ANNI '00
Semestre freddo 1999-2000
Che novembre, quello del 1999! a una prima metà davvero caldissima, fa
seguito una seconda parte rigida, segnata da un'irruzione fredda iniziata il
14 e finita solo il 22!
Un lobo del VP si isola in modo interessante nei pressi della Finlandia già
dopo la prima decade e quando riceve sponda dal contemporaneo innalzarsi dell'hp
oceanico lancia a più riprese fronti di irruzione fredda che poi, giunti
sul Mediterraneo, approfondiscono una circolazione sempre più depressionaria
e sempre più invernale; la Bora inizia a soffiare dal 15 e abbassa le
temperature, tanto che il 16 nella prima mattinata qualche fiocco di nevischio
rado rado vaga per l'aere con circa +4 °C; il 17 e il 18 trascorrono più
tranquilli, anzi il 18 spira un debole vento da occidente, che precede l'arrivo
di un nucleo freddo da Nordest attivissimo: in serata il cielo si copre e poi
inizia a piovere molto intensamente, mentre il debole Ponente si trasforma in
forte o fortissima Bora; la temperatura scende in poche ore di alcuni gradi,
portandosi verso lo zero, e attorno alle 3.30 il diluvio diventa una intensa
nevicata anche a carattere di bufera che dura fino alle 6.00 lasciano un paio
di cm. di manto; poi, fino alle 12.00 si alternano un po' di pioggia a un po'
di nevischio.
Altra tregua il 20, ma un nuovo forte contributo artico si approssima dalla
Polonia e va a riattivare la depressione mediterranea coprendo il cielo in serata
e scatenando una vera e subitanea bufera il 21: intorno alle 8.00, con circa
+3 °C, si leva un fortissimo vento di Bora e in un batter d'occhio grossissimi
e intensissimi fiocchi danno origine a una burrasca nevosa davvero importante;
le temperature scendono fin verso lo zero, e poi oscilleranno di un paio di
gradi per tutto il giorno. La nevicata si indebolisce tra metà mattinata
e il mezzogiorno, poi riprende ancora più furiosa fino alle 14.00. Intanto
segnaliamo che la Bora è sempre intensa. Dalle 14.00 alle 17.00 si alternano
fasi di pioggia gelata a momenti di neve anche moderata, neve che poi prevale
fino alle 19.00, quando si rivede l'alone lunare sopra gli strati nuvolosi sempre
meno spessi. Sono caduti tra i 4 e i 5 cm. di neve.
IL VP è sempre molto disturbato anche in dicembre, mese caratterizzato
da numerose irruzioni artio-marittime o artico-continentali. In occasione di
una delle prime, complice la netta spinta meridiana dell'hp oceanica che agisce
di concerto a una depressione nordatlantica molto profonda in spostamento verso
la Scandinavia, un breve ma sensibile peggioramento fa cadere, nella prima mattinata
del 20, una nevicata mista a pioggia tra le 6.15 e le 7.00, con temperature
che puntano verso lo zero e una Bora furiosa alzatasi durante la notte. Non
si crea alcun accumulo.
Il VP si ricompatta temporaneamente e inizia a spingere le classiche perturbazioni
atlantiche da Ovest sul continente europeo. Ma la nostra regione è ancora
molto fredda e il giorno di Natale un fronte caldo, coda di un'attiva perturbazione
destinata a farsi davvero sentire sul Nordeuropa, copre i cieli già dalla
tarda nottata e lascia cadere una placida nevicata dalle 8.30 alle 12.30 circa,
con fiocchi che scendono con intensità tra debole e moderata, lasciando
un lieve strato. La temperatura, di un paio di gradi sotto lo zero a inizio
giornata, si attesta poi solo poco sopra lo zero, cosicchè la susseguente
debole pioggia e una certa bava di vento orientale sono causa di un debole gelicidio.
Prosegue anche in gennaio 2000 la fase con un VP disturbatissimo, destinato
a ricompattarsi davvero solo in febbraio. L'ennesima spinta dell'hp verso Nord,
al seguito di una discesa artico-marittima provocata dal collasso del VP tra
Scandinavia e Groenlandia, lancia correnti settentrionali molto intense dal
20 verso il Mediterraneo, con qualche effetto addirittura quasi favonico; ma
il 22 l'entrata di un nucleo con leggero West-shift, approfondisce una depressione
sulle regioni settentrionali prima e centrali poi, causando un peggioramento
associato a un modesto rinforzo di Bora e a una caduta di nevischio nella mattinata
dalle 11.00; verso mezzogiorno il fenomeno diminuisce di intensità ma
poi, alle 15.00, inizia a cadere vera e propria neve, con vento di Bora appena
debole, e questa nevicata placida, coreografica, a carattere moderato, dura
fino alle 17.20, lasciando al suolo un paio di cm. Le temperature si sono mantenute
sempre, tra la mattinata e il pomeriggio, di poco superiori allo zero.
Semestre freddo 2000-01
Ecco una di quelle invernate a dir poco schifose che il periodo 1998 - oggi
ci ha talvolta propinato all'interno di un orizzonte per il resto molto positivo.
Addirittura ridicolo l'episodio che si verifica nella prima serata del 17 gennaio
2001, un debole precipitazione di gragnuola o nevischio, a seconda delle zone,
per pochi minuti intorno alle 18.30, con circa +3 °C, il tutto causato dalla
penetrazione dell'ennesima depressione atlantica accompagnata da importanti
avvezioni calde meridionali al seguito di una delle poche (3 in tutto!) irruzioni
fredde della stagione; quella breve ma interessante irruzione fredda era stata
provocata dall'estendersi dapprima verso Nord e poi verso Est ell'hp azzorriano
che tra il 12 e il 16 riusciva a convogliare vivaci correnti di aria polare
fredda continentale; lo stesso hp, isolatosi sull'Europa, si coricava poi mestamente
in direzione Europa sudorientale, e così, dal 17 appunto, via libera
al nuovo treno di perturbazioni oceaniche: scirocco, umidità, pioggia,
caldo, etc...
Molto più interessante l'episodio di fine febbraio: già dalla
metà del mese, e anche prima, il Mediterraneo centro-orientale era divenuto
bersaglio di una vivace corrente nordoccidentale con trasporto di aria polare
fredda marittima dalle alte latitudini oceaniche verso Sudest, stante una costante
disposizione molto diagonalizzata verso la Groenlandia del forte azzorriano.
L'effetto su di noi è un tempo in prevalenza bello, secco, ventoso, fresco
di notte e mite di giorno, con vivaci refoli di fohen. Ma ecco che verso il
20 il profondissimo lobo del VP isolatosi sulla Scandinavia, ideale partner
dell'azzorriano in questo gioco di discese fredde nordoccidentali, comincia
a fare la voce grossa e a pulsare verso Sud e poi verso Sudovest: l'aria in
arrivo comincia ad avere un'estrazione artica e non punta più verso i
Balcani ma direttamente verso l'Italia, scavando delle moderate depressioni
sull nostre regioni. I valori termici calano anche di giorno, qualche nube compare
nei cieli azzurri e il fohen lascia il posto a qualche episodio di Bora. Il
26 una nuova, intensa depressione figlia del VP abborda in un'impetuosa discesa
verso Sud l'Inghilterra e mostra di voler entrare franca verso il Mediterraneo,
destinazione principale Baleari: è il classico West-shfit, non troppo
pronunciato per mandare tutto a puttane con la famigerata sciroccata, e non
troppo debole per provocare solo la frequente, innocua passata di nubi senza
senso a zonzo per i nostri cieli. Insomma, il giusto mix per un graduale peggioramento
che prende corpo il 27, con un'attività cumuliforme impressionante sopra
le nostre teste, nemmeno fossimo stati in agosto, e un successivo rasserenamento
verso sera. Poi i cieli prima di notte si coprono ancora e, nonostante la temperatura
sia di poco superiore allo zero, cade per pochi minuti verso le 22 (almeno sopra...
casa mia) un intenso acquazzoni stile ferragosto; di neve o nevischio nemmeno
l'ombra! Intanto la pressione si scava e la mattina successiva, il 28, i cilei
sono coperti e uniformi, non più stile... estivo ma tipicamente invernale;
si è anche alzata una tesa Bora che fa da contraltare alle correnti meridionali
che ormai dominano in quota, avvettate dalla depressione attivissima a Ovest
della penisola. Con +1 °C inizia a piovere, verso le 9.00 la temperatura
si alza a +2 °C ma nella pioggia si iniziano a intravedere dei fiocchi che
prendono sempre più il posto dell'acqua fino a che, verso le 10.30, nevica
e basta, nevica piuttosto intensamente fino alle 13.30, la temperatura scende
di nuovo poco sopra lo zero, e la Bora fa turbinare questa quasi bufera che
sulle 13.30 lascia il posto a una più modesta nevicata che talvolta si
manifesta anche mista a pioggia, prima di smettere del tutto intorno alle 15.00;
le temperature non troppo basse e la precedente pioggia non fanno comunque superare
al manto lo spessore di 3 - 5 cm.
Semestre freddo 2001-2002
E qua siamo di fronte a una di quelle stagioni che hanno soddisfatto i freddofili,
ma anche, sia pure in misura minore, i nivofili!
Appena dopo il suo inizio, dicembre 2001 mostra una chiara propensione dell'hp
russa a espandersi generosamente verso Sudovest, inglobando praticamente l'intero
continente europeo nella sua circolazione fredda e secca; a molte giornate di
tempo chiaro, abbastanza rigido e ventoso, dopo il 10 fa seguito l'incombente
minaccia di un'importante goccia fredda che, con moto retrogrado, dalle lontane
steppe russo-siberiane, rotola impetuosamente verso Sudovest, obiettivo principale
la pianura padana! Ecco allora che nella mattinata del 13 i cieli su di noi
sono coperti e minacciosi, il vento di Bora si è intensificato e le temperature,
a differenza delle precedenti mattinate, sono, sia pur di poco, sopra lo zero,
e nel corso della mattinata salgono ulteriormente fino a circa +3 °C. E'
intorno alle 10.30 che inizia a nevicare in un'atmosfera molto secca e da un
cielo grigio uniforme che promette di regalarcene tanta, davvero. La Bora fa
turbinare i primi fiocchi che attaccano subito, complice anche il graduale abbassamento
delle temperature che, nel corso delle ore, sono destinate a portarsi dapprima
verso e poi ben sotto lo zero, sino a sfiorare i -3 °C. Ma torniamo alla
precipitazione che, complici le raffiche di vento, assume carattere quasi di
bufera ancora mentre i fiocchi non sono così intensi. Verso le 11.15
comunque la nevicata, pur non divenendo mai particolarmente intensa, assume
comunque caratteri ragguardevoli e le raffiche di Bora davvero intense le danno
l'aspetto di un piccolo blizzard. Lastroni di neve ghiacciata paralizzano le
strade. I fiocchi, piccoli, taglienti, continuano a imperversare per l'atmosfera
violentata dalla Bora fortissima fin verso le 15.00, dopo aver accumulato un
manto di pochi cm, 3 o 4 appena, anche se presso le zone esposte gli accumuli
sono stati ben superiori, anche di 8 o 10! fenomeni di scaccianeve contribuiscono
da un lato a limitare gli accumuli, dall'altro a dare l'idea della bufera anche
dopo che dal cielo non scende più nulla: è il trionfo della Siberia,
una Siberia trasferitasi sul Triveneto e ora, nel pomeriggio e nella serata,
pronta a rotolare come un piccolo, bianco tifone scatenato verso il resto della
pianura padana. Che bello!
Nel corso dei giorni successivi le correnti rimangono tese e rigide da Nordest,
poi verso il Natale ruotano da Nord, complice la decisa presa di posizione sullo
scacchiere euro-atlanico di una hp azzorriana decisa a recitare in prima persona,
dopo l'orso russo, il ruolo di protagonista. Il lobo scandinavo di un malconcio
VP lancia diversi attacchi al Mediterraneo, e quello più riuscito si
colloca tra Natale e il 26, grazie all'entrata con discreto West-shift di una
perturbazione fredda, l'ultima della serie prima di una breve parentesi di alta
a matrice africana. Questo fronte approfondisce una depressione che dal 25 richiama
aria più mite sulla regione, copre i cieli e favorisce tra la notte e
la mattina del 26 un aumento termico che dai -3 °C della sera di Natale
si porta fino ai +3 °C delle ore centrali del 26; ciò purtroppo limita
molto il fenomeno nevoso del 26 che è una giornata di pioggia con qualche
fase mista a neve. Quando poi a sera entra il ramo freddo del fronte, si alza
la Bora, ma l'avvezione fredda è troppo poco marcata e la pioggia mista
a neve si trasforma addirittura in pioggia semplice.
Dopo la breve parentesi africana, con fine anno l'azzorriano si riprende la
scena europea espandendosi franco verso Nord e poi verso Est, quindi insediandosi
nel bel mezzo del continente. Il risultato sono nottate freddissima e giornate
un po' più miti, sempre con bel sole. Ma verso il 12 pomeriggio qualche
nube fa capolino a Nordovest: è il prodromo di un piccolo ma significativo
strappo nel tessuto dell'hp. Nei giorni seguenti una goccia fredda nordatlantica
si insinua nel tessuto anticiclonico con traiettoria Mare del Nord - Balcani
e il 15 caratterizza il tempo sulla regione con un'estesa copertura nuvolosa
e una debole ventilazione di Bora; infatti il piccolo minimo, portandosi più
o meno sull'Istria, attiva una ritornante nuvolosa abbastanza compatta e un
po' di vento; con valori termici intorno allo zero a metà mattinata inizia
a nevicare a piccole faville, poi la neve si intensifica fino a divenire moderata
e a durare sin a metà pomeriggio, insomma un fenomeno che possiamo definire
fratello minore (molto minore...) del blizzard dicembrino. Minore il vento,
meno intensa la nevicata, più alte le temperature, di poco superiori
allo zero a fine fenomeno, nessuno scaccianeve, nessuna gelata pericolosa; però
assistiamo a una bella, coreografica nevicata che aggiunge alle tracce preesistenti
un altro paio di cm.
Ultimo cenno nevoso a febbraio, mese peraltro dominato dalle miti correnti atlantiche.
L'impetuosa discesa di un ciclone colmo di aria polare fredda marittima intorno
alla metà del mese provoca qualche episodio di pioggia mista a neve tra
la tarda mattinata e il primo pomeriggio del 15, giornata assai perturbata,
con forte Bora e discesa termica interessante dai +8 °C della tarda nottata
ai +3 °C del primo pomeriggio, quando poi l'avvezione fredda si attenua
e i fiocchi che avevano punteggiato i vetri delle auto scompaiono, complice
un eccessivo West-shift del sistema perturbato: possiamo definirla un'occasione
persa!
Semestre freddo 2002-03
Dopo un pessimo esordio, con un dicembre da dimenticare, questa interessante
stagione ci regala un notevole acuto a inizio gennaio.
Nonostante le insistenti ondate atlantico - africane, dicembre 2002 verso la
fine palesa una maggiore ondulazione del flusso perturbato non solo a livello
mediterraneo (da qui le varie ondate di scirocco) ma anche europeo; l'hp azzorriano
mostra vitalità e un bel lobo del VP va isolandosi sull'Europa settentrionale
nei primi giorni di gennaio, per poi porre il proprio quartier generale, approfondendosi
ulteriormente, presso la Scandinavia. Da qui, complice la finalmente franca
espansione dell'azzorriano verso il Mare del Nord e poi addirittura sino al
Circolo Polare, si origina una discesa di aria artica marittima a più
ondate, la prima delle quali irrompe il 5, con uno spettacolare temporale mattutino
durante il quale, con valori termici tra i +3 °C e i +5 °C, le moderate
raffiche di tramontana trascinano con sè qualche fioccastro e qualche
favilla di nevischio assieme alla pioggia; il fenomeno comunque dura pochi minuti.
Ormai la situazione mostra un sempre più convinto blocco atlantico e
il 6, con l'ulteriore apporto dell'aria artica, si approfondisce una depressione
mediterranea la quale, posizionata al Centro-Sud, avvolge con il suo maltempo
l'intero paese e con dei bei rinforzi di Bora il Nordest: nel pomeriggio inizia
a piovere e le temperature scendono gradualmente mas inesorabilmente dai +6
°C verso gli 0 °C raggiunti nella mattinata successiva; naturalmente
nella nottata la pioggia si era trasformata in neve verso le 4.30 alternando
momenti tra deboli e moderati a episodi quasi di modesta bufera, complice la
Bora molto tesa, talvolta impetuosa. La precipitazione cessa verso le 8.30 lasciando
a terra un manto di 1 - 2 cm. avendo iniziato ad attecchire molto tardi a causa
della pioggia cvaduta in precedenza.
Ma altri apporti depressionari vengono rinvigoriti dal lieve West-shift dell'aria
artica che prosegue nella sua calata verso il Mediterraneo, e un nuovo vivacissimo
minimo si origina l'8 gennaio nei pressi della Sardegna, mettendosi subito in
moto verso Est-Nordest e puntando quindi proprio le regioni centrali e poi le
Venezie. A partire dal pomeriggio dell'8 l'evoluzione verso un inevitabile "nevone"
è stata davvero da antologia: i cieli si sono fatti sempre più
coperti, grigi, uniformi, la temperatura, di poco superiore ai +2 °C, ha
iniziato molto lentamente ma inesorabilmente a calare portandosi intorno a un
solo grado sopra zero in serata quando, col progressivo calare della pressione,
la debole bava di Bora si intensificava sempre più, fino a divenire moderata.
Col sopraggiunger della notte gli ingredienti per la nevicata c'erano tutti:
pressione in picchiata, temperatura ormai vicina allo zero, cielo copertissimo,
Bora moderata, e... profumo di neve avvertibile da qualunque naso nivofilo.
E neve fu, finalmente, dalle 4.45 del 9, una neve generalmente moderata, ma
con fasi anche più intense, fino a forte, specie nel tardo pomeriggio
e poi tra le 5.00 e le 7.30 del 10, quando poi si attenua per cessare verso
metà mattina. Per oltre 24 ore dunque è scesa una nevicata davvero
bella, pittoresca, anche se non straordinaria per intensità e abbondanza,
accompagnata da una Bora moderata e capace di lasciare al suolo un manto di
oltre 10 cm.
CURIOSITA' DAVVERO INTERESSANTE!!! Leggete e, se avete notizie al riguardo,
scrivete!!!
Verso la fine di gennaio si verifica un imponente blocco in Atlantico e il lobo
scandinavo del VP si distende franco verso Sud. Ne consegue una fase moderatamente
instabile, anche se non particolarmente fredda, durante la quale IO non vedo
neve cadere sopra la mia testa. PERO'... Però il 28 o 29 gennaio, ore
serali, con un cielo irregolarmente nuvoloso sopra la mia residenza, Torre di
Mosto, temperatura intorno ai 4 o 5 gradi sopra zero, assenza o quasi di vento,
io odo diversi tuoni in lontananza e mi affaccio alla finestra: noto una vivace
attività luminosa verso Sudest, molto localizzata, che dopo alcuni minuti
cessa. Mi convinco che si sia trattato di fuochi artificiali. Invece... invece
i giorni successivi si viene a sapere che in quella serata, assolutamente non
instabile o perturbata nella nostra zona, si è scatenato un breve ma
violento temporale nevoso proprio sopra la località di Eraclea Mare,
tanto da lasciare la cittadina balneare, e solo quella, ricoperta da uno strato
bianco di 1 cm. circa. Solo a Eraclea Mare: incredibile!!! C'è qualche
amico che ha notizie più precise su quella serata? Dai, se sì,
scrivete!
Altra apparizione nevosa il 3 - 4 febbraio. Dopo la sventagliata fredda di
fine gennaio di cui abbiamo parlato sopra, entra franca una depressione di origine
groenlandese, tipico ingresso di aria polare fredda marittima da Nordovest,
cui fa da spalla un azzorriano solo moderatamente elevato verso settentrione.
Il fronte caldo arriva nella serata del 3, con temperatura intorno ai +3 °C,
e lascia cadere una breve precipitazione di nevischio bagnato che, almeno sulla
mia zona, lascia presto il posto alla pioggia. Tuttavia è una pioggia
che, a macchia di leopardo, si presenta talvolta mista a neve, con qualche prevalenza
nevosa alternata a fasi più bagnate. L'entrata del fronte freddo, che
avviene nel pomeriggio del 4, accentua la parziale solidità della precipitazione
che comunque non ingrana mai sulla mia zona, non lasciando nessuna traccia di
manto; per la cronaca segnalo che nella zona del mestrino e del veneziano quel
pomeriggio invece si è manifestata per un paio d'ore una bella, abbondante
nevicata a fiocchi grossissimi, con tanto di rinforzo del vento e temporaneo
calo delle temperature fino a un paio di gradi sotto lo zero, partendo dai 2
-4 gradi sopra zero che invece hanno dominato la scena nel resto della giornata.
Altro fenomeno molto interessante, soprattutto per la sua localizzazione e intensità
assieme.
Il saluto della neve per questa stagione arriva ad aprile, è la mitica
ondata di freddo dell'aprile 2003, di cui parlava settimane fa un amico su questo
post. Fin dai primi giorni del mese si stava manifestando una totale distruzione
del VP ad opera di una spansione netta in direzione artica dell'azzorriano.
Fasi di freddo e di maltempo si succedono fino a che, il giorno 6, non si manifesta
netta la tendenza a un'invasione artico-continentale da Nord-Nordest, con effetti
sinottici spettacolari; guardare le carte bariche di quei giorni dà ancor
oggi una emozione speciale. L'espansione nettissima verso la Scandinavia dell'hp
oceanica e la concomitante attività parossistica del lobo Est-europeo
del VP sono causa dello scivolamento verso Mediterraneo centrale e Balcani di
un nucleo freddissimo che, appena giunge su di noi, subito scombussola tutto:
il 6 sul Nordest si attiva addirittura una corrente quasi sciroccale da Est-Sudest
fredda, ma è il 7 che quel -5 °C a 850 hp. pronto a lambire la penisola
mantiene quel che promette: durante la mattinata il cielo si rannuvola con caratteri
quasi temporaleschi, il vento si intensifica cambiando anche spesso direzione,
pur mantenendo una prevalenza settentrionale, e qualche fiocco di neve, che
non lascia manto, si diverte a solcare l'aere con una temperatura intorno ai
+4 °C; poco lontano dalla mia residenza, ancora una volta verso la zona
del mestrino e del veneziano, si organizza invece una nevicata vera e propria,
della durata di circa 2 ore, con temperature abbastanza vicine allo zero e manto
di un cm.! Per la cronaca, la notte successiva, complice la sopravvenuta serenità
dei cieli, i valori termici scendono di uno o due gradi al di sotto dello zero.
Semestre freddo 2003-2004
Esordio moscio, dal lato nivologico, quello dell'invernata destinata poi a concludersi
in modo davvero entusiasmante. A dicembre si registra soltanto una breve buferina
di neve, con scarsissimo accumulo, tra le 5 e le 6.30 del 10, a conclusione
di una irruzione abbastanza potente di aria polare continentale fredda originatasi
da una prepotente espansione verso Nordest dell'alta azzorriana. La forte Bora
che spira il 9 è sintomo di una ciclogenesi in zona balcanica che poi
nella notte successiva, complice anche l'isolarsi dell'alta verso la Polonia
e l'Ungheria, sventaglia nuvolosità compatta da Sudest la quale inizia
a dare fenomeni sotto forma dell'intensa precipitazione solida di cui sopra,
con fiocchi molto intensi e molto grossi, Bora intensa e valori termici che
scendono bruscamente dai +4 °C della nottata fino a +1 °C a fine fenomeno.
Poi però la precipitazione si trasforma in pioggetta, la Bora scende
e la corrente si sciroccalizza sempre più a causa del moto retrogrado
della depressione e dell'aumento barico in area nordbalcanica.
Nuova puntata nevosa a gennaio, in attesa dei fuochi artificiali di fine febbraio
- inizio marzo. Dopo una fase moderatamente fredda con un campo altopressorio
ben esteso sul continente e modetso ma costante richiamo di correnti orientali,
tra il 24 e il 25 si manifesta un bel blocco atlantico, in pieno oceano, con
conseguente discesa di aria artica marittima verso la penisola iberica ove si
isola un'attiva depressione la quale, fortunatamente, non evolve sul posto,
altrimenti avremo avuto scirocco a volontà, ma viene inglobata in una
corrente di basso Atlantico e viaggia spedita verso l'Italia, causando un breve
peggioramento che nella serata del 26 fa cadere una prima ridotta dose di neve,
alcuni fiocchi con temperatura di un paio di gradi al di sopra dello zero. Ma
poi in nottata la temperatura scende intorno agli zero e il fenomeno si concretizza
sotto forma di una nevicata quasi moderata che dura fino alle 4.30 depositando
1 - 2 cm. di manto.
Ed eccoci al magnifico febbraio 2004!!! Già dopo la prima decade del
mese si nota chiaramente la propensione dell'azzorriano a migrare volentieri
verso lidi molto settentrionali, operando numerosi blocchi fino all'Islanda,
alla Groenlandia, verso il Polo stesso. Contemporaneamente il VP si sbrindella,
si sbriciola, si spezza in diverse depressioni che evolvono dall'Europa settentrionale
verso Sud, a folate successive. E quando i blocchi di aria artica marittima
che caratterizza questa lunga ondata di freddo abbordano il Mediterraneo si
creano ripetute e complesse ciclogenesi.
La prima si manifesta il 19; in nottata inizia a piovere, si alza la Bora e
le temperature, inizialmente a +5 °C, scendono abbastanza rapidamente fino
a che intorno alle 7.00 raggiungono i +2 °C e avviene la magica trasformazione
in neve, una neve moderata che prosegue per due ore abbondanti, con temperature
in ulteriore calo fin quasi allo zero. Si acumula un primo cm. di manto. Poi
per un paio d'ore scende pioggia gelata che però, sotto l'infuriare della
Bora, si ritrasforma in una nevicata moderata o forte, a tratti impetuosa, che
dura fino alle 16.30, talvolta dando l'idea della bufera e con valori termici
attorno allo zero. Altro apporto di 4 cm.
Qualche fiocco isolato e bagnato anche nella mattinata successiva.
Il 21 un potente ma temporaneo west-shift degli impulsi artici attiva una depressione
dal Marocco, con richiamo di aria molto calda che fa schizzare le temperature
verso l'alto; ma intanto la depressione viaggia veloce verso i Balcani e prepara
un ideale terreno per l'ingresso di un nuovo intenso impulso artico che irrompe
nella serata del 23; piove a catinelle, fa caldo, abbiamo 11 gradi sopra lo
zero quando si alza la Bora, forte, intensa, impetuosa. La temperatura inizia
una discesa spettacolare sotto l'infuriare della burrasca che diventa bufera
nella prima nottata, con temperatura che entro la prima mattina arriva a +1
°C! La precipitazione si indebolisce molto, smettendo a tratti, nelle ore
successive, dopo aver lasciato un manto di un paio di cm.; appena dopo il mezzogiorno
però riprende a nevicare, con +3 °C circa, e con Bora sempre sostenuta,
dapprima in modo abbastanza debole, poi sempre più intensamente fino
a che a metà pomeriggio, col vento un po' calato, è tutto un bellissimo
sfarfallio di fiocchi che imperversano in modo davvero pittoresco fino alla
prima serata con temperature che ripuntano verso lo zero. A nevicata conclusa
schiarisce e, sulle strade, sono dolori perchè il pur non abbondante
manto (altri 2 cm. circa) gela a tratti.
ma l'episodio più eclatante di questo pirotecnico febbraio si manifesta
il 28; dopo una sorta di palude barica, senza richiami sciroccali come il 21
- 22 ma con un po' di stasi atmosferica e temperature in leggera ripesa, tra
il 26 e il 27 si annuncia una nuova imponente irruzione di aria artica marittima
pilotata dai soliti forti sbilanciamenti altopressori verso l'Islanda. Il fronte
di irruzione ha un leggero west-shift che il 27 scava una profonda e attivissima
depressione appena a ovest dell'Italia, depressione che si muove di gran carriera
verso Est-Nordest. Il nucleo perturbato, non ancora freddo, abborda la nostra
regione il 28 all'ora di pranzo, inizia a piovere, e un paio d'ore dopo si alza
di nuovo una Bora sempre più impetuosa: si fa ora sentire l'occlusione
fredda. Ancora una volta, partendo da valori termici miti di circa +7 °C,
assistiamo a una repentina discesa termica fino ai +1 °C della serata. Intanto,
verso le 16.00 iniziano a mescolarsi i primi fiocchi di neve all'abbondante
pioggia e sulle 17.00 la nevicata è bella, impetuosa, asciutta. Il vento
è sempre più forte, di tanto in tanto la precipitazione accenna
a smettere, specie nella prima serata, ma è dalla tarda serata che si
scatena una bufera autentica, la Bora diviene fortissima e sembra davvero che
venga giù il cielo con un'impressionante quantità di fiocchi grossi
che si riversano al suolo fino alle 8.00 del mattino successivo, quando poi
gradualmente il fenomeno cessa. Nonostante la temperatura sia rimasta sempre
di poco sopra lo zero, l'intensità della bufera ha provocato un accumulo
di quasi 10 cm.
Non è finita: dopo qualche giorno di pausa un po' freddina all'inizio
di marzo, si ripete quasi in fotocopia la situazione precedente, sia pure molto
indebolita. Comunque il 7 marzo, dopo una giornata moderatamente perturbata
con Bora dapprima debole ma poi via via in intensificazione, la pioggia si alterna
a qualche fiocco di neve prima che la neve prenda il sopravvento nella serata,
verso le 21.00, e continui a scendere quasi moderata fino alle prime ore della
notte, con Bora impetuosa e temperatura appena sopra lo zero. Attacca anche
un abbondante cm.
Semestre freddo 2004-2005
Dicembre terrificante quello con cui si apre quest'invernata, uno dei più
caldi da sempre; ma gennaio, febbraio e marzo si rifaranno alla grande.
Dopo l'Atlantico, e addirittura l'Africa, di dicembre, ecco l'hp di gennaio,
con un VP attivissimo e tirato come una corda di violino sull'Europa del Nord;
non sembra dunque esserci via d'uscita, ma ecco che dopo la prima decade le
evoluzioni dell'hp, capace di spingersi a tratti verso Nord e Nordest, complici
i primi sintomi di debolezza del VP, avvettano un po' d'aria fredda dall'Ungheria
verso le nostre regioni, con sensibile calo termico intorno al 15; il 18 è
addirittura una giornata di gelo e nebbia, con formazioni impressionanti di
galaverna sul territorio, e intanto... intanto da Nordovest spinge, figlia dello
sbrindellamento del VP, una classica perturbazione dalle Isole britanniche,
un classico fronte atlantico promessa non certo di gelo ma neppure di quell'ariaccia
subtropicale che accompagna le perturbazioni quando arrivano dall'Iberia o dal
Marocco. In più questa è una perturbazione collegata a un minimo
in rapido rotolamento verso Sudest e accompagnata da una bella massa d'aria
polare fredda marittima. Già in giornata a Milano nevica, addirittura
con qualche lampo e tuono; nel veneziano avverrà il miracolo? Difficile,
perchè è molto raro che durante e dopo un gran nebbione nevichi,
l'umidità altissima infatti aderisce ai cristalli nevosi in caduta molto
intensamente, sciogliendoli anche con temperature basse, vicine allo zero. Durante
i nebbioni degli anni '80 ho visto piovere con nebbia, galaverna a terra e temperature
quasi di -1 °C! Nel tardo pomeriggio del 18, all'arrivo del fronte, la temperatura
è intorno a +1 °C, la nebbia è quasi scomparsa, la galaverna
continua a sciogliersi copiosamente, sembra insomma che si prepari una bella
pioggia; e infatti, verso le 18.00, inizia a piovere misto a fioccacci bagnati
che però, entro una mezz'oretta, divengono neve e basta, neve asciutta,
schietta, bella, moderata, e così continua a cadere fin quasi alle 23.00,
quando l'avvezione di aria un po' più mite in quota la trasforma in pioggia,
nonostante la temperatura sia sempre rimasta ancorata ai +1 °C di partenza.
La precipitazione ha lasciato quasi 4 cm. di manto, presto sciolto.
Il VP è sempre più a pezzi, e lancia flussi freddi anche intensi
verso Sud - Sudovest per molte settimane, ma sono flussi spesso favonici, con
un pronunciato Est-shift, fino a quando, tra il 18 e il 20, un ennesimo blocco
freddo, questa volta di diretta provenienza artica, non si inserisce sul bordo
di un lobo del VP che dalla Scandinavia parte alla conquista dell'Europa centro-meridionale:
la pressione crolla su tutto il comparto italico e, in questi casi, lo shift
diviene spesso e volentieri West, da Est che era prima. Attenzione: a questa
invasione gelida fa da spalla, causa e conseguenza insieme, un pronunciato sviluppo
verso Nordest dell'hp azzorriano, con direttrice Portogallo - Danimarca, e,
udite udite!, va a mostrare segni di grande amore con un russo sempre più
attivo in zona finnica; l'ideale per un'ondata coi "fiocchi", sia
come entità che come lunghezza. Il 20 il cielo è coperto, bigio,
carico, l'aria fredda, secca e un po' mossa per Bora, nonostante valori termici
anche superiore ai +5 °C; a sera siamo intorno ai +4 °C, poi all'arrivo
della notte puntiamo ai +3 °C, ma non scende nulla dal cielo sempre più
carico; nel frattempo la Bora si è intensificata parecchio. Ecco che
all'1 di notte inizia la nevicata, la temperatura cala puntando verso gli zero,
uno sfarfallio di bianche faville scende nella Bora e posando un primo manto
di alcuni cm.; intorno alle 6.00 quasi smette, ma ormai la depressione mediterraneo
- padana si è scavata e i rari fiocchi lanciati qua e là dalla
Bora montano sempre più d'intensità fino a che, tra le 8.00 e
le 8.30 dal mare, da Trieste, sopraggiunge la bufera, intensa, abbondante, destinata
a durare fino alle 14.00 - 14.30, con temperature scese anche a -1 °C. Quando
tutto cessa il paesaggio è sotto 11 cm. di manto! La Bora, talvolta girante
a Tramontana, continua furiosa per tutto il pomeriggio e, quasi magicamente,
quando a sera si placa, ecco che riprende la nevicata, prima debole, poi moderata,
placida, a fiocchi larghi, con temperatura intorno allo zero, poi un po' sotto;
dalle 23.00 diviene quasi forte, un'abbondante nevicata senza vento, e tale
dura fin dopo le 5 di mattino del 22; l'apporto è di altri 11 cm.!
Il collegamento azzorriano - russo ormai operatosi bene a livello centro-nordeuropeo
continua ad avvettare aria fredda da est, e il 25 si segnala un'altra modesta
precipitazione di neve mista a pioggia, stante una risalita depressionaria dallo
Jonio: ma qui amici, confesso con vergogna, non ho alcun ricordo !!! Vengo a
sapere di questa precipitazione solo dai miei appunti e dai dati ufficiali per
Venezia. Comunque non dev'essersi trattato di nulla di eclatante.
Intanto il cordone anticiclonico nordeuropeo viene tagliato come farebbe un
coltello col burro da una nuova, imponente discesa fredda direttamente dal polo,
disturbatissimo il VP!, che già da alcuni giorni punta verso Sud - Sudest:
è una colata gelida impressionante, il cui fronte d'irruzione, al seguito
del quale l'azzorriano si è di nuovo ben insediato sull'Europa nordoccidentale,
irrompe sulla regione la sera del 27, con brevi bufere di neve nell'entroterra
(trevigiano, bassa bellunese) ma da noi si verifica solo qualche brevissima
fioccata e poi irrompe la Bora che, complice la sopravvenuta serenità
dei cieli, fa scendere molto le temperature: gelo sul Nordest, gelo e sole fino
al 2, con valori che puntano addirittura verso i -10 °C, mentre dal fecondo
rapporto tra l'azzorriano ben saldo all'estremo nordovest europeo e un lobo
del VP molto attivo appena più ad Est, ecco che un nuovo blocco di aria
artica marittima scende verso Sud - Sudovest con pronunciato West-shift puntando
il Mediterraneo occidentale: sono i prodromi della fine di questa lunga ondata
di freddo, ma anche i preparativi per la formazione di un ciclone mediterraneo
che, spostandosi rapidamente verso levante, il giorno 3 investe con una bufera
di neve tutta la pianura padana; al mattino su di noi il tempo è ancora
buono, fa freddo, -5 °C, leggera bava di Bora, ma le nubi avanzano rapide
da Sudovest, a metà giornata il cielo è ormai coperto, temperature
di pochi gradi sopra lo zero, e verso le 14.00 inizia la nevicata, dapprima
debole, intermittente, quasi bagnata, poi più moderata e asciutta, fino
a che verso le 16.00 non diviene una vera bufera con Bora intensa e temperature
tornate attorno allo zero; lo spettacolo, talvolta imponente, continua fino
all'1 di notte del 4 quando la dama bianca ci saluta dopo aver lasciato un manto
di circa 15 cm.
Semestre freddo 2005-2006
Inizio scoppiettante con un novembre che, a una prima parte molto calda, fa
seguire una seconda metà gelida; lo sviluppo verso Nord dell'azzorriano
è all'origine della discesa di più blocchi freddi già dopo
il 15, e le temperature si abbassano gradualmente. Il cordone di hp che è
ormai ben sviluppato fin verso la vicina Russia, viene spezzato dall'avanzare
di una depressione nordatlantica, una dinamica simile a quella del 18 gennaio
2005 (vedi sopra), ma con aria di partenza molto più secca ed evoluzione
barica più severa con importante ciclogenesi successive sul Mediterraneo;
comunque il risultato è che, dopo qualche fiocchetto portato dalla Bora
la mattina el 24 con cielo variabile e temperature intorno ai +3 °C, il
25 entra il fronte oceanico, il cielo si copre e scende una bella nevicata da
addolcimento, tra debole e moderata, dalle 11.00 alle 17.00, con valori termici
di poco superiori allo zero e un avvertibile venticello di Bora; alla fine si
contano circa 2 cm. di manto.
Prima di Natale forte decompattazione del VP con discesa di più nuclei
freddi dal Nordeuropa verso il Mediterraneo il quale diviene poi sede di varie
ciclogenesi; esse sono all'origine di alcuni rovesci nevosi molto sparsi e localizzati
la sera del 27 e la mattina del 28, con valori termici intorno allo zero e un
po' di Bora, ma ovviamente senza accumulo. Più serio invece il fenomeno
che si verifica la mattina del 29, limitato comunque a poche zone verso la costa
che guarda la Venezia Giulia, ma pittoresco e significativo: verso le 11.00
iniziano a mulinare nell'aria mossa dalla Bora dei bei fiocconi che in breve
tempo divengono quasi una buferetta che dura fino alle 12.30, lasciando a terra
un bel cm. di neve, nonostante la temperatura di un paio di gradi superiore
allo zero. A fine anno riprende la giostra occidentale atlantica e nella serata
del 31, nonostante la temperatura di poco inferiore allo zero, uno strato d'aria
mite alle quote superiori rende pioggia appena un po' ghiacciata la precipitazione
iniziata verso le 19.00.
Presto la pressione aumenta di nuovo sull'Europa, ma nella prima parte di gennaio
spesso i massimi barici si collocano tra Europa centrale e alti Balcani, cosicchè
noi ci troviamo talvolta sotto l'influsso della ritornante fredda destrorsa
dell'hp, il che abbassa a tratti in modo apprezzabile le temperature, come ad
esempio tra il 14 e il 16, giornate belle ma rigide. Intanto si stanno svolgendo
grandissime manovre sul comparto russo, ma per ora non ci interessano. Ci interessa
invece l'entrata da Ovest - Nordovest di una bella, classica perturbazione atlantica
che già il 16 inizia a rendere più nuvolosi i nostri cieli e il
17 ci regala una gradevole nevicata da addolcimento, iniziata debole o appena
moderata intorno alle 11.00, a fiocchi piccoli, sottili, con temperature intorno
allo zero, e poi intensificatasi fino a moderata dalle 19.00 e fino a dopo l'1
di notte del 18 quando cessa avendo lasciato circa 4 cm. di manto. Il 19 è
una giornata di nebbia e gelo con carambole pazzesche sulle strade per il manto
nevoso prima scioltosi parzialmente e poi ricompattatosi e implementato dall'abbondante
galaverna!
Si diceva delle grandi manovre russe: un'ondata di gelo artico si abbatte sull'Est
Europa grazie al franco espandersi dell'orso siberiano e, dopo il passaggio
quasi indolore per noi di un nuovo fronte da Ovest-Nordovest, ecco che una importante
spinta verso Nordest dell'azzorriano, destinato a sposarsi per un po' con l'orso,
funge da spalla ideale per l'enorme blocco gelido orientale in grado ora di
defluire, come un lago liberato dalla diga di contenimento, verso il Mediterraneo:
importante il calo termico con valori che sfiorano i -10 °C; ma poi, quando
la ciclogenesi originata da uno spiccato West-shift dell'ennesimo blocco gelido
siberiano promette neve su di noi, ecco dapprima che il blocco anticiclonico
mantiene le precipitazioni ad Ovest, longitudine medio Veneto con qualche puntata
fino al mestrino, poi la risalita sciroccale fa schizzare i valori termici a
livelli quasi primaverili. Così io ho visto solo qualche fiocco mulinare
nell'aria il 26, dalle 13.30 e fino alla nottata del 27, a intervalli, sempre
in modo debole, quasi senza accumulo, solo delle bianche strisciate che facevano
perfino malinconia e rabbia, anche perchè altrove nevicava moltissimo
e anche nelle nostre zone soffiava comunque un fortissimo vento di Bora e le
temperature si mantenevano intorno o perfino sotto lo zero: ma da quel cielaccio
coperto ma spesso troppo bianco cadeva poca roba, troppo poca!
Appena dopo l'inizio di febbraio nuova, più modesta irruzione fredda
da Nordest con nuovo calo termico; l'entrata di una debolissima perturbazione
da Ovest-Nordovest che scavalca la parte settentrionale dell'hp azzorriano ritiratosi
verso l'Iberia dopo le pazze evoluzioni settentrionali dei giorni precedenti,
provoca nel tardo pomeriggio dell'8 una debole nevicata a fiocchi finissimi,
quasi farina, che dura tra le 18.00 e le 19.00 all'incirca, con temperatura
che dai +3 °C scende di uno - due gradi, e con lievissimo strato accumulatosi
qua e là grazie anche all'aria molto secca.
Dopo una fase tipicamente occidentale mite e umida, le simpatie settentrionali,
britanniche e islandesi dell'azzorriano, danno il via a nuovi ripetuti flussi
di aria polare fredda marittima. Aria molto instabile, oltre che fredda, scender
a più riprese nel seno di numerosi piccoli lobi del VP piuttosto malconcio,
e il 2 marzo, nel pomeriggio, in occasione di un passaggio simil-temporalesco,
su alcune zone della regione si abbatte una brevissima minibufera di neve sottilissima,
quasi polvere, con valori termici anche di 4 - 5 gradi sopra lo zero. Altri
fiocchi deboli e sparsi in serata. Pressochè inesistenti gli accumuli
Nuovo ciclone freddo lanciato dal VP in piena crisi, e ben supportato dalle
simpatie nordiche dell'azzorriano, il giorno 5; un'acuta saccatura con direttrice
Nordest - Sudovest, trasla verso il mediterraneo dall'Europa centrale, provocando
maltempo moderato e mite; ma quando sulla nostra regione giunge la parte settentrionale
del minimo, con circolazione schiettamente da Nordest, improvvisa intensificazione
del maltempo con vento impetuoso di Bora che nel primo pomeriggio del 5 irrompe
abbassando le temperature in poche ore dai +12 °C ai +3 °C e lanciando
qua e là anche ei brevi rovesci nevosi, senza accumulo.
Situazione sinottica pressochè a fotocopia il 12 quando l'entrata di
un attivissimo nucleo freddo dall'Europa centrale provoca una fase di maltempo
nella mattinata, con pioggia che inizia nelle prime ore quando la temperatura
è di +9 °C; poi si alza violenta la Bora e l'acqua, verso le 9.00
si trasforma in neve, una piccola bufera che però, a causa della temperatura
che scende sì, ma solo fino a +2 °C, non accumula nulla al suolo.
Il tutto cessa poco prima di mezzogiorno.
Semestre freddo 2006-2007
Tempi tristi, tristissimi, i più tristi da decenni, forse da secoli (e
non è un'esagerazione!!!) per i freddofili italici! Appena meglio, ma
solo appena, per i nivofili che, nonostante 2 inverni da autentico incubo hanno
comunque visto qualche fuggevole apparizione della bianca visitatrice.
Dopo settimane caratterizzate da configurazioni assolutamente sfavorevoli, con
un VP attivissimo e continue, ripetute incursioni anticicloniche di matrice
subtropicale, ecco che finalmente dopo il 20 gennaio si manifesta la tendenza
a una forte perturbazione del VP, con corrispondente risalita dell'azzorriano
verso l'Islanda. Un acuto, pronunciato rampo del VP si spinge verso l'Europa
meridionale e tra il 23 e il 24 insedia una forte depressione secondaria, ma
sempre ben alimentata dalla corrente fredda principale, presso il Golfo del
Lione. Essa inizialmente attiva un richiamo meridionale davvero intenso, tanto
che il 24 mattina spira uno scirocco marcio e appiccicoso, intenso, a volte
ruggente, con valori termici ben oltre i +10 °C; ma ecco che, come ben previsto,
con la traslazione verso levante della depressione, entra prepotente l'aria
artica marittima, con una subitanea rotazione dei venti da settentrione, Bora
sulle coste, e un deciso calo termico; in serata siamo già intorno ai
+5 °C, il mattino del 25, sotto l'acqua e la Bora, intorno ai +3 °C,
e si inizia a vedere qualche bel fioccone misto alla pioggia; poi la pioggia
prevale di nuovo fino alle ore centrali della mattinata quando invece, con circa
+2 °C e Bora furiosa, l'abbondante precipitazione riassume magicamente i
bianchi connotati: per quasi un'ora, tra le 11.00 e le 12.00, una specie di
bufera a fiocchi belli grossi avvolge le coste del Nordest, senza però
imbiancare, sia per i valori termici sempre superiori allo zero, sia per l'abbondante
acqua caduta in precedenza. Poi tutto smette, e un po' di nevischio quasi inavvertibile
ricade nelle prime ore della mattinata successiva, il 26.
Situazione barica molto simile, quasi una fotocopia, anche se con termiche ovviamente
più moderate, quella che ci fa vedere qualche fiocco misto alla pioggia
nella tarda serata e nottata del 19 marzo, dopo un brusco cambiamento della
direzione del vento, da scirocco o libeccio a Bora, avvenuto nel pomeriggio:
le temperature crollano da +15 °C a +3 °C e nella burrascata da tregenda,
con Bora davvero fortissima, sibilano alcuni fiocchi grossi e bagnati in mezzo
al diluvio.
Tutto qui, nell'inverno più caldo sicuramente da almeno 110 anni! Che
tristezza...
Semestre freddo 2007-2008
Appena meglio le termiche di questa invernata da dimenticare, più o meno
analoga la presenza denunciata dalla dama bianca: una debole comparsa a gennaio
e una visita quasi inavvertibile marzaiola.
Dicembre 2007 si chiude con una pronunciata azione dell'hp russo, che avvetta
aria abbastanza fredda dai quadranti orientali verso il Mediterraneo; ma non
basta: proprio a cavallo del capodanno si inserisce una irruzione artico marittima
pilotata da un bel ramo del VP in rapido sfondamento verso Sud - Sudest direttamente
dal Circolo Polare, zona islandese-scandinava, irruzione al cui seguito, come
spesso accade, si crea un corridoio di alta sull'Europa occidentale in subitanea
alleanza con l'hp russo; il risultato? Accentuazione della corrente nordorientale
e freddo in intensificazione. Ma da Ovest spinge con incredibile vigore il treno
perturbato atlantico, figlio di un VP ben ricompattatosi e per giunta piuttosto
basso, stante la latitanza dell'azzorriano; in sostanza, già il 2 una
depressione importante è sull'Iberia, e muove a grandi passi verso Est-Nordest,
il flusso nordorientale su di noi diviene orientale, e poi addirittura sudorientale,
vista la spinta depressionaria da Ovest e il ritiro verso Est, con rotazione
oraria, dell'hp russa. Insomma, pernoi il peggio del pegio, infatti il mese
sarà un disastro. Però, prima della tragedia, il 3 c'è
il tempo di gioire brevemente; la giornata si apre con cielo precocemente coperto,
temperatura leggermente al di sotto deello zero e una fredda bava da Nordest;
verso le 10.00 scendono per una mezzoretta delle faville di neve deboli o al
più moderate, con valori termici ora poco superiori allo zero, e prima
che si crei un po' di manto il fenomeno cessa, per riprendere poi intorno alle
19.00, un po' più intenso, con valori termici di circa +2 °C in calo
a +1 °C, e divenire pioggia in nottata, dopo aver attecchito 1 cm. scarso.
Ai primi di marzo il VP, piuttosto disturbato già a fine febbraio, lancia
un blocco di aria artica maritima verso il Mediterraneo centro-occidentale,
blocco che origina una depressione sui nostri mari occidentali il 3; intanto
una moderata risalitas dell'azzorriano verso il Centroeuropa chiude l'alimentazione
fredda, ma quando la depressione trasla verso Est-Sudest, ecco che insorge una
forte Bora la quale spazza la nostra zona per tuto il giorno 4, con maltempo
e abbondante pioggia; la temperatura scende tosta dai +10 °C della nottata
ai +3 °C del pomeriggio - sera quando, verso le 18.00, un po' di fiocchi
iniziano a scendere misti all'acqua, per una mezzoretta all'incirca. Poi il
maltempo si attenua e con esso anche l'accenno nevoso.
Semestre freddo 2008-2009
Dopo due stagioni da incubo, ecco che si torna in quota, e che quota! E pensare
che il semestre 2008 - 2009 era iniziato all'insegna della tristezza! Però...
però intorno alla metà di novembre qualcosa inizia a muoversi:
il VP si perturba e l'azzorriano dà segno di flirtare non poco con le
alte latitudini oceaniche. Già prima del 20 un bel lobo del VP si isola
sulla Scandinavia e inizia a lanciare fronti perturbati, seguiti da masse d'aria
artica marittima, verso Sud - Sudest: le temperature scendono rapidamente e
i cieli si fanno spesso tersi per ondate di favonio piuttosto freddo, almeno
durante le ore notturne quando l'aria si tranquillizza. Tersa e soleggiata è
la giornata del 23, con la regione sotto l'influenza di una massa artico-marittima
giunta il 22, ma una nuova piccola e attiva depressione, generata da un moderato
West-shift dell'ennesimo impulso freddo, è pronta a rotolare dalla Francia
meridionale verso la pianura padana già nella notte sul 24; e proprio
nella notte i cieli si coprono, limitando la discesa termica che già
prometteva di farsi interessante, cosicchè nel primo mattino del 24 siamo
poco sopra lo zero, ma i cieli sono coperti e spira un vento settentrionale
abbastanza vivace. L'aria si è fatta più umida e già alle
7.30 cadono le prime faville di neve un po' bagnate. La nevicata, inizialmente
alternata a qualche momento di nevischio bagnato, si intensifica, fino quasi
a moderata, e dura sin alle 12.00, con valori termici portatisi intorno ai +2
°C. Poi il fenomeno smette, dopo aver lasciato un leggero strato di meno
di 1 cm.
I ripetuti affondi di un VP piuttosto sbrindellato sono causa più spesso
di richiami sciroccali che di altro durante il mese di dicembre, fino a che,
intorno al 20, la configurazione barica sullo scacchiere europeo dà l'idea
di un rinforzo pressorio generalizzato e marcato su tutto il comparto centrale
e poi orientale, ma con evidenti ripercussioni fino al Mediterraneo. Infatti
un moderato ma efficace gioco di sponda da parte dell'azzorriano chiude la porta
atlantica limitando l'efficacia delle sortite zonali del VP che si dimostra,
a livello sinottico, quasi inesistente sull'area europea. Sempre più,
col passare dei giorni, le correnti sul Mediterraneo si orientano da Est, trasportando
masse secche e relativamente fredde in attesa dell'arrivo di un nocciolo siberiano,
che scorre sul bordo meridionale dell'alta ormai ben distesa dalla Russia asiatica
all'Iberia, e che irrompe nella giornata di Natale; natale che trascorre per
gran parte delle sue ore con sole intenso e temperature miti fino a che nel
tardo pomeriggio non si leva un vento di Bora sempre più intenso, i cieli
si coprono irregolarmente ma verso Trieste al tramonto già si intravedono
minacciosi cumulonembi, degni della miglior tradizion estiva, con tanto di panna
montata alle sommità e bordo nero violaceo in basso. Nella prima serata
giunge il fronte freddo, rovesci anche intensi di pioggia si uniscono alla Bora
sempre più intensa, la temperatura ovviamente inizia una graduale discesa
fino a portarsi intorno ai +2 °C nella tarda serata; e di sera, con la Bora
sibilante e il cielo che non accenna a schiarire, arriva il regalo di Babbo
Natale, una graduale trasformazione della pioggia in neve attorno alle 21.00,
fino a situazioni di neve moderata, a tratti forte, neve che dura fino alle
22.30 lasciando rare tracce d'accumulo nelle zone più interne, accumulo
molto contrastato però dalla temperatura sempre al di sopra dello zero
e dalla precedente precipitazione liquida. fatto è che i nivofili passano
davvero una bella serata di Natale, nulla di eclatante, sia chiaro, ma comunque
una bella sorpresa anche perchè l'entrata molto orientale del fronte
prometteva precipitazioni solo per effetti stau, dunque solo verso i rilievi.
Per fortuna non sempre la meteorologia è una scienza esatta...
La più bella nevicata dell'inverno, quella della notte di San Silvestro,
me la sono persa, perchè ero in montagna, mannaggia! Comunque tranquilli,
ho informazioni abbastanza precise lo stesso. Allora: nei giorni successivi
al Natale la massa polare fredda continentale si distende bene sulle nostre
regioni regalandoci belle giornate di sole e freddo, con qualche annuvolamento
sparso e occasionali rinforzi di una rigida Bora. Intanto una nuova goccia fredda,
lanciata dalla continua attività dell'hp russo - siberiano, va a interessare
l'Europa centrale e, giunta sulla Francia, viene a inserirsi in una corrente
più settentrionale, addirittura nordoccidentale prima e occidentale poi
attivata da un temporaneo e modesto collasso barico sulla direttrice Provenza
- Istria: tutto congiura per la neve sulla pianura padana; infatti la goccia
fredda, carica di instabilità, si mette in moto dalle pianure francesi
verso Est-Sudest e, nella serata del 31, giunge sul Nord Italia. Sulla nostra
zona le temperature sono state basse per l'intera giornata, non superiori ai
+5 °C, partendo a un sontuoso -5 °C notturno; dopo il tramonto i valori
si riportano verso lo zero e quando stanno per scendere al di sotto ecco che
appaiono i primi banchi di nubi medio-alte. rapidamente il cielo viene invaso
da una nuvolosità sempre più compatta, la temperatura si assesta
un po' verso l'alto, intorno a +1 °C, e magicamente, poco prima della mezzanotte,
da Ovest verso Est, tutta la regione viene imbiancata dalla neve, con esclusione
quasi totale delle zone alpine (mannaggia, dove ero io!!!). E' una neve placida,
senza vento, ad ampie falde che scendono per l'intera nottata, quando la temperatura
scende anche un po' al di sotto dello zero, e proseguono anche nelle prime ore
della mattinata di Capodanno quando i valori termici si alzano un po' al di
sopra dello zero, i cieli iniziano a schiarirsi, i fiocchi più radi si
mescolano a qualche goccia di pioggia e, intorno alle 10.00, il fenomeno cessa.
Il passaggio dal 2008 al 2009 ci ha regalato un bel manto soffice di circa 8
cm.
Poi, nei giorni successivi, il lavoro di sponda tra il sempre vivace hp russo
e l'azzorriano che flirta molto ben col Polo, apporta una nuova avvezione fredda,
aria artica marittima prima e continentale poi che scava addirittura una ampia
ma blanda depressione sul Mediterraneo tra il 6 e l'8, quando da un cielo spesso
coperto o almeno nuvoloso cadono a tratti brevi precipitazioni nevose che comunque
non lasciano traccia e spesso possono anche passare inosservate.
Si rivede qualche fiocco bagnato schiantarsi misto a pioggia sui vetri delle
auto nella serata del 23, durante il transito di una perturbazione in un letto
di ondulazioni nordoccidentali abbastanza fresche e instabili, con temperature
intorno ai +3 °C. Poca roba, comunque.
Ed eccoci all'ultima nevicata della serie: siamo a fine gennaio. Un abbondantemente
annunciato Stratwarming minaccia di partorire una montagna di freddo, ma poi,
come spesso accade, alla fine partorisce un misero topolino: intorno al 28 il
transito di un'ultima perturbazione oceanica da occidente è seguito da
una bella e franca rimonta dell'azzorriano che va a congiungersi con l'alta
russa, resa un po' vivace dal simulacro di SW di cui si accennava; il risultato
è un richiamo di aria polare fredda continentale che ha il suo apice
il 31, con una certa Bora e un moderato calo termico. Ma intanto... intanto
l'Atlantico spinge forte, molto forte, e prepara una bella penetrazione depressionaria
iberica che promette tanto scirocco per gran parte del paese; e ciò in
effetti avviene, a partire dal 2 febbraio, però prima, il giorno 1, c'è
tutto il tempo per una accentuata confluenza tra un nuovo impulso freddo continentale
in arrivo dall'Ungheria e le correnti calde e umide che preparano il terreno
alla depressione spagnola. Già il 31 era stata una giornata bigia, con
cieli coperti, vento abbastanza sostenuto dal quadrante di Bora, e temperature
relativamente basse; l'1 si apre, in nottata, allo stesso modo, e verso le 5
del mattino inizia a nevicare in modo debole - moderato; il fenomeno dura fino
alle 7, le temperature sono intorno ai +2 °C, la Bora soffia appena sostenuta;
dopo un intervallo di un paio d'ore, ecco che intorno alle 9 arriva il nucleo
freddo e riprende la precipitazione, dapprima debole, poi moderata, con una
Bora pure moderata e valori termici sempre superiori allo zero di qualche grado;
per questo non attecchisce alcun manto, almeno fino a dopo l'ora di pranzo quando
una discreta, ulteriore intensificazione della nevicata causa un calo termico
di un paio di gradi e l'imbiancata tanto attesa; nevica in modo moderato, a
tratti quasi forte, le faville, abbastanza sottili, vengono sospinte a folate
dalla Bora e accumulano un manto di circa 1 cm., prima che, attorno alle 19.30,
il fenomeno cessi per lasciare spazio alla pioggia stante il leggero aumento
termico.
Qualche fioccastro bagnato cade poi in qualche zona della regione il 24 pomeriggio,
durante una fase temporalesca causata dal transito di un classico fronte freddo
da Nordovest, con tanto di rimonta azzorriana al seguito e ciclogenesi al Centro
- Sud; ma è davvero poca roba, da passare spesso inosservata, per giunta
con valori termici intorno ai cinque - sei gradi sopra lo zero.
Semestre freddo 2009-2010
Apoteosi della neve, se non del freddo! Almeno per noi del settentrione, mentre
mi sembra che gli amici del Sud, e in parte anche del Centro, abbiano sofferto
non poco... La mia più sincera vicinanza morale.
Comunque anche da noi, al Nord, fino a quasi metà dicembre non è
che si sia cantato a festa: un autunno orrido e un inizio d'inverno meteorologico
schifoso fanno da prologo a quella potente incursione dell'orso siberiano che
aprirà sontuosamente le danze, danze destinate a non chiudersi praticamente
più fino a marzo inoltrato!
E cominciamo allora con la sarabanda: l'Atlantico, un Atlantico mite e appiccicoso
spinge sempre da Ovest, addirittura da Sudovest, ma tra l'8 e il 9, mentre le
proiezioni di tutti i centri promettono sfracelli sul medio - lungo termine,
un primo accenno di cambiamento è dato dalla parziale rimonta azzorriana
al seguito di una delle tante perturbazioni sfornate da un attivissimo VP: per
la prima volta da settimane, oserei dire mesi, si assiste a qualche folata di
vento "non troppo caldo" da settentrione. Intanto la rimonta dell'azzorriano
inizia a fare l'occhiolino a un orso russo che appare davvero in gran forma
e sembra quasi voler dire: "Ma chi se ne f...tte del Nino?" Si crea
un massiccio comparto anticiclonico dall'Iberia fino a oltre gli Urali, molto
forte a oriente, che entro il 12 inizia a lanciare una bella corrente di aria
polare fredda continentale verso la penisola; ma contemporaneamente il blocco
altopressorio, che inizia a mostrarsi molto forte anche in pieno Atlantico settentrionale,
distrugge le velleità del VP costringendo le spinte cicloniche oceaniche
a prendere l'unica strada possibile, a meno di non voler morire sul posto, come
potenti ma via via sempre più bolse depressioni al largo delle Canarie,
delle Azzorre, o ancora più in là; ma l'Atlantico, lo sappiamo,
di morire ha sempre ben poca voglia. E quindi si apre una corrente depressionaria
bassa, chiamata appunto "Atlantico basso", la quale, con la complicità
di frequenti e moderati West-shift dell'aria gelida, impegnerà in modo
più o meno costante la scena mediterranea sfornando depressioni e depressioncine
in serie con direttrice Gibilterra - Balcani meridionali e con diverse occasioni
di confluenza con le fredde masse anticicloniche in azione più a Nord.
Ecco, praticamente, il leit-motiv dell'intera stagione. Ma ora apriamo davvero
le danze, episodio per episodio, godendoci quelli grandiosi ma non tralasciando
quelli più modesti:
1) La prima puntata va in scena il 14: residuo flusso freddo da Est-Nordest,
depressione in movimento dalle Baleari verso i Balcani, nella nottata il cielo
si copre rapidamente, le temperature, scese già intorno allo zero, aumentano
lievemente, si portano intorno a +1 °C e verso le 9.00 inizia la precipitazione,
dapprima debolissima, a minuscole faville, poi più spavalda, fino a moderata;
ma verso le 11.30 la temperatura, nel frattempo risalita ulteriormente un pochino,
si porta verso i +3 °C e oltre in quanto il cielo, sempre coperto, diviene
però più chiaro e i fiocchi si fanno più radi, fino a cessare
intorno alle 12.00, con valori termici ancora alzatisi intorno ai +4 °C.
Non ha attecchito alcuno strato. Il fenomeno è stato concentrato prevalentemente
verso il sandonatese.
2) Nei giorni di metà dicembre si rinforza la pressione sull'Europa centrale e orientale, e con essa il flusso freddo da Est, ora di provenienza artica continentale. Le temperature scendono e il tempo è variabile. Il 18, in concomitanza con un'ulteriore intensificazione della corrente gelida da Est, si annuncia l'arrivo a grandi passi di una veloce e insidiosissima depressione sempre inserita nel gioco sudoccidentale dell'Atlantico basso; essa il 18 in giornata è sulla Sardegna, in serata sulla Toscana, in nottata abborda l'Emilia Romagna, il 19 pomeriggio andrà a morire sulla Serbia non prima di aver scaricato sul Triveneto la nevicata del secolo, nevicata che merita una cronaca circostanziata. Eccola: giorno 18, ore 16.00, +0,5 °C, quasi sereno, calma di vento; giorno 18, ore 19.00, -3 °C, nuvoloso per banchi da Sudovest, calma di vento; giorno 18, ore 21.30, -3 °C, bava da Bora, cielo coperto; giorno 18, ore 24.00, -1,5 °C, Bora moderata, cielo coperto, la pressione atmosferica crolla continuamente; giorno 19, ore 2.30, -1 °C, inizia una nevicata nervosa, a fiocchi minuti e taglienti, Bora moderata; giorno 19, ore 4.00, -3 °C, Bora intensa e neve intensa, fitta, fina, ha già attecchito un discreto manto, la temperatura costantemente sotto lo zero e l'atmosfera secca fanno in modo che, quanto all'accumulo, "non si perda nemmeno un fiocco", come ama ricordare il sottoscritto; giorno 19, ore 6.00, -4 °C, neve intensa, bufera, Bora a raffiche furiose, la pressione atmosferica continua a calare; giorno 19, intera mattinata, blizzard, neve a folate parossistiche, Bora furibonda, -5 °C; giorno 19, ora di pranzo, il cielo si schiarisce ma la neve continua a scendere moderata, sembra nulla in confronto a prima, la temperatura si alza fino a sfiorare faticosamente lo zero, la Bora cala, il paesaggio inizia a far vedere i risultati del blizzard: interi tratti di borghi e paesi isolati, cumuli di neve ammassati presso le zone esposte, usci sommersi, "accessi inaccessibili"; la precipitazione finisce del tutto intorno alle 14.00, quando brani di cielo azzurro e terso si fanno strada fra le nubi in rapida fuga verso l'Istria, e al suolo, presso le zone non esposte, si contano 24 cm. di accumulo! Vi lascio immaginare la meraviglia della pianura veneta sotto un manto del genere e ornata poi da tutte le formazioni di ghiaccio sopravvenute nella successiva giornata serena e freddissima da mattina a sera. Mitico.
3) breve intervallo, l'orso russo si ritira rapidamente verso le proprie terre d'origine, una saccatura nordica con spiccato West-shift fa affluire già il 20 sera aria mite e umida al di sopra del cuscinetto gelido, mentre intanto l'Atlantico basso, approfittando del fatto che l'orso è in temporanea ritirata, dà tutta l'idea di voler divenire per un po' di giorni, fino a fine anno, un po' meno basso; sono i prodromi a una fase di iperattività del redivivo VP, fase che inizia il 21 con una classica nevicata da addolcimento; il 20 sera i cieli si erano coperti con temperature intorno ai -10 °C, e aveva avuto inizio un lento aumento termico destinato ad avere il suo culmine attorno all'ora di pranzo del 21 con il termometro attorno ai +1 °C; ma contemporaneamente avevano iniziato a scendere dal cielo bianco uniforme le prime minuscole faville, destinate a intensificarsi nel primo pomeriggio, fino a divenire una nevicata moderata capace di resistere stoicamente agli attacchi delle masse d'aria marittime fino alle 20.30 circa, quando con oltre +1 °C di temperatura si fa strada la pioggia. La nevicata comunque, che aveva avuto una fase di stanca tra le 17.00 e le 18.30, era riuscita a lasciare un manto di 1 cm. abbondante, con valori termici temporaneamente riportatisi intorno allo zero durante le fasi di gloria della precipitazione.
4) dopo la sfuriata del VP, capace di lanciare durante il periodo natalizio vari cicloni anche molto attivi e accompagnati da intensi incrementi termici, ecco che a fine anno si affaccia sulla scena europea l'ultimo della serie, il quale però si mostra assai veloce e seguito da una importante rimonta pressoria sia dal comparto azzorriano verso Nord, sia di nuovo presso l'area russo-finnica: è il subitaneo risveglio dell'orso; giocoforza, quando il ciclone trasla veloce da Ovest verso Est, ovverosia tra l'1 e il 2 gennaio 2010, ecco che si inserisce impetuosa una corrente prima da Nord e poi da Nordest che fa chiudere l'episodio di maltempo con una sfuriata quasi temporalesca associata il 2 a Bora intensa, pioggia a dirotto e financo una mezzoretta di neve moderata o quasi forte nel pomeriggio, tra le 16.00 e le 16.30, con accenno anche a formazione di un lieve manto; il fenomeno si esaurisce in serata, ma intanto ha fatto calare la temperatura dai +7 °C della mattinata fino a poco più di un grado sopra lo zero. Questa breve sfuriata nevosa è stata più avvertita verso il comparto sandonatese.
5) L'aria fredda da Nordest affluita a chiusira dell'evoluzione ciclonica di inizio anno fa scendere molto bene le temperature, complice il temporaneo rasserenamento dei cieli, ma intanto una nuova depressione sfornata dalla corrente dell'Atlantico basso è pronta a impegnare la regione dall'Iberia. Il giorno 4 si apre con una nottata inizialmente serena e valori termici che scendono fino a -3 °C, poi sopraggiunge la copertura nuvolosa da occidente, tanto che in prima mattinata la temperatura è salita a -1 °C; intorno alle 9.00 si alza anche una leggera bava di vento dal quadrante di Bora e comincia la nevicata da addolcimento che dura tra moderata e quasi forte fino al tardo pomeriggio, lasciando un manto di quasi 6 - 8 cm. I valori termici oscillano sempre intorno allo zero e in certe fasi la Bora si fa quasi moderata.
6) La fase centrale di gennaio è la meno fredda di questo freddo mese e una ritrovata attività del VP veicola perturbazioni verso l'Europa stante il parziale ritiro verso le terre russe dell'orso. Una goccia fredda nordoccidentale si stacca dalla corrente principale che punta dall'oceano verso il centroeuropa e poi la vicina Russia e viene a instabilizzare temporaneamente il tempo nella mattinata del 17, con nuvolosità medio-alta e qualche breve episodio di neve debole e senza accumulo, con valori termici attorno ai +3 °C; questo episodio, o insieme di piccoli episodi, ha interessato di più il comparto sandonatese e limitrofi.
7) L'orso si rimette a ruggire verso Ovest e poi verso Sudovest, quindi i massimi pressori si riorganizzano molto bene tra Europa orientale e centrale, subito a Nord delle Alpi; ne deriva una nuova intensificazione della corrente gelida orientale che spinge folate di Bora a partire dal 24 verso l'Alto Adriatico, con sensibile calo termico e un vivace contrasto con l'ennesima depressione di origine mediterranea che spinge da occidente contro il muro anticiclonico; questa volta la spinta ha effetti solo parziali, soprattutto una notevole intensificazione della Bora, a causa del notevole gradiente barico, e una moderata nevicata il 26; essa si ferma però alle porte del mestrino e del veneziano, mostrandosi tra debole e moderata da metà mattina fino all'ora del caffè e lasciando un leggero manto destinato presto a sciogliersi; la precipitazione, accompagnata da folate di Bora, è scesa con valori termici sempre intorno allo zero, in successivo lieve aumento.
8) Verso fine mese si riaffaccia l'immancabile Stratwarming di metà inverno: anche questa volta promette sfracelli e partorisce poi molto meno. Comunque fin dal 27 una discesa di aria artica marittima dal Polo mostra di voler affondare come un coltello nel burro tagliando letteralmente in due il corridoio anticiclonico che congiunge l'Atlantico alla Russia. Questo lungo e profondo ramo del VP, avente il suo centro motore in una profonda saccatura che dalla Scandinavia spinge fin verso il Mediterraneo centrale, abborda con il fronte caldo l'Italia settentrionale nel pomeriggio del 29: pressione in deciso calo, aumento della nuvolosità sempre più compatta e poi, con un grado abbondante di temperatura sopra lo zero, intorno alle 21.00, inizia placida la nevicata da addolcimento; essa presto diviene moderata, a tratti quasi forte, accompagnata da una bava appena avvertibile di vento settentrionale, e mentre la temperatura scende introno allo zero, il paesaggio si imbianca fino a notte inoltrata, quando smette avendo depositato 3 cm. di manto.
9) Ma non è finita: se il ramo freddo del fronte artico, come spesso capita, transita nella mattinata del 30 quasi inavvertito, un piccola ma attivo bolide polare continentale in rotolamento dalla Polonia, nel seno della circolazione depressionaria ora centrata sui Balcani, minaccia di dilagare sull'Alto Adriatico tra la sera e la notte. Infatti, verso le 20.00, con temperature intorno ai 3 gradi sopra lo zero, inizia a piovere leggermente, e quando si alza un po' di vento dal quadrante di Bora le temperature cominciano a calare lentamente, verso i 2 e poi verso 1 grado; la pioggia diviene mista a nevischio verso le 22.00, la Bora si intensifica progressivamente e il cielo è solcato da nubi quasi temporalesche, il nevischio ancora debole o moderato prevale verso le 23.00, la Bora è forte, la temperatura punta verso lo zero e verso le 24.00 la precipitazione è neve autentica, moderata, agitata da una Bora sempre più impetuosa; poco dopo la mezzanotte ecco la tregenda: si abbatte un'autentica bufera, fiocchi grossissimi oscurano la visuale già a poche decine di metri, la Bora scuote alberi e imposte, la temperatura si attesta intorno allo zero, e fino alle 4.30, quando il fenomeno cessa, si accumula un manto intorno ai 5 cm.
10) L'attività dell'orso russo, bruscamente interrotta dalla discesa della saccatura artica di fine gennaio, riprende poi a febbraio andando a far affluire l'ennesimo blocco di aria fredda che si invortica intorno alla consueta depressione sfornata dall'Atlantico basso tra il 9 e l'11; tuttavia questa volta la disposizione barica nel seno del grande ciclone mediterraneo è tale per cui sulla nostra zona affluisce sotto forma di Bora intensa aria sì fredda, ma con contaminazioni di diretta estrazione basso-balcanica, quindi i valori termici non scendono gran che e le precipitazioni, per altro non eclatanti, sono prevalentemente piovose con qualche episodio misto a neve o nevischio il 10 e l'11, ma si tratta di ben poca roba, e con valori termici attorno ai tre, quattro gradi sopra lo zero. Nel compenso durante questo episodio gode l'Italia entrale, se non ricordo male.
11) Dopo una fase zonale oceanica, ecco che con i primi di marzo l'alta azzorriana dà segnali importanti di volersi estendere franca verso latitudini settentrionali; ciò avviene molto bene dal 3, e il tempo si fa variabile, ventoso e via via più freddo; il 5 sera, verso le 20.00, con 4 gradi sopra lo zero, il passaggio di una banda nuvolosa da Est lascia cadere per 15 minuti circa una debole nevicata molto bagnata sul comparto che dà verso il sandonatese.
12) Intanto il vistoso aumento pressorio sull'Europa occidentale prima e centrale poi è all'origina di un nuovo abbraccio con l'ancora potentissimo orso russo, che si ridistende franco su gran parte del continente appena a Nord delle Alpi: ne deriva l'ennesima intensificazione del flusso freddo orientale che porta su di noi il 7 e l'8 due belle giornate, fredde e assai battute dalla Bora. Ma il solito Atlantico basso sta per lanciare una profondissima depressione che, come un bolide, punta da Gibilterra verso il Mediterraneo centrale. Al suo avvicinarsi il gradiente barico si fa davvero impressionante, quindi il vento orientale rinforza a livelli quasi da uragano delle zone temperate, il 9 il cielo si copre completamente, la Bora è fortissima, la temperatura è arroccata tra il 3 e i 4 gradi sopra lo zero, ogni tanto, specie verso sera, qualche rada favilla sembra viaggiare velocissima nel vento furibondo; un episodio nevoso appena meno insignificante si manifesta tra le 21.00 e le 21.30 e subito la temperatura accenna a puntare verso i 2 gradi, ma poi tutto torna come prima: vento scatenato, quasi 4 gradi, cielo copertissimo; ma la gioia è in agguato: verso le 5 del mattino del 10 i primi fiocchi iniziano a sibilare nella Bora intensissima, verso le 6 si intensificano e in breve è bufera, quasi un altro blizzard; la temperatura si è rapidamente portata verso lo zero, e la precipitazione, moderata, forte, a tratti molto forte, con un cielo che sembra talvolta voler rovesciare giù di tutto, dura sino alle 22.00, con una pausa limitata alla zona del sandonatese tra le 11.00 e le 12.00. La Bora, inizialmente fortissima, si attenua un po' per poi quasi placarsi verso sera, quando, a fine fenomeno, si contano tra i 10 e i 15 cm. di manto, a seconda delle zone e dell'esposizione: pianura veneta e relative città con aspetto scandinavo, ancora una volta, anche per merito della pericolosa gelata sopravvenuta con la serentià della notte, la quale ci ha elargito una gamma di bellissime ma pericolose formazioni di ghiaccio su auto, balconi, cornicioni e, purtroppo, strade. Un altro degno "nevone" a chiudere degnamente quest'invernata indimenticabile, con ben 12 fenomeni nevosi da citare!