalità e un bel lobo del VP va isolandosi sull'Europa settentrionale nei primi giorni di gennaio, per poi porre il proprio quartier generale, approfondendosi ulteriormente, presso la Scandinavia. Da qui, complice la finalmente franca espansione dell'azzorriano verso il Mare del Nord e poi addirittura sino al Circolo Polare, si origina una discesa di aria artica marittima a più ondate, la prima delle quali irrompe il 5, con uno spettacolare temporale mattutino durante il quale, con valori termici tra i +3 °C e i +5 °C, le moderate raffiche di tramontana trascinano con sè qualche fioccastro e qualche favilla di nevischio assieme alla pioggia; il fenomeno comunque dura pochi minuti.
Ormai la situazione mostra un sempre più convinto blocco atlantico e il 6, con l'ulteriore apporto dell'aria artica, si approfondisce una depressione mediterranea la quale, posizionata al Centro-Sud, avvolge con il suo maltempo l'intero paese e con dei bei rinforzi di Bora il Nordest: nel pomeriggio inizia a piovere e le temperature scendono gradualmente mas inesorabilmente dai +6 °C verso gli 0 °C raggiunti nella mattinata successiva; naturalmente nella nottata la pioggia si era trasformata in neve verso le 4.30 alternando momenti tra deboli e moderati a episodi quasi di modesta bufera, complice la Bora molto tesa, talvolta impetuosa. La precipitazione cessa verso le 8.30 lasciando a terra un manto di 1 - 2 cm. avendo iniziato ad attecchire molto tardi a causa della pioggia cvaduta in precedenza.
Ma altri apporti depressionari vengono rinvigoriti dal lieve West-shift dell'aria artica che prosegue nella sua calata verso il Mediterraneo, e un nuovo vivacissimo minimo si origina l'8 gennaio nei pressi della Sardegna, mettendosi subito in moto verso Est-Nordest e puntando quindi proprio le regioni centrali e poi le Venezie. A partire dal pomeriggio dell'8 l'evoluzione verso un inevitabile "nevone" è stata davvero da antologia: i cieli si sono fatti sempre più coperti, grigi, uniformi, la temperatura, di poco superiore ai +2 °C, ha iniziato molto lentamente ma inesorabilmente a calare portandosi intorno a un solo grado sopra zero in serata quando, col progressivo calare della pressione, la debole bava di Bora si intensificava sempre più, fino a divenire moderata. Col sopraggiunger della notte gli ingredienti per la nevicata c'erano tutti: pressione in picchiata, temperatura ormai vicina allo zero, cielo copertissimo, Bora moderata, e... profumo di neve avvertibile da qualunque naso nivofilo. E neve fu, finalmente, dalle 4.45 del 9, una neve generalmente moderata, ma con fasi anche più intense, fino a forte, specie nel tardo pomeriggio e poi tra le 5.00 e le 7.30 del 10, quando poi si attenua per cessare verso metà mattina. Per oltre 24 ore dunque è scesa una nevicata davvero bella, pittoresca, anche se non straordinaria per intensità e abbondanza, accompagnata da una Bora moderata e capace di lasciare al suolo un manto di oltre 10 cm.

CURIOSITA' DAVVERO INTERESSANTE!!! Leggete e, se avete notizie al riguardo, scrivete!!!
Verso la fine di gennaio si verifica un imponente blocco in Atlantico e il lobo scandinavo del VP si distende franco verso Sud. Ne consegue una fase moderatamente instabile, anche se non particolarmente fredda, durante la quale IO non vedo neve cadere sopra la mia testa. PERO'... Però il 28 o 29 gennaio, ore serali, con un cielo irregolarmente nuvoloso sopra la mia residenza, Torre di Mosto, temperatura intorno ai 4 o 5 gradi sopra zero, assenza o quasi di vento, io odo diversi tuoni in lontananza e mi affaccio alla finestra: noto una vivace attività luminosa verso Sudest, molto localizzata, che dopo alcuni minuti cessa. Mi convinco che si sia trattato di fuochi artificiali. Invece... invece i giorni successivi si viene a sapere che in quella serata, assolutamente non instabile o perturbata nella nostra zona, si è scatenato un breve ma violento temporale nevoso proprio sopra la località di Eraclea Mare, tanto da lasciare la cittadina balneare, e solo quella, ricoperta da uno strato bianco di 1 cm. circa. Solo a Eraclea Mare: incredibile!!! C'è qualche amico che ha notizie più precise su quella serata? Dai, se sì, scrivete!

Altra apparizione nevosa il 3 - 4 febbraio. Dopo la sventagliata fredda di fine gennaio di cui abbiamo parlato sopra, entra franca una depressione di origine groenlandese, tipico ingresso di aria polare fredda marittima da Nordovest, cui fa da spalla un azzorriano solo moderatamente elevato verso settentrione. Il fronte caldo arriva nella serata del 3, con temperatura intorno ai +3 °C, e lascia cadere una breve precipitazione di nevischio bagnato che, almeno sulla mia zona, lascia presto il posto alla pioggia. Tuttavia è una pioggia che, a macchia di leopardo, si presenta talvolta mista a neve, con qualche prevalenza nevosa alternata a fasi più bagnate. L'entrata del fronte freddo, che avviene nel pomeriggio del 4, accentua la parziale solidità della precipitazione che comunque non ingrana mai sulla mia zona, non lasciando nessuna traccia di manto; per la cronaca segnalo che nella zona del mestrino e del veneziano quel pomeriggio invece si è manifestata per un paio d'ore una bella, abbondante nevicata a fiocchi grossissimi, con tanto di rinforzo del vento e temporaneo calo delle temperature fino a un paio di gradi sotto lo zero, partendo dai 2 -4 gradi sopra zero che invece hanno dominato la scena nel resto della giornata. Altro fenomeno molto interessante, soprattutto per la sua localizzazione e intensità assieme.
Il saluto della neve per questa stagione arriva ad aprile, è la mitica ondata di freddo dell'aprile 2003, di cui parlava settimane fa un amico su questo post. Fin dai primi giorni del mese si stava manifestando una totale distruzione del VP ad opera di una spansione netta in direzione artica dell'azzorriano. Fasi di freddo e di maltempo si succedono fino a che, il giorno 6, non si manifesta netta la tendenza a un'invasione artico-continentale da Nord-Nordest, con effetti sinottici spettacolari; guardare le carte bariche di quei giorni dà ancor oggi una emozione speciale. L'espansione nettissima verso la Scandinavia dell'hp oceanica e la concomitante attività parossistica del lobo Est-europeo del VP sono causa dello scivolamento verso Mediterraneo centrale e Balcani di un nucleo freddissimo che, appena giunge su di noi, subito scombussola tutto: il 6 sul Nordest si attiva addirittura una corrente quasi sciroccale da Est-Sudest fredda, ma è il 7 che quel -5 °C a 850 hp. pronto a lambire la penisola mantiene quel che promette: durante la mattinata il cielo si rannuvola con caratteri quasi temporaleschi, il vento si intensifica cambiando anche spesso direzione, pur mantenendo una prevalenza settentrionale, e qualche fiocco di neve, che non lascia manto, si diverte a solcare l'aere con una temperatura intorno ai +4 °C; poco lontano dalla mia residenza, ancora una volta verso la zona del mestrino e del veneziano, si organizza invece una nevicata vera e propria, della durata di circa 2 ore, con temperature abbastanza vicine allo zero e manto di un cm.! Per la cronaca, la notte successiva, complice la sopravvenuta serenità dei cieli, i valori termici scendono di uno o due gradi al di sotto dello zero.

Semestre freddo 2003-2004
Esordio moscio, dal lato nivologico, quello dell'invernata destinata poi a concludersi in modo davvero entusiasmante. A dicembre si registra soltanto una breve buferina di neve, con scarsissimo accumulo, tra le 5 e le 6.30 del 10, a conclusione di una irruzione abbastanza potente di aria polare continentale fredda originatasi da una prepotente espansione verso Nordest dell'alta azzorriana. La forte Bora che spira il 9 è sintomo di una ciclogenesi in zona balcanica che poi nella notte successiva, complice anche l'isolarsi dell'alta verso la Polonia e l'Ungheria, sventaglia nuvolosità compatta da Sudest la quale inizia a dare fenomeni sotto forma dell'intensa precipitazione solida di cui sopra, con fiocchi molto intensi e molto grossi, Bora intensa e valori termici che scendono bruscamente dai +4 °C della nottata fino a +1 °C a fine fenomeno. Poi però la precipitazione si trasforma in pioggetta, la Bora scende e la corrente si sciroccalizza sempre più a causa del moto retrogrado della depressione e dell'aumento barico in area nordbalcanica.
Nuova puntata nevosa a gennaio, in attesa dei fuochi artificiali di fine febbraio - inizio marzo. Dopo una fase moderatamente fredda con un campo altopressorio ben esteso sul continente e modetso ma costante richiamo di correnti orientali, tra il 24 e il 25 si manifesta un bel blocco atlantico, in pieno oceano, con conseguente discesa di aria artica marittima verso la penisola iberica ove si isola un'attiva depressione la quale, fortunatamente, non evolve sul posto, altrimenti avremo avuto scirocco a volontà, ma viene inglobata in una corrente di basso Atlantico e viaggia spedita verso l'Italia, causando un breve peggioramento che nella serata del 26 fa cadere una prima ridotta dose di neve, alcuni fiocchi con temperatura di un paio di gradi al di sopra dello zero. Ma poi in nottata la temperatura scende intorno agli zero e il fenomeno si concretizza sotto forma di una nevicata quasi moderata che dura fino alle 4.30 depositando 1 - 2 cm. di manto.
Ed eccoci al magnifico febbraio 2004!!! Già dopo la prima decade del mese si nota chiaramente la propensione dell'azzorriano a migrare volentieri verso lidi molto settentrionali, operando numerosi blocchi fino all'Islanda, alla Groenlandia, verso il Polo stesso. Contemporaneamente il VP si sbrindella, si sbriciola, si spezza in diverse depressioni che evolvono dall'Europa settentrionale verso Sud, a folate successive. E quando i blocchi di aria artica marittima che caratterizza questa lunga ondata di freddo abbordano il Mediterraneo si creano ripetute e complesse ciclogenesi.
La prima si manifesta il 19; in nottata inizia a piovere, si alza la Bora e le temperature, inizialmente a +5 °C, scendono abbastanza rapidamente fino a che intorno alle 7.00 raggiungono i +2 °C e avviene la magica trasformazione in neve, una neve moderata che prosegue per due ore abbondanti, con temperature in ulteriore calo fin quasi allo zero. Si acumula un primo cm. di manto. Poi per un paio d'ore scende pioggia gelata che però, sotto l'infuriare della Bora, si ritrasforma in una nevicata moderata o forte, a tratti impetuosa, che dura fino alle 16.30, talvolta dando l'idea della bufera e con valori termici attorno allo zero. Altro apporto di 4 cm.
Qualche fiocco isolato e bagnato anche nella mattinata successiva.
Il 21 un potente ma temporaneo west-shift degli impulsi artici attiva una depressione dal Marocco, con richiamo di aria molto calda che fa schizzare le temperature verso l'alto; ma intanto la depressione viaggia veloce verso i Balcani e prepara un ideale terreno per l'ingresso di un nuovo intenso impulso artico che irrompe nella serata del 23; piove a catinelle, fa caldo, abbiamo 11 gradi sopra lo zero quando si alza la Bora, forte, intensa, impetuosa. La temperatura inizia una discesa spettacolare sotto l'infuriare della burrasca che diventa bufera nella prima nottata, con temperatura che entro la prima mattina arriva a +1 °C! La precipitazione si indebolisce molto, smettendo a tratti, nelle ore successive, dopo aver lasciato un manto di un paio di cm.; appena dopo il mezzogiorno però riprende a nevicare, con +3 °C circa, e con Bora sempre sostenuta, dapprima in modo abbastanza debole, poi sempre più intensamente fino a che a metà pomeriggio, col vento un po' calato, è tutto un bellissimo sfarfallio di fiocchi che imperversano in modo davvero pittoresco fino alla prima serata con temperature che ripuntano verso lo zero. A nevicata conclusa schiarisce e, sulle strade, sono dolori perchè il pur non abbondante manto (altri 2 cm. circa) gela a tratti.
ma l'episodio più eclatante di questo pirotecnico febbraio si manifesta il 28; dopo una sorta di palude barica, senza richiami sciroccali come il 21 - 22 ma con un po' di stasi atmosferica e temperature in leggera ripesa, tra il 26 e il 27 si annuncia una nuova imponente irruzione di aria artica marittima pilotata dai soliti forti sbilanciamenti altopressori verso l'Islanda. Il fronte di irruzione ha un leggero west-shift che il 27 scava una profonda e attivissima depressione appena a ovest dell'Italia, depressione che si muove di gran carriera verso Est-Nordest. Il nucleo perturbato, non ancora freddo, abborda la nostra regione il 28 all'ora di pranzo, inizia a piovere, e un paio d'ore dopo si alza di nuovo una Bora sempre più impetuosa: si fa ora sentire l'occlusione fredda. Ancora una volta, partendo da valori termici miti di circa +7 °C, assistiamo a una repentina discesa termica fino ai +1 °C della serata. Intanto, verso le 16.00 iniziano a mescolarsi i primi fiocchi di neve all'abbondante pioggia e sulle 17.00 la nevicata è bella, impetuosa, asciutta. Il vento è sempre più forte, di tanto in tanto la precipitazione accenna a smettere, specie nella prima serata, ma è dalla tarda serata che si scatena una bufera autentica, la Bora diviene fortissima e sembra davvero che venga giù il cielo con un'impressionante quantità di fiocchi grossi che si riversano al suolo fino alle 8.00 del mattino successivo, quando poi gradualmente il fenomeno cessa. Nonostante la temperatura sia rimasta sempre di poco sopra lo zero, l'intensità della bufera ha provocato un accumulo di quasi 10 cm.
Non è finita: dopo qualche giorno di pausa un po' freddina all'inizio di marzo, si ripete quasi in fotocopia la situazione precedente, sia pure molto indebolita. Comunque il 7 marzo, dopo una giornata moderatamente perturbata con Bora dapprima debole ma poi via via in intensificazione, la pioggia si alterna a qualche fiocco di neve prima che la neve prenda il sopravvento nella serata, verso le 21.00, e continui a scendere quasi moderata fino alle prime ore della notte, con Bora impetuosa e temperatura appena sopra lo zero. Attacca anche un abbondante cm.

Semestre freddo 2004-2005
Dicembre terrificante quello con cui si apre quest'invernata, uno dei più caldi da sempre; ma gennaio, febbraio e marzo si rifaranno alla grande.
Dopo l'Atlantico, e addirittura l'Africa, di dicembre, ecco l'hp di gennaio, con un VP attivissimo e tirato come una corda di violino sull'Europa del Nord; non sembra dunque esserci via d'uscita, ma ecco che dopo la prima decade le evoluzioni dell'hp, capace di spingersi a tratti verso Nord e Nordest, complici i primi sintomi di debolezza del VP, avvettano un po' d'aria fredda dall'Ungheria verso le nostre regioni, con sensibile calo termico intorno al 15; il 18 è addirittura una giornata di gelo e nebbia, con formazioni impressionanti di galaverna sul territorio, e intanto... intanto da Nordovest spinge, figlia dello sbrindellamento del VP, una classica perturbazione dalle Isole britanniche, un classico fronte atlantico promessa non certo di gelo ma neppure di quell'ariaccia subtropicale che accompagna le perturbazioni quando arrivano dall'Iberia o dal Marocco. In più questa è una perturbazione collegata a un minimo in rapido rotolamento verso Sudest e accompagnata da una bella massa d'aria polare fredda marittima. Già in giornata a Milano nevica, addirittura con qualche lampo e tuono; nel veneziano avverrà il miracolo? Difficile, perchè è molto raro che durante e dopo un gran nebbione nevichi, l'umidità altissima infatti aderisce ai cristalli nevosi in caduta molto intensamente, sciogliendoli anche con temperature basse, vicine allo zero. Durante i nebbioni degli anni '80 ho visto piovere con nebbia, galaverna a terra e temperature quasi di -1 °C! Nel tardo pomeriggio del 18, all'arrivo del fronte, la temperatura è intorno a +1 °C, la nebbia è quasi scomparsa, la galaverna continua a sciogliersi copiosamente, sembra insomma che si prepari una bella pioggia; e infatti, verso le 18.00, inizia a piovere misto a fioccacci bagnati che però, entro una mezz'oretta, divengono neve e basta, neve asciutta, schietta, bella, moderata, e così continua a cadere fin quasi alle 23.00, quando l'avvezione di aria un po' più mite in quota la trasforma in pioggia, nonostante la temperatura sia sempre rimasta ancorata ai +1 °C di partenza. La precipitazione ha lasciato quasi 4 cm. di manto, presto sciolto.
Il VP è sempre più a pezzi, e lancia flussi freddi anche intensi verso Sud - Sudovest per molte settimane, ma sono flussi spesso favonici, con un pronunciato Est-shift, fino a quando, tra il 18 e il 20, un ennesimo blocco freddo, questa volta di diretta provenienza artica, non si inserisce sul bordo di un lobo del VP che dalla Scandinavia parte alla conquista dell'Europa centro-meridionale: la pressione crolla su tutto il comparto italico e, in questi casi, lo shift diviene spesso e volentieri West, da Est che era prima. Attenzione: a questa invasione gelida fa da spalla, causa e conseguenza insieme, un pronunciato sviluppo verso Nordest dell'hp azzorriano, con direttrice Portogallo - Danimarca, e, udite udite!, va a mostrare segni di grande amore con un russo sempre più attivo in zona finnica; l'ideale per un'ondata coi "fiocchi", sia come entità che come lunghezza. Il 20 il cielo è coperto, bigio, carico, l'aria fredda, secca e un po' mossa per Bora, nonostante valori termici anche superiore ai +5 °C; a sera siamo intorno ai +4 °C, poi all'arrivo della notte puntiamo ai +3 °C, ma non scende nulla dal cielo sempre più carico; nel frattempo la Bora si è intensificata parecchio. Ecco che all'1 di notte inizia la nevicata, la temperatura cala puntando verso gli zero, uno sfarfallio di bianche faville scende nella Bora e posando un primo manto di alcuni cm.; intorno alle 6.00 quasi smette, ma ormai la depressione mediterraneo - padana si è scavata e i rari fiocchi lanciati qua e là dalla Bora montano sempre più d'intensità fino a che, tra le 8.00 e le 8.30 dal mare, da Trieste, sopraggiunge la bufera, intensa, abbondante, destinata a durare fino alle 14.00 - 14.30, con temperature scese anche a -1 °C. Quando tutto cessa il paesaggio è sotto 11 cm. di manto! La Bora, talvolta girante a Tramontana, continua furiosa per tutto il pomeriggio e, quasi magicamente, quando a sera si placa, ecco che riprende la nevicata, prima debole, poi moderata, placida, a fiocchi larghi, con temperatura intorno allo zero, poi un po' sotto; dalle 23.00 diviene quasi forte, un'abbondante nevicata senza vento, e tale dura fin dopo le 5 di mattino del 22; l'apporto è di altri 11 cm.!
Il collegamento azzorriano - russo ormai operatosi bene a livello centro-nordeuropeo continua ad avvettare aria fredda da est, e il 25 si segnala un'altra modesta precipitazione di neve mista a pioggia, stante una risalita depressionaria dallo Jonio: ma qui amici, confesso con vergogna, non ho alcun ricordo !!! Vengo a sapere di questa precipitazione solo dai miei appunti e dai dati ufficiali per Venezia. Comunque non dev'essersi trattato di nulla di eclatante.
Intanto il cordone anticiclonico nordeuropeo viene tagliato come farebbe un coltello col burro da una nuova, imponente discesa fredda direttamente dal polo, disturbatissimo il VP!, che già da alcuni giorni punta verso Sud - Sudest: è una colata gelida impressionante, il cui fronte d'irruzione, al seguito del quale l'azzorriano si è di nuovo ben insediato sull'Europa nordoccidentale, irrompe sulla regione la sera del 27, con brevi bufere di neve nell'entroterra (trevigiano, bassa bellunese) ma da noi si verifica solo qualche brevissima fioccata e poi irrompe la Bora che, complice la sopravvenuta serenità dei cieli, fa scendere molto le temperature: gelo sul Nordest, gelo e sole fino al 2, con valori che puntano addirittura verso i -10 °C, mentre dal fecondo rapporto tra l'azzorriano ben saldo all'estremo nordovest europeo e un lobo del VP molto attivo appena più ad Est, ecco che un nuovo blocco di aria artica marittima scende verso Sud - Sudovest con pronunciato West-shift puntando il Mediterraneo occidentale: sono i prodromi della fine di questa lunga ondata di freddo, ma anche i preparativi per la formazione di un ciclone mediterraneo che, spostandosi rapidamente verso levante, il giorno 3 investe con una bufera di neve tutta la pianura padana; al mattino su di noi il tempo è ancora buono, fa freddo, -5 °C, leggera bava di Bora, ma le nubi avanzano rapide da Sudovest, a metà giornata il cielo è ormai coperto, temperature di pochi gradi sopra lo zero, e verso le 14.00 inizia la nevicata, dapprima debole, intermittente, quasi bagnata, poi più moderata e asciutta, fino a che verso le 16.00 non diviene una vera bufera con Bora intensa e temperature tornate attorno allo zero; lo spettacolo, talvolta imponente, continua fino all'1 di notte del 4 quando la dama bianca ci saluta dopo aver lasciato un manto di circa 15 cm.

Semestre freddo 2005-2006
Inizio scoppiettante con un novembre che, a una prima parte molto calda, fa seguire una seconda metà gelida; lo sviluppo verso Nord dell'azzorriano è all'origine della discesa di più blocchi freddi già dopo il 15, e le temperature si abbassano gradualmente. Il cordone di hp che è ormai ben sviluppato fin verso la vicina Russia, viene spezzato dall'avanzare di una depressione nordatlantica, una dinamica simile a quella del 18 gennaio 2005 (vedi sopra), ma con aria di partenza molto più secca ed evoluzione barica più severa con importante ciclogenesi successive sul Mediterraneo; comunque il risultato è che, dopo qualche fiocchetto portato dalla Bora la mattina el 24 con cielo variabile e temperature intorno ai +3 °C, il 25 entra il fronte oceanico, il cielo si copre e scende una bella nevicata da addolcimento, tra debole e moderata, dalle 11.00 alle 17.00, con valori termici di poco superiori allo zero e un avvertibile venticello di Bora; alla fine si contano circa 2 cm. di manto.
Prima di Natale forte decompattazione del VP con discesa di più nuclei freddi dal Nordeuropa verso il Mediterraneo il quale diviene poi sede di varie ciclogenesi; esse sono all'origine di alcuni rovesci nevosi molto sparsi e localizzati la sera del 27 e la mattina del 28, con valori termici intorno allo zero e un po' di Bora, ma ovviamente senza accumulo. Più serio invece il fenomeno che si verifica la mattina del 29, limitato comunque a poche zone verso la costa che guarda la Venezia Giulia, ma pittoresco e significativo: verso le 11.00 iniziano a mulinare nell'aria mossa dalla Bora dei bei fiocconi che in breve tempo divengono quasi una buferetta che dura fino alle 12.30, lasciando a terra un bel cm. di neve, nonostante la temperatura di un paio di gradi superiore allo zero. A fine anno riprende la giostra occidentale atlantica e nella serata del 31, nonostante la temperatura di poco inferiore allo zero, uno strato d'aria mite alle quote superiori rende pioggia appena un po' ghiacciata la precipitazione iniziata verso le 19.00.
Presto la pressione aumenta di nuovo sull'Europa, ma nella prima parte di gennaio spesso i massimi barici si collocano tra Europa centrale e alti Balcani, cosicchè noi ci troviamo talvolta sotto l'influsso della ritornante fredda destrorsa dell'hp, il che abbassa a tratti in modo apprezzabile le temperature, come ad esempio tra il 14 e il 16, giornate belle ma rigide. Intanto si stanno svolgendo grandissime manovre sul comparto russo, ma per ora non ci interessano. Ci interessa invece l'entrata da Ovest - Nordovest di una bella, classica perturbazione atlantica che già il 16 inizia a rendere più nuvolosi i nostri cieli e il 17 ci regala una gradevole nevicata da addolcimento, iniziata debole o appena moderata intorno alle 11.00, a fiocchi piccoli, sottili, con temperature intorno allo zero, e poi intensificatasi fino a moderata dalle 19.00 e fino a dopo l'1 di notte del 18 quando cessa avendo lasciato circa 4 cm. di manto. Il 19 è una giornata di nebbia e gelo con carambole pazzesche sulle strade per il manto nevoso prima scioltosi parzialmente e poi ricompattatosi e implementato dall'abbondante galaverna!
Si diceva delle grandi manovre russe: un'ondata di gelo artico si abbatte sull'Est Europa grazie al franco espandersi dell'orso siberiano e, dopo il passaggio quasi indolore per noi di un nuovo fronte da Ovest-Nordovest, ecco che una importante spinta verso Nordest dell'azzorriano, destinato a sposarsi per un po' con l'orso, funge da spalla ideale per l'enorme blocco gelido orientale in grado ora di defluire, come un lago liberato dalla diga di contenimento, verso il Mediterraneo: importante il calo termico con valori che sfiorano i -10 °C; ma poi, quando la ciclogenesi originata da uno spiccato West-shift dell'ennesimo blocco gelido siberiano promette neve su di noi, ecco dapprima che il blocco anticiclonico mantiene le precipitazioni ad Ovest, longitudine medio Veneto con qualche puntata fino al mestrino, poi la risalita sciroccale fa schizzare i valori termici a livelli quasi primaverili. Così io ho visto solo qualche fiocco mulinare nell'aria il 26, dalle 13.30 e fino alla nottata del 27, a intervalli, sempre in modo debole, quasi senza accumulo, solo delle bianche strisciate che facevano perfino malinconia e rabbia, anche perchè altrove nevicava moltissimo e anche nelle nostre zone soffiava comunque un fortissimo vento di Bora e le temperature si mantenevano intorno o perfino sotto lo zero: ma da quel cielaccio coperto ma spesso troppo bianco cadeva poca roba, troppo poca!
Appena dopo l'inizio di febbraio nuova, più modesta irruzione fredda da Nordest con nuovo calo termico; l'entrata di una debolissima perturbazione da Ovest-Nordovest che scavalca la parte settentrionale dell'hp azzorriano ritiratosi verso l'Iberia dopo le pazze evoluzioni settentrionali dei giorni precedenti, provoca nel tardo pomeriggio dell'8 una debole nevicata a fiocchi finissimi, quasi farina, che dura tra le 18.00 e le 19.00 all'incirca, con temperatura che dai +3 °C scende di uno - due gradi, e con lievissimo strato accumulatosi qua e là grazie anche all'aria molto secca.
Dopo una fase tipicamente occidentale mite e umida, le simpatie settentrionali, britanniche e islandesi dell'azzorriano, danno il via a nuovi ripetuti flussi di aria polare fredda marittima. Aria molto instabile, oltre che fredda, scender a più riprese nel seno di numerosi piccoli lobi del VP piuttosto malconcio, e il 2 marzo, nel pomeriggio, in occasione di un passaggio simil-temporalesco, su alcune zone della regione si abbatte una brevissima minibufera di neve sottilissima, quasi polvere, con valori termici anche di 4 - 5 gradi sopra lo zero. Altri fiocchi deboli e sparsi in serata. Pressochè inesistenti gli accumuli
Nuovo ciclone freddo lanciato dal VP in piena crisi, e ben supportato dalle simpatie nordiche dell'azzorriano, il giorno 5; un'acuta saccatura con direttrice Nordest - Sudovest, trasla verso il mediterraneo dall'Europa centrale, provocando maltempo moderato e mite; ma quando sulla nostra regione giunge la parte settentrionale del minimo, con circolazione schiettamente da Nordest, improvvisa intensificazione del maltempo con vento impetuoso di Bora che nel primo pomeriggio del 5 irrompe abbassando le temperature in poche ore dai +12 °C ai +3 °C e lanciando qua e là anche ei brevi rovesci nevosi, senza accumulo.
Situazione sinottica pressochè a fotocopia il 12 quando l'entrata di un attivissimo nucleo freddo dall'Europa centrale provoca una fase di maltempo nella mattinata, con pioggia che inizia nelle prime ore quando la temperatura è di +9 °C; poi si alza violenta la Bora e l'acqua, verso le 9.00 si trasforma in neve, una piccola bufera che però, a causa della temperatura che scende sì, ma solo fino a +2 °C, non accumula nulla al suolo. Il tutto cessa poco prima di mezzogiorno.

Semestre freddo 2006-2007
Tempi tristi, tristissimi, i più tristi da decenni, forse da secoli (e non è un'esagerazione!!!) per i freddofili italici! Appena meglio, ma solo appena, per i nivofili che, nonostante 2 inverni da autentico incubo hanno comunque visto qualche fuggevole apparizione della bianca visitatrice.
Dopo settimane caratterizzate da configurazioni assolutamente sfavorevoli, con un VP attivissimo e continue, ripetute incursioni anticicloniche di matrice subtropicale, ecco che finalmente dopo il 20 gennaio si manifesta la tendenza a una forte perturbazione del VP, con corrispondente risalita dell'azzorriano verso l'Islanda. Un acuto, pronunciato rampo del VP si spinge verso l'Europa meridionale e tra il 23 e il 24 insedia una forte depressione secondaria, ma sempre ben alimentata dalla corrente fredda principale, presso il Golfo del Lione. Essa inizialmente attiva un richiamo meridionale davvero intenso, tanto che il 24 mattina spira uno scirocco marcio e appiccicoso, intenso, a volte ruggente, con valori termici ben oltre i +10 °C; ma ecco che, come ben previsto, con la traslazione verso levante della depressione, entra prepotente l'aria artica marittima, con una subitanea rotazione dei venti da settentrione, Bora sulle coste, e un deciso calo termico; in serata siamo già intorno ai +5 °C, il mattino del 25, sotto l'acqua e la Bora, intorno ai +3 °C, e si inizia a vedere qualche bel fioccone misto alla pioggia; poi la pioggia prevale di nuovo fino alle ore centrali della mattinata quando invece, con circa +2 °C e Bora furiosa, l'abbondante precipitazione riassume magicamente i bianchi connotati: per quasi un'ora, tra le 11.00 e le 12.00, una specie di bufera a fiocchi belli grossi avvolge le coste del Nordest, senza però imbiancare, sia per i valori termici sempre superiori allo zero, sia per l'abbondante acqua caduta in precedenza. Poi tutto smette, e un po' di nevischio quasi inavvertibile ricade nelle prime ore della mattinata successiva, il 26.
Situazione barica molto simile, quasi una fotocopia, anche se con termiche ovviamente più moderate, quella che ci fa vedere qualche fiocco misto alla pioggia nella tarda serata e nottata del 19 marzo, dopo un brusco cambiamento della direzione del vento, da scirocco o libeccio a Bora, avvenuto nel pomeriggio: le temperature crollano da +15 °C a +3 °C e nella burrascata da tregenda, con Bora davvero fortissima, sibilano alcuni fiocchi grossi e bagnati in mezzo al diluvio.
Tutto qui, nell'inverno più caldo sicuramente da almeno 110 anni! Che tristezza...

Semestre freddo 2007-2008
Appena meglio le termiche di questa invernata da dimenticare, più o meno analoga la presenza denunciata dalla dama bianca: una debole comparsa a gennaio e una visita quasi inavvertibile marzaiola.
Dicembre 2007 si chiude con una pronunciata azione dell'hp russo, che avvetta aria abbastanza fredda dai quadranti orientali verso il Mediterraneo; ma non basta: proprio a cavallo del capodanno si inserisce una irruzione artico marittima pilotata da un bel ramo del VP in rapido sfondamento verso Sud - Sudest direttamente dal Circolo Polare, zona islandese-scandinava, irruzione al cui seguito, come spesso accade, si crea un corridoio di alta sull'Europa occidentale in subitanea alleanza con l'hp russo; il risultato? Accentuazione della corrente nordorientale e freddo in intensificazione. Ma da Ovest spinge con incredibile vigore il treno perturbato atlantico, figlio di un VP ben ricompattatosi e per giunta piuttosto basso, stante la latitanza dell'azzorriano; in sostanza, già il 2 una depressione importante è sull'Iberia, e muove a grandi passi verso Est-Nordest, il flusso nordorientale su di noi diviene orientale, e poi addirittura sudorientale, vista la spinta depressionaria da Ovest e il ritiro verso Est, con rotazione oraria, dell'hp russa. Insomma, pernoi il peggio del pegio, infatti il mese sarà un disastro. Però, prima della tragedia, il 3 c'è il tempo di gioire brevemente; la giornata si apre con cielo precocemente coperto, temperatura leggermente al di sotto deello zero e una fredda bava da Nordest; verso le 10.00 scendono per una mezzoretta delle faville di neve deboli o al più moderate, con valori termici ora poco superiori allo zero, e prima che si crei un po' di manto il fenomeno cessa, per riprendere poi intorno alle 19.00, un po' più intenso, con valori termici di circa +2 °C in calo a +1 °C, e divenire pioggia in nottata, dopo aver attecchito 1 cm. scarso.
Ai primi di marzo il VP, piuttosto disturbato già a fine febbraio, lancia un blocco di aria artica maritima verso il Mediterraneo centro-occidentale, blocco che origina una depressione sui nostri mari occidentali il 3; intanto una moderata risalitas dell'azzorriano verso il Centroeuropa chiude l'alimentazione fredda, ma quando la depressione trasla verso Est-Sudest, ecco che insorge una forte Bora la quale spazza la nostra zona per tuto il giorno 4, con maltempo e abbondante pioggia; la temperatura scende tosta dai +10 °C della nottata ai +3 °C del pomeriggio - sera quando, verso le 18.00, un po' di fiocchi iniziano a scendere misti all'acqua, per una mezzoretta all'incirca. Poi il maltempo si attenua e con esso anche l'accenno nevoso.

Semestre freddo 2008-2009
Dopo due stagioni da incubo, ecco che si torna in quota, e che quota! E pensare che il semestre 2008 - 2009 era iniziato all'insegna della tristezza! Però... però intorno alla metà di novembre qualcosa inizia a muoversi: il VP si perturba e l'azzorriano dà segno di flirtare non poco con le alte latitudini oceaniche. Già prima del 20 un bel lobo del VP si isola sulla Scandinavia e inizia a lanciare fronti perturbati, seguiti da masse d'aria artica marittima, verso Sud - Sudest: le temperature scendono rapidamente e i cieli si fanno spesso tersi per ondate di favonio piuttosto freddo, almeno durante le ore notturne quando l'aria si tranquillizza. Tersa e soleggiata è la giornata del 23, con la regione sotto l'influenza di una massa artico-marittima giunta il 22, ma una nuova piccola e attiva depressione, generata da un moderato West-shift dell'ennesimo impulso freddo, è pronta a rotolare dalla Francia meridionale verso la pianura padana già nella notte sul 24; e proprio nella notte i cieli si coprono, limitando la discesa termica che già prometteva di farsi interessante, cosicchè nel primo mattino del 24 siamo poco sopra lo zero, ma i cieli sono coperti e spira un vento settentrionale abbastanza vivace. L'aria si è fatta più umida e già alle 7.30 cadono le prime faville di neve un po' bagnate. La nevicata, inizialmente alternata a qualche momento di nevischio bagnato, si intensifica, fino quasi a moderata, e dura sin alle 12.00, con valori termici portatisi intorno ai +2 °C. Poi il fenomeno smette, dopo aver lasciato un leggero strato di meno di 1 cm.
I ripetuti affondi di un VP piuttosto sbrindellato sono causa più spesso di richiami sciroccali che di altro durante il mese di dicembre, fino a che, intorno al 20, la configurazione barica sullo scacchiere europeo dà l'idea di un rinforzo pressorio generalizzato e marcato su tutto il comparto centrale e poi orientale, ma con evidenti ripercussioni fino al Mediterraneo. Infatti un moderato ma efficace gioco di sponda da parte dell'azzorriano chiude la porta atlantica limitando l'efficacia delle sortite zonali del VP che si dimostra, a livello sinottico, quasi inesistente sull'area europea. Sempre più, col passare dei giorni, le correnti sul Mediterraneo si orientano da Est, trasportando masse secche e relativamente fredde in attesa dell'arrivo di un nocciolo siberiano, che scorre sul bordo meridionale dell'alta ormai ben distesa dalla Russia asiatica all'Iberia, e che irrompe nella giornata di Natale; natale che trascorre per gran parte delle sue ore con sole intenso e temperature miti fino a che nel tardo pomeriggio non si leva un vento di Bora sempre più intenso, i cieli si coprono irregolarmente ma verso Trieste al tramonto già si intravedono minacciosi cumulonembi, degni della miglior tradizion estiva, con tanto di panna montata alle sommità e bordo nero violaceo in basso. Nella prima serata giunge il fronte freddo, rovesci anche intensi di pioggia si uniscono alla Bora sempre più intensa, la temperatura ovviamente inizia una graduale discesa fino a portarsi intorno ai +2 °C nella tarda serata; e di sera, con la Bora sibilante e il cielo che non accenna a schiarire, arriva il regalo di Babbo Natale, una graduale trasformazione della pioggia in neve attorno alle 21.00, fino a situazioni di neve moderata, a tratti forte, neve che dura fino alle 22.30 lasciando rare tracce d'accumulo nelle zone più interne, accumulo molto contrastato però dalla temperatura sempre al di sopra dello zero e dalla precedente precipitazione liquida. fatto è che i nivofili passano davvero una bella serata di Natale, nulla di eclatante, sia chiaro, ma comunque una bella sorpresa anche perchè l'entrata molto orientale del fronte prometteva precipitazioni solo per effetti stau, dunque solo verso i rilievi. Per fortuna non sempre la meteorologia è una scienza esatta...
La più bella nevicata dell'inverno, quella della notte di San Silvestro, me la sono persa, perchè ero in montagna, mannaggia! Comunque tranquilli, ho informazioni abbastanza precise lo stesso. Allora: nei giorni successivi al Natale la massa polare fredda continentale si distende bene sulle nostre regioni regalandoci belle giornate di sole e freddo, con qualche annuvolamento sparso e occasionali rinforzi di una rigida Bora. Intanto una nuova goccia fredda, lanciata dalla continua attività dell'hp russo - siberiano, va a interessare l'Europa centrale e, giunta sulla Francia, viene a inserirsi in una corrente più settentrionale, addirittura nordoccidentale prima e occidentale poi attivata da un temporaneo e modesto collasso barico sulla direttrice Provenza - Istria: tutto congiura per la neve sulla pianura padana; infatti la goccia fredda, carica di instabilità, si mette in moto dalle pianure francesi verso Est-Sudest e, nella serata del 31, giunge sul Nord Italia. Sulla nostra zona le temperature sono state basse per l'intera giornata, non superiori ai +5 °C, partendo a un sontuoso -5 °C notturno; dopo il tramonto i valori si riportano verso lo zero e quando stanno per scendere al di sotto ecco che appaiono i primi banchi di nubi medio-alte. rapidamente il cielo viene invaso da una nuvolosità sempre più compatta, la temperatura si assesta un po' verso l'alto, intorno a +1 °C, e magicamente, poco prima della mezzanotte, da Ovest verso Est, tutta la regione viene imbiancata dalla neve, con esclusione quasi totale delle zone alpine (mannaggia, dove ero io!!!). E' una neve placida, senza vento, ad ampie falde che scendono per l'intera nottata, quando la temperatura scende anche un po' al di sotto dello zero, e proseguono anche nelle prime ore della mattinata di Capodanno quando i valori termici si alzano un po' al di sopra dello zero, i cieli iniziano a schiarirsi, i fiocchi più radi si mescolano a qualche goccia di pioggia e, intorno alle 10.00, il fenomeno cessa. Il passaggio dal 2008 al 2009 ci ha regalato un bel manto soffice di circa 8 cm.
Poi, nei giorni successivi, il lavoro di sponda tra il sempre vivace hp russo e l'azzorriano che flirta molto ben col Polo, apporta una nuova avvezione fredda, aria artica marittima prima e continentale poi che scava addirittura una ampia ma blanda depressione sul Mediterraneo tra il 6 e l'8, quando da un cielo spesso coperto o almeno nuvoloso cadono a tratti brevi precipitazioni nevose che comunque non lasciano traccia e spesso possono anche passare inosservate.
Si rivede qualche fiocco bagnato schiantarsi misto a pioggia sui vetri delle auto nella serata del 23, durante il transito di una perturbazione in un letto di ondulazioni nordoccidentali abbastanza fresche e instabili, con temperature intorno ai +3 °C. Poca roba, comunque.
Ed eccoci all'ultima nevicata della serie: siamo a fine gennaio. Un abbondantemente annunciato Stratwarming minaccia di partorire una montagna di freddo, ma poi, come spesso accade, alla fine partorisce un misero topolino: intorno al 28 il transito di un'ultima perturbazione oceanica da occidente è seguito da una bella e franca rimonta dell'azzorriano che va a congiungersi con l'alta russa, resa un po' vivace dal simulacro di SW di cui si accennava; il risultato è un richiamo di aria polare fredda continentale che ha il suo apice il 31, con una certa Bora e un moderato calo termico. Ma intanto... intanto l'Atlantico spinge forte, molto forte, e prepara una bella penetrazione depressionaria iberica che promette tanto scirocco per gran parte del paese; e ciò in effetti avviene, a partire dal 2 febbraio, però prima, il giorno 1, c'è tutto il tempo per una accentuata confluenza tra un nuovo impulso freddo continentale in arrivo dall'Ungheria e le correnti calde e umide che preparano il terreno alla depressione spagnola. Già il 31 era stata una giornata bigia, con cieli coperti, vento abbastanza sostenuto dal quadrante di Bora, e temperature relativamente basse; l'1 si apre, in nottata, allo stesso modo, e verso le 5 del mattino inizia a nevicare in modo debole - moderato; il fenomeno dura fino alle 7, le temperature sono intorno ai +2 °C, la Bora soffia appena sostenuta; dopo un intervallo di un paio d'ore, ecco che intorno alle 9 arriva il nucleo freddo e riprende la precipitazione, dapprima debole, poi moderata, con una Bora pure moderata e valori termici sempre superiori allo zero di qualche grado; per questo non attecchisce alcun manto, almeno fino a dopo l'ora di pranzo quando una discreta, ulteriore intensificazione della nevicata causa un calo termico di un paio di gradi e l'imbiancata tanto attesa; nevica in modo moderato, a tratti quasi forte, le faville, abbastanza sottili, vengono sospinte a folate dalla Bora e accumulano un manto di circa 1 cm., prima che, attorno alle 19.30, il fenomeno cessi per lasciare spazio alla pioggia stante il leggero aumento termico.
Qualche fioccastro bagnato cade poi in qualche zona della regione il 24 pomeriggio, durante una fase temporalesca causata dal transito di un classico fronte freddo da Nordovest, con tanto di rimonta azzorriana al seguito e ciclogenesi al Centro - Sud; ma è davvero poca roba, da passare spesso inosservata, per giunta con valori termici intorno ai cinque - sei gradi sopra lo zero.

Semestre freddo 2009-2010
Apoteosi della neve, se non del freddo! Almeno per noi del settentrione, mentre mi sembra che gli amici del Sud, e in parte anche del Centro, abbiano sofferto non poco... La mia più sincera vicinanza morale.
Comunque anche da noi, al Nord, fino a quasi metà dicembre non è che si sia cantato a festa: un autunno orrido e un inizio d'inverno meteorologico schifoso fanno da prologo a quella potente incursione dell'orso siberiano che aprirà sontuosamente le danze, danze destinate a non chiudersi praticamente più fino a marzo inoltrato!
E cominciamo allora con la sarabanda: l'Atlantico, un Atlantico mite e appiccicoso spinge sempre da Ovest, addirittura da Sudovest, ma tra l'8 e il 9, mentre le proiezioni di tutti i centri promettono sfracelli sul medio - lungo termine, un primo accenno di cambiamento è dato dalla parziale rimonta azzorriana al seguito di una delle tante perturbazioni sfornate da un attivissimo VP: per la prima volta da settimane, oserei dire mesi, si assiste a qualche folata di vento "non troppo caldo" da settentrione. Intanto la rimonta dell'azzorriano inizia a fare l'occhiolino a un orso russo che appare davvero in gran forma e sembra quasi voler dire: "Ma chi se ne f...tte del Nino?" Si crea un massiccio comparto anticiclonico dall'Iberia fino a oltre gli Urali, molto forte a oriente, che entro il 12 inizia a lanciare una bella corrente di aria polare fredda continentale verso la penisola; ma contemporaneamente il blocco altopressorio, che inizia a mostrarsi molto forte anche in pieno Atlantico settentrionale, distrugge le velleità del VP costringendo le spinte cicloniche oceaniche a prendere l'unica strada possibile, a meno di non voler morire sul posto, come potenti ma via via sempre più bolse depressioni al largo delle Canarie, delle Azzorre, o ancora più in là; ma l'Atlantico, lo sappiamo, di morire ha sempre ben poca voglia. E quindi si apre una corrente depressionaria bassa, chiamata appunto "Atlantico basso", la quale, con la complicità di frequenti e moderati West-shift dell'aria gelida, impegnerà in modo più o meno costante la scena mediterranea sfornando depressioni e depressioncine in serie con direttrice Gibilterra - Balcani meridionali e con diverse occasioni di confluenza con le fredde masse anticicloniche in azione più a Nord. Ecco, praticamente, il leit-motiv dell'intera stagione. Ma ora apriamo davvero le danze, episodio per episodio, godendoci quelli grandiosi ma non tralasciando quelli più modesti:

1) La prima puntata va in scena il 14: residuo flusso freddo da Est-Nordest, depressione in movimento dalle Baleari verso i Balcani, nella nottata il cielo si copre rapidamente, le temperature, scese già intorno allo zero, aumentano lievemente, si portano intorno a +1 °C e verso le 9.00 inizia la precipitazione, dapprima debolissima, a minuscole faville, poi più spavalda, fino a moderata; ma verso le 11.30 la temperatura, nel frattempo risalita ulteriormente un pochino, si porta verso i +3 °C e oltre in quanto il cielo, sempre coperto, diviene però più chiaro e i fiocchi si fanno più radi, fino a cessare intorno alle 12.00, con valori termici ancora alzatisi intorno ai +4 °C. Non ha attecchito alcuno strato. Il fenomeno è stato concentrato prevalentemente verso il sandonatese.

2) Nei giorni di metà dicembre si rinforza la pressione sull'Europa centrale e orientale, e con essa il flusso freddo da Est, ora di provenienza artica continentale. Le temperature scendono e il tempo è variabile. Il 18, in concomitanza con un'ulteriore intensificazione della corrente gelida da Est, si annuncia l'arrivo a grandi passi di una veloce e insidiosissima depressione sempre inserita nel gioco sudoccidentale dell'Atlantico basso; essa il 18 in giornata è sulla Sardegna, in serata sulla Toscana, in nottata abborda l'Emilia Romagna, il 19 pomeriggio andrà a morire sulla Serbia non prima di aver scaricato sul Triveneto la nevicata del secolo, nevicata che merita una cronaca circostanziata. Eccola: giorno 18, ore 16.00, +0,5 °C, quasi sereno, calma di vento; giorno 18, ore 19.00, -3 °C, nuvoloso per banchi da Sudovest, calma di vento; giorno 18, ore 21.30, -3 °C, bava da Bora, cielo coperto; giorno 18, ore 24.00, -1,5 °C, Bora moderata, cielo coperto, la pressione atmosferica crolla continuamente; giorno 19, ore 2.30, -1 °C, inizia una nevicata nervosa, a fiocchi minuti e taglienti, Bora moderata; giorno 19, ore 4.00, -3 °C, Bora intensa e neve intensa, fitta, fina, ha già attecchito un discreto manto, la temperatura costantemente sotto lo zero e l'atmosfera secca fanno in modo che, quanto all'accumulo, "non si perda nemmeno un fiocco", come ama ricordare il sottoscritto; giorno 19, ore 6.00, -4 °C, neve intensa, bufera, Bora a raffiche furiose, la pressione atmosferica continua a calare; giorno 19, intera mattinata, blizzard, neve a folate parossistiche, Bora furibonda, -5 °C; giorno 19, ora di pranzo, il cielo si schiarisce ma la neve continua a scendere moderata, sembra nulla in confronto a prima, la temperatura si alza fino a sfiorare faticosamente lo zero, la Bora cala, il paesaggio inizia a far vedere i risultati del blizzard: interi tratti di borghi e paesi isolati, cumuli di neve ammassati presso le zone esposte, usci sommersi, "accessi inaccessibili"; la precipitazione finisce del tutto intorno alle 14.00, quando brani di cielo azzurro e terso si fanno strada fra le nubi in rapida fuga verso l'Istria, e al suolo, presso le zone non esposte, si contano 24 cm. di accumulo! Vi lascio immaginare la meraviglia della pianura veneta sotto un manto del genere e ornata poi da tutte le formazioni di ghiaccio sopravvenute nella successiva giornata serena e freddissima da mattina a sera. Mitico.

3) breve intervallo, l'orso russo si ritira rapidamente verso le proprie terre d'origine, una saccatura nordica con spiccato West-shift fa affluire già il 20 sera aria mite e umida al di sopra del cuscinetto gelido, mentre intanto l'Atlantico basso, approfittando del fatto che l'orso è in temporanea ritirata, dà tutta l'idea di voler divenire per un po' di giorni, fino a fine anno, un po' meno basso; sono i prodromi a una fase di iperattività del redivivo VP, fase che inizia il 21 con una classica nevicata da addolcimento; il 20 sera i cieli si erano coperti con temperature intorno ai -10 °C, e aveva avuto inizio un lento aumento termico destinato ad avere il suo culmine attorno all'ora di pranzo del 21 con il termometro attorno ai +1 °C; ma contemporaneamente avevano iniziato a scendere dal cielo bianco uniforme le prime minuscole faville, destinate a intensificarsi nel primo pomeriggio, fino a divenire una nevicata moderata capace di resistere stoicamente agli attacchi delle masse d'aria marittime fino alle 20.30 circa, quando con oltre +1 °C di temperatura si fa strada la pioggia. La nevicata comunque, che aveva avuto una fase di stanca tra le 17.00 e le 18.30, era riuscita a lasciare un manto di 1 cm. abbondante, con valori termici temporaneamente riportatisi intorno allo zero durante le fasi di gloria della precipitazione.

4) dopo la sfuriata del VP, capace di lanciare durante il periodo natalizio vari cicloni anche molto attivi e accompagnati da intensi incrementi termici, ecco che a fine anno si affaccia sulla scena europea l'ultimo della serie, il quale però si mostra assai veloce e seguito da una importante rimonta pressoria sia dal comparto azzorriano verso Nord, sia di nuovo presso l'area russo-finnica: è il subitaneo risveglio dell'orso; giocoforza, quando il ciclone trasla veloce da Ovest verso Est, ovverosia tra l'1 e il 2 gennaio 2010, ecco che si inserisce impetuosa una corrente prima da Nord e poi da Nordest che fa chiudere l'episodio di maltempo con una sfuriata quasi temporalesca associata il 2 a Bora intensa, pioggia a dirotto e financo una mezzoretta di neve moderata o quasi forte nel pomeriggio, tra le 16.00 e le 16.30, con accenno anche a formazione di un lieve manto; il fenomeno si esaurisce in serata, ma intanto ha fatto calare la temperatura dai +7 °C della mattinata fino a poco più di un grado sopra lo zero. Questa breve sfuriata nevosa è stata più avvertita verso il comparto sandonatese.

5) L'aria fredda da Nordest affluita a chiusira dell'evoluzione ciclonica di inizio anno fa scendere molto bene le temperature, complice il temporaneo rasserenamento dei cieli, ma intanto una nuova depressione sfornata dalla corrente dell'Atlantico basso è pronta a impegnare la regione dall'Iberia. Il giorno 4 si apre con una nottata inizialmente serena e valori termici che scendono fino a -3 °C, poi sopraggiunge la copertura nuvolosa da occidente, tanto che in prima mattinata la temperatura è salita a -1 °C; intorno alle 9.00 si alza anche una leggera bava di vento dal quadrante di Bora e comincia la nevicata da addolcimento che dura tra moderata e quasi forte fino al tardo pomeriggio, lasciando un manto di quasi 6 - 8 cm. I valori termici oscillano sempre intorno allo zero e in certe fasi la Bora si fa quasi moderata.

6) La fase centrale di gennaio è la meno fredda di questo freddo mese e una ritrovata attività del VP veicola perturbazioni verso l'Europa stante il parziale ritiro verso le terre russe dell'orso. Una goccia fredda nordoccidentale si stacca dalla corrente principale che punta dall'oceano verso il centroeuropa e poi la vicina Russia e viene a instabilizzare temporaneamente il tempo nella mattinata del 17, con nuvolosità medio-alta e qualche breve episodio di neve debole e senza accumulo, con valori termici attorno ai +3 °C; questo episodio, o insieme di piccoli episodi, ha interessato di più il comparto sandonatese e limitrofi.

7) L'orso si rimette a ruggire verso Ovest e poi verso Sudovest, quindi i massimi pressori si riorganizzano molto bene tra Europa orientale e centrale, subito a Nord delle Alpi; ne deriva una nuova intensificazione della corrente gelida orientale che spinge folate di Bora a partire dal 24 verso l'Alto Adriatico, con sensibile calo termico e un vivace contrasto con l'ennesima depressione di origine mediterranea che spinge da occidente contro il muro anticiclonico; questa volta la spinta ha effetti solo parziali, soprattutto una notevole intensificazione della Bora, a causa del notevole gradiente barico, e una moderata nevicata il 26; essa si ferma però alle porte del mestrino e del veneziano, mostrandosi tra debole e moderata da metà mattina fino all'ora del caffè e lasciando un leggero manto destinato presto a sciogliersi; la precipitazione, accompagnata da folate di Bora, è scesa con valori termici sempre intorno allo zero, in successivo lieve aumento.

8) Verso fine mese si riaffaccia l'immancabile Stratwarming di metà inverno: anche questa volta promette sfracelli e partorisce poi molto meno. Comunque fin dal 27 una discesa di aria artica marittima dal Polo mostra di voler affondare come un coltello nel burro tagliando letteralmente in due il corridoio anticiclonico che congiunge l'Atlantico alla Russia. Questo lungo e profondo ramo del VP, avente il suo centro motore in una profonda saccatura che dalla Scandinavia spinge fin verso il Mediterraneo centrale, abborda con il fronte caldo l'Italia settentrionale nel pomeriggio del 29: pressione in deciso calo, aumento della nuvolosità sempre più compatta e poi, con un grado abbondante di temperatura sopra lo zero, intorno alle 21.00, inizia placida la nevicata da addolcimento; essa presto diviene moderata, a tratti quasi forte, accompagnata da una bava appena avvertibile di vento settentrionale, e mentre la temperatura scende introno allo zero, il paesaggio si imbianca fino a notte inoltrata, quando smette avendo depositato 3 cm. di manto.

9) Ma non è finita: se il ramo freddo del fronte artico, come spesso capita, transita nella mattinata del 30 quasi inavvertito, un piccola ma attivo bolide polare continentale in rotolamento dalla Polonia, nel seno della circolazione depressionaria ora centrata sui Balcani, minaccia di dilagare sull'Alto Adriatico tra la sera e la notte. Infatti, verso le 20.00, con temperature intorno ai 3 gradi sopra lo zero, inizia a piovere leggermente, e quando si alza un po' di vento dal quadrante di Bora le temperature cominciano a calare lentamente, verso i 2 e poi verso 1 grado; la pioggia diviene mista a nevischio verso le 22.00, la Bora si intensifica progressivamente e il cielo è solcato da nubi quasi temporalesche, il nevischio ancora debole o moderato prevale verso le 23.00, la Bora è forte, la temperatura punta verso lo zero e verso le 24.00 la precipitazione è neve autentica, moderata, agitata da una Bora sempre più impetuosa; poco dopo la mezzanotte ecco la tregenda: si abbatte un'autentica bufera, fiocchi grossissimi oscurano la visuale già a poche decine di metri, la Bora scuote alberi e imposte, la temperatura si attesta intorno allo zero, e fino alle 4.30, quando il fenomeno cessa, si accumula un manto intorno ai 5 cm.

10) L'attività dell'orso russo, bruscamente interrotta dalla discesa della saccatura artica di fine gennaio, riprende poi a febbraio andando a far affluire l'ennesimo blocco di aria fredda che si invortica intorno alla consueta depressione sfornata dall'Atlantico basso tra il 9 e l'11; tuttavia questa volta la disposizione barica nel seno del grande ciclone mediterraneo è tale per cui sulla nostra zona affluisce sotto forma di Bora intensa aria sì fredda, ma con contaminazioni di diretta estrazione basso-balcanica, quindi i valori termici non scendono gran che e le precipitazioni, per altro non eclatanti, sono prevalentemente piovose con qualche episodio misto a neve o nevischio il 10 e l'11, ma si tratta di ben poca roba, e con valori termici attorno ai tre, quattro gradi sopra lo zero. Nel compenso durante questo episodio gode l'Italia entrale, se non ricordo male.

11) Dopo una fase zonale oceanica, ecco che con i primi di marzo l'alta azzorriana dà segnali importanti di volersi estendere franca verso latitudini settentrionali; ciò avviene molto bene dal 3, e il tempo si fa variabile, ventoso e via via più freddo; il 5 sera, verso le 20.00, con 4 gradi sopra lo zero, il passaggio di una banda nuvolosa da Est lascia cadere per 15 minuti circa una debole nevicata molto bagnata sul comparto che dà verso il sandonatese.

12) Intanto il vistoso aumento pressorio sull'Europa occidentale prima e centrale poi è all'origina di un nuovo abbraccio con l'ancora potentissimo orso russo, che si ridistende franco su gran parte del continente appena a Nord delle Alpi: ne deriva l'ennesima intensificazione del flusso freddo orientale che porta su di noi il 7 e l'8 due belle giornate, fredde e assai battute dalla Bora. Ma il solito Atlantico basso sta per lanciare una profondissima depressione che, come un bolide, punta da Gibilterra verso il Mediterraneo centrale. Al suo avvicinarsi il gradiente barico si fa davvero impressionante, quindi il vento orientale rinforza a livelli quasi da uragano delle zone temperate, il 9 il cielo si copre completamente, la Bora è fortissima, la temperatura è arroccata tra il 3 e i 4 gradi sopra lo zero, ogni tanto, specie verso sera, qualche rada favilla sembra viaggiare velocissima nel vento furibondo; un episodio nevoso appena meno insignificante si manifesta tra le 21.00 e le 21.30 e subito la temperatura accenna a puntare verso i 2 gradi, ma poi tutto torna come prima: vento scatenato, quasi 4 gradi, cielo copertissimo; ma la gioia è in agguato: verso le 5 del mattino del 10 i primi fiocchi iniziano a sibilare nella Bora intensissima, verso le 6 si intensificano e in breve è bufera, quasi un altro blizzard; la temperatura si è rapidamente portata verso lo zero, e la precipitazione, moderata, forte, a tratti molto forte, con un cielo che sembra talvolta voler rovesciare giù di tutto, dura sino alle 22.00, con una pausa limitata alla zona del sandonatese tra le 11.00 e le 12.00. La Bora, inizialmente fortissima, si attenua un po' per poi quasi placarsi verso sera, quando, a fine fenomeno, si contano tra i 10 e i 15 cm. di manto, a seconda delle zone e dell'esposizione: pianura veneta e relative città con aspetto scandinavo, ancora una volta, anche per merito della pericolosa gelata sopravvenuta con la serentià della notte, la quale ci ha elargito una gamma di bellissime ma pericolose formazioni di ghiaccio su auto, balconi, cornicioni e, purtroppo, strade. Un altro degno "nevone" a chiudere degnamente quest'invernata indimenticabile, con ben 12 fenomeni nevosi da citare!

 

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