Semestre freddo 1973-74.
La fase finale del novembre 1973 è molto fredda con ripetuti afflussi
di aria artica: una profonda depressione si scava al Sud e il Veneto rimane
generalmente protetto dal maltempo. Tuttavia l'irrompere di un impulso freddo
il 29 provoca estesi annuvolamenti con circa +2 °C, Bora debole o moderata
e una modestissima precipitazione di gragnuola nelle ore pomeridiane, senza
alcun accumulo.
Gli ultimi giorni del mese di febbraio 1974 vedono una estemporanea e non troppo
incisiva estensione dell'alta pressione russa verso il Mediterraneo: il successivo
sopraggiungere di una depressione dall'Iberia causa pochissime faville da addolcimento
verso l'ora di pranzo e poi l'ora di cena del 1° marzo, senza nessun accumulo
e valori termici intorno a +3 °C.
Semestre freddo 1974-75.
Nulla di nulla!
Semestre freddo 1975-76.
Finalmente si cambia registro! Gennaio freddo quello del 1976, con un VP molto
disturbato dopo l'iperattività dei primi giorni; la ripetuta discesa
di attive saccature artiche causa fra l'altro un bel temporale nevoso, con tanto
di lampi, tuoni e raffiche di vento, nella sera del 24: la temperatura scende
in un paio d'ore da +6 °C a +2 °C e la pioggia intensa si trasforma
presto in una neve bagnata e sferzante che cade per circa 3 ore, dalle 20 alle
23; non si è registrato nessun accumulo, mentre ricordo benissimo le
belle nuvole bianche che si rincorrevano veloci stagliandosi sul nero cielo
notturno a fine episodio.
Tra il 26 e il 29 gennaio l'influenza artica si accentua e i valori termici
calano sensibilmente; l'inserimento di un'attivissima depressione iberica in
rapido spostamento verso Est-Nordest provoca i primi annuvolamenti la sera del
29; con temperature intorno a +1 °C verso le 10 del 30 inizia a nevicare
a intermittenza, con una discreta ventilazione di Bora; questa bella nevicata
da addolcimento si intensifica nelle ore pomeridiane, con temperature scese
a circa 0 °C, raggiungendo il proprio acme verso le 19.00, quando si trasforma
in pioggia sotto l'incalzare del vento marittimo risalente l'Adriatico. Accumulo
di circa 5 cm. La circolazione depressionaria rimane comunque abbastanza fredda
e nei giorni successivi, con temperature di +2 o +3 °C, si hanno altre 2
modestissime cadute di neve: una mezz'oretta di gragnuola la mattina dell'1
febbraio, nevischio misto ad acqua la mattina del 2.
Un'alta pressione continentale europea convoglia dopo il 10 febbraio 1976 un
moderato flusso freddo sull'Italia: l'allungarsi di una saccatura dalle Isole
britanniche verso il Mediterraneo occidentale la smantella il giorno 13 ma provoca
una bella nevicata da addolcimento sulla nostra zona: nevischio e +3 °C
verso le 16, poi rapida trasformazione in neve che cade moderata fino all'1
di notte, con valori termici poco superiori allo 0 °C e un accumulo di circa
4 cm.; poi diventa pioggia.
La nevicata più bella di questo triennio è quella del marzo 1976.
Fin ai primi del mese un lembo dell'alta russa, ben spalleggiato da una depressione
scavatasi sui Balcani, convoglia aria molto fredda sull'Italia. L'8 entra franca
una depressione originatasi sulle Baleari e provoca una nevicata da addolcimento
davvero notevole: il richiamo sciroccale alle basse quote è modesto,
quasi ininfluente, così la neve cade indisturbata dalle 10 del giorno
9 per oltre 24 ore consecutive, con poche pause e valori termici che oscillano
tra 0 °C e +2°C. E' una precipitazione spesso placida, a larghe falde,
a tratti molto abbondante, che alla fine avrà depositato circa 15 cm.
Qualche altro fiocco cade anche nel pomeriggio del 10.
Semestre freddo 1976-77.
Che bella la nevicata del 28 - 29 dicembre 1976! Senza dubbio si è trattato
della nevicata più abbondante del decennio, e probabilmente trova posto,
se non nella top 10, almeno nella top 20 dell'intero secolo. Dopo una fase abbastanza
lunga caratterizzata dall'influenza di un attivo ciclone atlantico foriero di
maltempo e aria molto mite dai quadranti meridionali, appena prima del Natale
l'intera struttura depressionaria, molto indebolita, si porta verso i Balcani,
favorendo un graduale abbassamento termico. Intanto un ramo dello sbrindellato
VP, che a metà mese aveva favorito la fase caldo - umida sbilanciandosi
verso l'Iberia, si spinge con vigore verso l'Europa centro - orientale, ben
spalleggiato da una risalita anticiclonica che in pochi giorni crea una situazione
di blocking atlantico; la porta occidentale è chiusa e si apre quella
scandinava: diversi impulsi, con effetti più che altro favonici, si dirigono
verso l'Italia, tanto che il 27 è una giornata bella ma davvero fredda
su gran parte del Nord. Intanto il muro anticiclonico aveva mostrato una falla
all'altezza del Portogallo e una piccola depressione, in conseguenza dell'entrata
di aria instabile oceanica e di una goccia fredda antizonale dalla Francia,
si era formata sulle Baleari; nel suo movimento verso Est-Nordest, aveva iniziato
a pompare aria umida e mite verso il nostro paese. I primi strati compatti invadevano
i cieli già nella notte, e nella prima mattinata del 28, con circa -1
°C, iniziava la nevicata, destinata a durare fino alle 20.00 del giorno
successivo (!!!). Il 28 era segnato da una classica nevicata da addolcimento,
con un cielo molto chiaro tanto da far intravedere il pallido disco solare,
almeno fino a metà giornata. Le temperature salivano di un paio di gradi.
Col sopraggiungere delle prime ombre pomeridiane la precipitazione si intensificava
facendosi anche più grossa, e ammantava bene tutto il paesaggio, complice
un ritorno delle temperature poco al di sotto dello zero. Intanto si scavava
la pressione e un bel minimo andava a posizionarsi tra Toscana e Umbria, avvettando
sempre più aria mite e umida che nella notte intensificava ulteriormente
la nevicata, davvero molto fitta, ma allo stesso tempo alzava i valori termici
sino a sfiorare i +2 °C; quando eravamo ai limiti della trasformazione in
pioggia, ecco il colpo di scena: l'ennesimo impulso gelido in rotolamento dalla
Scandinavia verso Sud - Sudest entrava di prepotenza nella circolazione depressionaria,
nel frattempo traslata verso Est di quel tanto sufficiente a far cessare il
richiamo caldo e a instaurare un flusso di intensa Bora scura che dal primo
mattino del 29 trasforma la nevicata in un'autentica bufera: ore e ore di blizzard
con temperature che tornano prossime allo zero e vento sibilante lasciano a
terra un manto complessivo di quasi 25 cm. Nella notte successiva il tempo migliora,
le temperature precipitano a - 4 °C, nella mattinata scende ancora qualche
fiocco e in serata nuovo crollo termico fino a -8 °C. Comunque il flusso
artico è finito, la breccia portoghese si è ormai aperta e il
31 entra una depressione con un flusso sciroccale che comunque, la sera del
31 stesso, ci regala un'ultima oretta di neve fina fina, destinata presto a
divenire acqua.
Gennaio è avarissimo: rade e finissime faville, scese da un cielo oltretutto
molto chiaro, si fanno vedere per circa un'ora a metà giornata il 20,
con temperature comunque di +3 °C, grazie a correnti caldo - umide che fanno
la barba a una depressione iberica tesa a scalzare un'alta pressione centroeuropea
che aveva avvettato un po' di aria fredda nei giorni precedenti.
Per rivedere il bianco incanto bisogna andare alla fine di marzo: dopo un'onda
di calore anticiclonica forse imbattibile, culminata il 24 con una massima di
+25 °C (!), già dal 25 si nota una forte vivacità di una depressione
che dalla Finlandia lancia una propaggine verso Sudovest andando via via ad
abbracciare gran parte dell'Europa, mentre l'alta azzorriana rompe il proprio
matrimonio con l'Africa e inizia a flirtare col Polo: la conseguenza è
un rapido e intenso peggioramento che inizia tra il 27 e il 28 a carattere ancora
caldo e umido, vista la disposizione sudoccidentale delle correnti; ma nella
mattinata del 29 irrompe l'aria fredda che scava una profonda depressione proprio
nel cuore del Mediterraneo: tracollo termico (da +13 °C a +4 °C in alcune
ore), pioggia e fortissima Bora scura. Ciò prosegue anche il 30 quando,
dopo una temporanea attenuazione dei fenomeni, nel pomeriggio l'intrusione di
un nuovo bolide artico riattiva il maltempo con altre raffiche di Bora, riabbassa
le temperature da +7 °C fino ai +2 °C serali, e proprio di sera, dopo
alcune ore di fiocconi frammisti alla pioggia pomeridiana, cade una nevicata
di circa due ore a carattere quasi di bufera, che però non imbianca.
Ultima segnalazione: una situazione sinottica molto simile si ripete anche a
inizio aprile e alcuni conoscenti di Caorle giurano che il giorno di Pasqua
(10/04/1977) lì è nevicato per alcune ore nella mattinata con
apprezzabile accumulo al suolo. Io dove abitavo all'epoca (Mestre) non ricordo
neve.
Semestre freddo 1977-78.
Un buon insediamento anticiclonico sull'Europa centro-orientale avvetta un po'
di aria fredda tra il 3 e il 5 dicembre 1977 sull'Italia, subito incalzato da
una penetrazione depressionaria atlantica che da occidente si fa strada convogliando
aria mite e umida sopra il cuscinetto freddo il 6; risultato: breve e debole
nevicata da addolcimento il 6 mattina, con valori termici poco superiori allo
zero e lievissimo strato bianco prima della trasformazione in pioggia.
Avarissimo di neve gennaio: pochi fiocchi bagnati per circa 15 minuti la mattina
del 18, con quasi +4 °C, a causa di una piccola goccia fredda inserita in
un ampio ambiente depressionario atlanico.
Meglio va a febbraio. Si inizia con una breve e debole nevicata nella tarda
nottata sul 2: alcune ore di neve moderata con un paio di gradi al di sopra
dello zero, per un impulso all'interno di un letto depressionario umido e freddo,
tipica situazione atlantica nodoccidentale. Appena 1 cm. di manto.
Prima del 10 un redivivo anticiclone nordeuropeo avvetta un po' di aria fredda
verso l'Italia, così il 10 stesso l'entrata dell'immancabile depressione
iberica è causa di una modesta nevicata da addolcimento nella mattinata,
con fiocchi a intermittenza e due gran fiammate, una tra le 7.30 e le 8.00,
un'altra tra le 13.00 e le 14.30, prima della trasformazione in pioggia che
scioglie i 2 cm. scarsi di manto. Discreta ventilazione orientale e valori termici
in progressiva risalita dagli 0 °C del mattino ai +2 °C delle ore centrali.
L'interazione fra correnti fredde avvettate da Est grazie all'allungamento dell'alta
nordeuropea e le sempre più pronunciate spinte occidentali miti e umide
è causa anche altre 2 modeste nevicate.
La prima si verifica il 16, con valori termici fra i +2 °C e +4 °C,
e dura per gran parte della giornata, ma è debolissima, faville davvero
rade e sottili spesso miste a pioggia. Si intensifica e diviene solo neve alla
sera, tra le 19.30 e le 21.30, lasciando su auto e qualche tetto un leggerissimo
strato.
La seconda avviene il 19, prodromo della franca, tiepida entrata delle depressioni
atlantiche: unitamente a una certa ventilazione orientale, per gran parte della
mattinata si alterna nevischio a pioggia, e per un paio d'ore nel pomeriggio
nevica piuttosto forte, lasciando a terra un manto di un paio di cm.; i valori
termici calano da quasi +4 °C della prima mattinata a +2 °C del pomeriggio.
Semestre freddo 1978-79
Dicembre si apre con ripetuti apporti freddi causati dal collasso del VP già
a fine novembre: alte pressioni sbilanciate verso Nord e depressioni a zonzo
tra il Mediterraneo e i Balcani, con temperature davvero basse. Il 7 si manifesta
la franca volontà di entrata sul Mediterraneo di una complessa depressione
atlantica capace di causare un'importante nevicata da addolcimento tra l'8 e
il 9: è una nevicata placida, senza vento, con valori costantemente al
di sotto dello zero di 1 o 2 gradi, che attacca subito e dura dal mezzodì
dell'8 alla tarda nottata sul 9, con rari intervalli, il più lungo dei
quali in serata, dalle 19.00 alle 21.15 circa. Quasi 10 cm. di manto.
Un forte anticiclone ben posizionato sull'Europa centrale è invece causa
della nevicata da Bora scura del 19 e 20 dicembre: l'avvezione fredda, iniziata
con cieli coperti, vento forte e crollo termico già il 18 (valori che
scendono da quasi +9 °C del mezzogiorno a + 3 °C della sera), scava
una depressione proprio sull'Umbria e il 19 è all'origine di una nevicata
accompagnata da forte vento nordorientale e temperature comunque quasi sempre
al di sopra dello zero da mezzo grado a quasi 3 gradi. La neve, davvero intensa
nella prima mattinata, si alterna a pause, a fasi di pioggia, e dura con questi
intervalli sino alla tarda notte sul 20. Il manto deposto a terra è stato
di 5 - 7 cm.
Gennaio interessante quello del 1979: il Nordeuropa già a fine dicembre
si era raffreddato in modo vistoso e un importante allungamento dell'alta russo-siberiana
dominava in senso antizonale appena al di sopra del 50° parallelo; al di
sotto flusso zonale mite e umido. L'1 gennaio la svolta: un imperioso innalzamento
dell'alta azzorriana blocca la porta atlantica e, collegandosi con il dominio
altopressorio gelido del Nordeuropa, fa tracimare l'aria freddissima verso il
Mediterraneo. Tracollo termico e grande instabilizzazione, con numerosi minimi
a zonzo per il Mare Nostrum; uno fa cadere poche e rare faville di neve il 4,
fenomeno quasi inavvertibile, mentre l'entrata di una piccola depressione dal
Golfo di Guascogna organizza una moderata nevicata da addolcimento il giorno
9: iniziano i fiocchi in nottata, con temperature appena sopra lo zero, e la
moderata precipitazione prosegue fino a mezzogiorno, alternandosi a pioggia
o nevischio, prima del definitivo passaggio a pioggia; accumulo di circa 3 cm.
Ma la circolazione resta sempre molto fredda e altri apporti avvettati dall'alta
nordeuropea creano un altro cuscinetto gelido in attesa che una nuova depressione,
questa volta più organizzata e di diretta provenienza marocchina, entri
il giorno 20, coprendo i cieli con i classici strati da addolcimento; tuttavia
non nevica; la neve cade invece debolmente in nottata, poi cessa e riprende
la mattina del 21, debole o moderata, intensificandosi verso le 10.00 e mostrandosi
piuttosto fitta prima di cessare e passare a pioggerella attorno al mezzogiorno;
la temperatura ha oscillato dagli 0 °C del mattino ai +2 °C a fine fenomeno;
manto di circa 3 cm.
E' invece un classico transito perturbato da Nordovest, un fornte nordatlantico,
a causare la nevicata debole o moderata caduta fra la sera del 28 febbraio e
la notte sul 1° marzo; un preesistente flusso abbastanza freddo convogliato
da un'espansione dell'alta atlantica verso Nordest aveva creato condizioni favorevoli;
il 28 il tempo è buono fino al pomeriggio, con circa +8 °C di massima;
nonostante l'incipiente e rapido annuvolamento, la temperatura si porta a sera
inoltrata a un paio di gradi sopra lo zero e consente quindi la precipitazione
solida, che lascia come eredità appena un lievissimo strato su tetti
e automobili.