ANNI '80
Semestre freddo 1979-80
La prima nevicata è un fenomeno da addolcimento il 5 gennaio. Si veniva
da un periodo freddo, inizialmente favonico, con frequenti irruzioni nordeuropee
convogliate da un'alta azzorriana molto propensa ad elevarsi disturbando il
VP; l'arrivo di un fronte dalle Isole britanniche causa uno scorrimento più
mite sul cuscinetto freddo e la relativa nevicata che dura per tutta la serata,
fino a trasformarsi in pioggia verso la mezzanotte. Fenomeno appena moderato,
verificatosi con temperatura appena sopra lo zero, ha causato un manto di un
paio di cm.
Le evoluzioni azzorriane molto sviluppate verso Nord e verso Est sono causa,
nel prosieguo del mese, del consolidarsi di una zona a pressione piuttosto alta
su tutta la fascia centro-settentrionale europea, la quale avvetta aria fredda
da Est-Nordest sul Mediterraneo, causando l'approfondirsi di una depressione
sulle nostre regioni centrali; l'entrata di un bolide artico provoca una breve
ma forte nevicata con gran Bora scura la mattina del 12: dopo qualche fiocco
portato dalle raffiche di vento fin dalle 9.00, si scatena una vera bufera dalle
11.30 alle 13.30, prima che il fenomeno si attenui e cessi in breve tempo. Attecchisce
un manto di un paio di cm. soltanto a causa dei valori termici aggirnatisi attorno
a +2 °C.
La fine dell'ondata di freddo di estrazione orientale è segnata da una
nevicata da addolcimento il giorno 15: un paio di cm. caduti nelle ore notturne,
con vento abbastanza intenso dai quadranti orientali, divenuta presto pioggia
stante il sensibile aumento della temperatura portatasi da 0 °C della notte
a +2 °C già in mattinata; infatti il tutto era governato da un'attiva
depressione originatasi sul mediterraneo centro-occidentale per un'ennesima
discesa fredda nordeuropea verso le Baleari, capace di attivare un temporaneo
richiamo sciroccale prima del successivo calo termico.
Semestre freddo 1980-81
Grande novembre quello del 1980, con un esordio bruciante, anzi... gelante.
Negli ultimi giorni di ottobre la discesa di un impulso freddo da Nord era stata
seguita da un forte aumento pressorio sull'Europa centro-settentrionale con
lunga espansione di un ramo dell'alta russa verso Sudovest. La contemporanea
entrata di un'organizzata depressione dal Portogallo favorisce nei primi giorni
del mese un robusto richiamo di correnti orientali fredde su cui va a scorrere
l'aria mediterranea convogliata dal minimo in avvicinamento; il 3 inizia dunque
a nevischiare nel tardo pomeriggio con discreta ventilazione di Bora, poi la
precipitazione si manifesta debole o moderata a intervalli e mista a pioggia
fin verso le 23.00 quando diventa neve sola che cade per l'intera nottata tra
debole e moderata; i valori termici calano dai +4 °C del pomeriggio fino
a 1 solo grado sopra lo zero; il mattino del 4 ancora fiocchi intervallati a
pause o pioggia, sempre con Bora sostenuta e valori termici di qualche grado
sopra lo zero; il canto del cigno è una mini-bufera tra le 13.00 e le
14.00, poi nevischio e infine pioggia, complice il graduale rialzo termico.
Di poco conto gli occasionali accumuli, non superiori a 1 cm.
Dicembre 1980 si apre con un ramo del VP furiosamente proteso verso il Mediterraneo
a lanciare impulsi via via più gelidi; un fronte più organizzato
valica le Alpi da Nord il giorno 3, quando nevica dalla tarda nottata fino alla
serata: oltre 12 ore di neve appena moderata, tipica precipitazione abbastanza
modesta delle perturbazioni provenienti da Nord, con qualche pausa e senza particolari
intensificazioni; aria calma e temperature oscillanti dallo zero a un paio di
gradi al di sopra completano il quadro di questa nevicata che ha lasciato circa
3 cm. di accumulo.
Altro fronte artico il 7, tutt'altra storia: sfuriata di Bora, calo termico
in poche ore da +4 °C a 0 °C e poche faville a spasso per l'atmosfera
dalle 20.00 per circa mezz'ora, quasi da non accorgersene.
La prima parte di gennaio 1981 è caratterizzata da un'azione bloccante
dell'hp azzorriana ben elevatasi a inviare ripetuti flussi freddi verso Sud;
la solita penetrazione depressionaria iberica, tra l'altro incalzata da un ennesimo
sbuffo freddo nordeuropeo, è causa nella notte sul 13 di un'abbondante
nevicata da addolcimento che lascia a terra circa 6 cm. prima di trasformarsi
in pioggia in seguito al rialzo termico dagli 0 °C iniziali.
Il ripristino della circolazione settentrionale è accompagnato da qualche
favilla a spasso per l'aere la mattina del 15 in occasione del passaggio di
un fronte abbastanza moderato da Nordovest.
Interessante il fenomeno temporalesco pomeridiano del giorno 5 febbraio: un
fronte di aria fredda da Nordovest, favorito dall'elevazione dell'hp azzorriana,
irrompe sul Triveneto causando un'intensa manifestazione tipica più della
stagione calda che dell'inverno. In breve il cielo viene invaso da nubi scurissime,
si alza un vento forte o molto forte da settentrione, lampi, tuoni, pioggia,
brusco calo termico da +10 °C fin verso i 2 o 3 gradi sopra lo zero, e...
tra le 16.00 e le 17.00 grandi e abbondanti fiocconi di neve frammisti all'acqua!
Poi, di nuovo cielo sereno e aria tersa. Nessun accumulo, ovviamente.
L'1 e 2 marzo cadono a tratti piccole faville così debolmente da passare
spesso inosservate, con valori termici di 3 o 4 gradi superiori allo zero e
all'interno di una moderata confluenza tra aria continentale e oceanica, stante
una moderata, ampia depressione insediatasi sul Mediterraneo centrale.
Semestre freddo 1981-82
Una sarabanda di ondulazioni depressionarie, spesso molto pronunciate, caratterizza
gran parte del dicembre 1981; un vortice, transitato il 18, è seguito
da un promontorio mobile molto sviluppato verso Nord, causa di un breve ma corposo
flusso freddo; la successiva depressione occidentale causa una bella nevicata
da addolcimento il 21, con valori termici costantemente intorno allo zero; la
neve, all'inizio fina e debole, comincia verso le 8.00 e dura oltre 12 ore,
intensificandosi a tratti e scendendo a fiocchi via via più grossi portati
da una modesta ventilazione settentrionale; come spesso accade negli addolcimenti
la fase più intensa, davvero molto forte, si colloca in serata prima
della trasformazione in pioggia, stante il lieve ma progressivo aumento termico;
manto di circa 7 cm.
Poca la neve di gennaio: 2 brevi e debolissime precipitazioni il pomeriggio
dell'8 e il mattino del 9, e una un po' più consistente con lievissimo
accumulo la notte sull'11, il tutto nell'ambito di una circolazione depressionaria
fredda posizionatasi sulle nostre regioni e foriera di alcuni giorni con temperature,
anche diurne, molto vicine allo zero.
Notevole invece l'episodio di febbraio. Un'hp scandinava troneggia fin da metà
mese sul Nordeuropa e lancia un consistente blocco artico continentale verso
il Mediterraneo a partire dal 19; il 20 la Bora trascina a tratti con sè
alcune faville, ma soprattutto prepara un ottimo cuscinetto gelido in attesa
che la struttura altopressoria si ritiri verso Nord smantellata, almeno alle
nostre latitudini, da una notevole saccatura nordatlantica che si fa strada
attraverso la Francia. Quando un bel minimo si posiziona sul Golfo del Leone,
ecco che inizia la nevicata da addolcimento; ciò accade la tarda serata
del 23, a larghe falde, e continua per l'intera notte fino alle 9.00 del mattino
successivo, accumulando oltre 10 cm. di manto. Poi ancora fasi di neve frammista
a nevischio o pioggia fino al primo pomeriggio; il bianco manto si scioglie
abbastanza per l'aumento progressivo delle temperature dagli 0 °C della
notte fin verso i +4 °C. Tuttavia il calo termico serale è causa
di una nuova intensificazione nevosa dalle 18.00 sino alla notte inoltrata sul
25, con un altro paio di cm. accumulati. Poche faville di nevischio infine a
metà mattina.
Semestre freddo 1982-83
Solo febbraio ci regala un po' di neve in questo tiepido inverno. Nei primi
giorni del mese una buona erezione altopressoria atlantica getta dell'aria fredda
da Nord verso di noi preparando il cuscinetto ideale per la nevicata da addolcimento
della notte sul 6. Si tratta di una moderata nevicata iniziata poco prima della
mezzanotte e finita verso le 8.00 del mattino, fatti salvi pochissimi fiocchi
caduti anche nel pomeriggio; la nevicata è stata accompagnata da una
certa ventilazione settentrionale, valori termici scesi dai +2 °C della
sera agli 0 °C della nottata e ha causato un accumulo intorno ai 6 cm.;
il tutto è stato provocato dallo scorrimento di aria umida e mite da
Sudovest convogliata dall'allungamento di una saccatura britannica alimentata
comunque da aria abbastanza fredda la quale nei giorni successivi stazionerà
a lungo sul Mediterraneo nel seno di un'ampia depressione centrata sui nostri
bacini meridionali, causa di un prolungato anche se blando maltempo prevalentemente
piovoso; tuttavia brevi episodi di neve debole o neve mista a pioggia si avranno
il mattino del 10 e il pomeriggio dell'11, con valori termici di 3 o 4 gradi
oltre lo zero.
Un'altra moderata depressione atlantica interviene con correnti sudoccidentali
su un modesto cuscinetto freddo accumulatosi a fine mese per infiltrazioni settentrionali
causate dall'ennesima elevazione dell'hp azzoriana: la sera del 26 la pioggia
viene sostituita per un paio d'ore da una nevicata dapprima mista e poi pura,
ma di intensità appena moderata e senza accumulo di alcun manto, stanti
anche le temperature di alcuni gradi superiori allo zero.
Semestre freddo 1983-84
Il mese di dicembre inizia con una notevole propensione ad elevarsi verso alte
latitudini da parte dell'hp delle Azzorre. Ciò disturba non poco il VP
che a più riprese lancia nuclei depressionari verso l'Europa centromeridonale,
fino al Mediterraneo che è sede di un diffuso e abbastanza cospicuo calo
termico. Spesso i fenomeni collegati all'arrivo di queste saccature da Nord-Nordovest
sono deboli, ma il giorno 9 un fronte più organizzato scende dall'Inghilterra
abbordando la penisola e favorendo poi, nella mattinata del 10, una modesta
nevicata. La precipitazione, a faville abbastanza fini, inizia verso le 10.00
e cessa poco dopo le 13.00, alternando fasi deboli e moderate; La temperatura
sale progressivamente dagli iniziali 0 °C fin verso i +3 °C; scarsissimo
l'accumulo, peraltro subito sciolto dalla pioggerella sopravvenuta nel pomeriggio.
Il flusso freddo si intensifica nei giorni successivi, complice un'espansione
dell'hp russa verso Sudovest: il notevole cuscinetto freddo che si crea causa
una bellissima nevicata da addolcimento il 16, in occasione dell'arrivo di una
forte depressione molto organizzata al largo delle coste iberiche e caratterizzata
sul suo lato orientale da un intenso richiamo di venti meridionali, dapprima
ancora freddi (il classico Scirocco freddo), poi via via più miti. Nevica
comunque, nevica dalle prime ore della notte del 16 fino all'ora di pranzo,
con una discreta ventilazione orientale e con valori termici che lentamente
salgono dai -2 °C della notte ai +1 °C del primo pomeriggio quando avviene
la trasformazione in pioggia. La precipitazione, da moderata a intensa per tutta
la sua durata, ha lasciato al suolo un accumulo di circa 12 cm.
Avaro di neve il gennaio 1984; l'unica precipitazione di un certo rilievo avviene
nella notte sul 20, dalla mezzanotte alle 3.00, quando, grazie a un progressivo
calo termico fino a un solo grado sopra lo zero, una pioggia abbastanza intensa
si trasforma gradualmente in nevischio dapprima e poi in neve a fiocchi molto
grossi che depositano un manto di un paio di cm.; il fenomeno si verifica in
occasione dell'arrivo di uno dei fronti atlantici nordoccidentali lanciati sull'Italia
da un'attiva depressione oceanica posizionata a Nordovest del continente, fronte
collegato ad aria polare marittima fredda che scava una piccola depressione
proprio sul Mediterraneo centrale.
Questo lungo trend prevalentemente piovoso, causa però altre due deboli
manifestazioni nevose la sera del 22 e la mattina del 24, quando grossi fiocchi
misti ad acqua scendono per breve tempo, senza ovviamente causare alcun accumulo,
e con valori termici di circa 3 gradi sopra lo zero.
Febbraio vede nella sua fase centrale un'intensa avvezione fredda continentale
causata da una franca espansione verso il Mediterraneo dell'hp russa. Il successivo
ritiro verso Est dell'hp e l'avvicinarsi abbastanza imperioso di una ben organizzata
depressione dalle coste atlantiche francesi provoca una discreta nevicata da
addolcimento tra le 4.00 e le 12.00 del 22; è una precipitazione accompagnata
da una modesta ventilazione nordorientale e alterna fasi a diversa intensità,
ma prevalentemente moderata; essa inizia con valori termici di 0 °C e cessa
quando le temperature già si avviano a superare i +3 °C; l'accumulo
è intorno ai 5 cm.
Interessante il fenomeno nevoso del 3 marzo. La prepotente risalita dell'hp
azzorriana verso la Groenlandia fin dagli ultimi giorni del bisestile febbraio,
provoca come risposta una discesa fredda di aria artica marittima convogliata
da una saccatura in sviluppo dalla Scandinavia, un bel ramo del VP, in sostanza.
Una prima entrata instabile, shiftata verso Ovest, scava una piccola depressione
sulle regioni centrali italiane il 2, depressione che funge da risucchio per
un successivo, intenso fronte artico che abborda le Alpi nella notte sul 3:
inizia a piovere molto intensamente, le temperature calano rapidamente partendo
da circa +10 °C e si leva un forte vento di Bora; nella mattinata, verso
le 9.00, quando le temperature hanno raggiunto i +3 °C, ecco la repentina
e spettacolare trasformazione in neve: che tormenta, ragazzi! Fiocchi grossi
e abbondanti a oscurare un'atmosfera violentata dal vento, mentre l'aria è
squassata anche da alcuni tuoni come nel miglior temporale estivo, e la temperatura
scende fin verso +1 °C. Il tutto dura fino all'ora di pranzo, lasciandoci
il regalo di un bel manto soffice di quasi 10 cm., molti di più negli
angoli esposti all'intensa Bora scura.
Semestre freddo 1984-85 (APOTEOSI DEL FREDDO E, IN MINOR MISURA, DELLA NEVE)
Non è un gran che il mese di dicembre 1984; verso Natale una prima avvezione
di aria polare marittima fredda convogliata dal gioco tra l'hp atlantico in
fase d'erezione e un ramo del VP proteso da NW verso l'Europa fa calare le temperature
e un secondo moderato impulso giunto il giorno 27 ha due effetti: causare una
breve, debole nevicata molto bagnata verso l'ora di pranzo, con valori termici
di quasi +4 °C, e poi, nel suo gettarsi nel cuore del Mediterraneo centrale,
scavare una profonda depressione sul nostro meridione. Da qui inizia un primo
richiamo di correnti tese orientali che abbassano ulteriormente i valori termici
per fine anno.
Con l'esordio del gennaio 1985 (IL MITICO!) si accentua lo sviluppo meridiano
dell'hp oceanica fin verso il Polo, tanto che un'ondata di caldo eccezionale
interessa Islanda e Groenlandia (si iniziano a vedere i risultati di un potente
Stratwarming). Il VP è a pezzi e lancia i suoi "resti", piccoli
ma potenti bolidi freddi depressionari, verso Sud. Un primo fronte giunge da
N-NW tra l'1 e il 2, senza effetti fenomenici a parte l'accentuazione del freddo,
il secondo invece arriva da N-NE, stante l'inizio di una rotazione oraria dell'asse
anticiclonico, nella serata del 4 (da notare che in mattinata un rapidissimo
passaggio nuvoloso da Est aveva lasciato cadere una breve, debole nevicata in
un'atmosfera vaporosa di nebbia gelida, con un paio di gradi al di sotto dello
zero).
Ma ecco l'epopea da raccontare dettagliatamente. Ore 20.00 del 4 gennaio: cielo
irregolarmente nuvoloso, -0,5 °C, assenza di vento. Ore 21.00: rapido aumento
della nuvolosità, grosse formazioni cumuliformi bianchissime invadono
i cieli, inizia a spirare un leggero vento da NE, 0 °C. Ore 22.00: cieli
ormai coperti, -0,5 °C, vento debole da NE. Ore 23.00: la bava di Bora si
intensifica leggermente e cominciano a mulinare nell'aria i primi fiocchi, -0,5
°C. Ore 24.00: la nevicata è moderata, la Bora soffia moderata e
la temperatura è scesa a quasi -2 °C. Ore 00.30 del 5: bufera di
neve, quasi un Blizzard, Bora violenta, valori termici in picchiata fino a -5
°C a fine fenomeno che si colloca alle 06.00, accumulo finale superiore
ai 10 cm.: è iniziata ufficialmente l'ondata di gelo del gennaio 1985!
Ormai l'evoluzione meridiana - oraria dell'hp azzorriana ha creato un'alleanza
con l'orso siberiano che avvetta aria gelida per più giorni da NE. L'Ovest
shift di parte dell'aria fredda è fucina di attive depressioni nella
zona Gibilterra - Baleari, nuclei questi che si muovono poi verso NE causando
vari peggioramenti sulla nostra regione. Il primo nucleo depressionario si forma
il 6, e l'8 è proprio centrato sul Norditalia: radi fiocchi iniziano
a cadere già nella mattinata, con valori termici vicini ai -9 °C,
ma è verso il mezzogiorno che si scatena la nevicata moderata o forte,
unita a Bora intensa, e dura fino alla prima serata. Sempre molto basse le temperature,
intorno ai -4 °C. La nevicata poi riprende debole o moderata in serata,
con vento molto forte di Bora e temperature tra i 4 e i 6 gradi sotto lo zero,
e così dura sino alla tarda nottata del 9, con qualche altro rado fiocco
verso le 10.15 del mattino. Ulteriore accumulo complessivo di altri 8 - 10 cm.
Nuova shiftata occidentale dell'aria gelida e nuova depressione che si affaccia
da SW il 12, ma con maggiore invasività dell'aria mite afromediterranea:
ormai l'ondata di gelo mostra segni di stanchezza, comunque il 13 nel tardo
pomeriggio inizia a nevicare in modo debole o moderato per circa 3 ore ma con
valori termici di un paio di gradi superiori allo zero. In serata smette ma
si è di nuovo levata una forte Bora e la temperatura si è riportata
poco sottozero. In nottata giunge il nucleo depressionario e la forte Bora accompagna
la ripresa della neve, una neve fina e a tratti abbastanza fitta, che cade fino
alle 14.00, con temperature sempre comprese tra i -3 °C e gli 0 °C:
la nevicata, lasciandoci un ulteriore accumulo di circa 4 cm. ha rappresentato
il canto del cigno di questa ondata gelida la quale comunque ci regala ancora
qualche episodio nevoso dalle 15.30 fino a sera con un momento di vera bufera
tra le 18.30 e le 19.00.
Anche nella prima mattinata del 15, con valori termici ormai possimi allo zero,
qualche fase di neve moderata o temporaneamente forte, poi inizia a piovere
misto a nevischio o neve, con fiocchi molto grossi nella prima serata, poi ancora
pioggia e nevischio e fenomeni di gelicidio per lo spirare continuo della forte
Bora con temperature intorno allo zero. Ma ormai la festa è finita!
In febbraio l'influenza atlantica è predominante ma l'Europa centro-settentrionale
resta ancora molto fredda e l'orso ruggisce spesso, distendendosi volentieri
verso occidente; così la corrente gelida viene a confluire con le miti
depressioni occidentali il giorno 10, quando, dopo una tiepida giornata di pioggia,
in serata una autentica tempesta di Bora e ghiaccio paralizza la Venezia Giulia
e annuncia anche per il Veneto orientale la trasformazione della pioggia in
neve che avviene in nottata col calo termico fin poco sotto gli 0 °C. E'
una nevicata abbastanza modesta e breve, che comunque ricopre il paesaggio di
un leggero strato bianco.
La circolazione antizonale fredda prosegue ed è causa di una nuova debole
nevicata nella nottata e mattinata del 15, quando un'altra depressione occidentale
viene a uno scambio di opinioni con la corrente fredda da Est: precipitazione
da debole a moderata che lascia uno strato davvero sottile e poco tenace, stanti
i valori termici che oscillano dagli 0 °C ai +3 °C.
Fugace, ultima visita della neve il 17 marzo: da giorni la regione è
interessata da una saccatura fredda nordatlantica e nel primo pomeriggio del
17 il passaggio di un impulso instabile abbassa le temperature dai +8 °C
fin verso i +4 °C, con un po' di pioggia; il leggero calo termico prosegue
in serata quando poco dopo le 20.00 cadono alcuni fiocchi di neve mista a pioggia,
con un paio di gradi sopra lo zero.
Semestre freddo 1985-86
A metà novembre 1985 si stabilisce una configurazione sinottica ideale
per il freddo da Est: depressione sull'Italia meridionale e forte anticiclone
sull'Europa centro-settentrionale, gradiente barico notevole, flusso da Est-Sudest
freddo e molto teso. La risalita della depressione verso Nord provoca una debole
nevicata il 18: dopo ore di cielo coperto a metà pomeriggio iniziano
a scendere fiocchi in modo debole o al più moderato in un'atmosfera mossa
da una Bora davvero intensa. Il fenomeno, a tratti più debole a tratti
più importante, si prolunga fino alla serata quando cessa dopo aver appena
imbiancato i tetti delle auto. I valori termici, prossimi ai +4 °C a inizio
fenomeno, scendono fin verso gli 0 °C in tarda serata.
Avaro di neve il mite mese di dicembre, quando la dama bianca si fa vedere sulle
nostre pianure venete solo in un'occasione, il 30; dopo giorni di flussi depressionari
molto miti da Ovest, una modesta rimonta anticiclonica sull'Europa atlantica
provoca un richiamo più freddo da Nordest al seguito dell'ennesima depressione
che il 30 appunto è ben posizionata sull'Italia centrale; la forte pioggia
iniziata al mattino con quasi +8 °C, è presto accompagnata da una
intensa Bora che fa gradualmente scendere i valori termici sino ai +2 °C
del pomeriggio quando l'acqua si trasforma in neve; è neve molto bagnata
ma scende con intensità moderata, alternandosi talvolta alla sola pioggia,
dalle 17.00 alle 20.00 circa; nella nottata poi riprende a scendere neve bagnata
con intensità moderata per un paio d'ore, dalle 4.30 alle 6.30 dell'ultimo
mattino dell'anno. Nessun accumulo, ovviamente.
Il flusso atlantico continua anche nei primi giorni di gennaio, ma con una componente
più nordoccidentale, e qualche fiocco di neve misto alle frequenti piogge
si rivede fugacemente il 2 e il 6.
Verso la fine del mese troviamo invece un'hp termica sempre meglio consolidata
alle alte latitudini europee, stretta parente dell'orso siberiano. Frequenti
sono i flussi di aria gelida che ci raggiungono da Est-Nordest; uno abbassa
le temperature tra il 26 e il 29 quando ormai la poderosa spinta di un intenso
ciclone atlantico dal Golfo di Guascogna fa interferire due circolazioni antitetiche:
al freddo balcanico si sovrappone la mitezza nordafricana con una ventilazione
al suolo intensa dai quadranti orientali; è di questi giorni una fra
le più intense nevicate genovesi dell'ultimo secolo! Da noi, più
modestamente, gli ultimi sbuffi gelidi che soffiano il 30, prima che lo scirocco
abbia il pieno sopravvento, fanno sì che grossi fiocconi talvolta molto
fitti si mescolino all'acqua per gran parte della giornata, senza accumuli anche
per i valori termici di un paio di gradi sopra lo zero.
La situazione sinottica anche per gran parte di febbraio rimane immutata: gran
dominio delle alte pressioni fredde sul Centro - Nord del continente, ingerenze
basso atlantiche verso il Mediterraneo; così si origina la nuova fase
nevosa del giorno 8, quando una bomba gelida viene attirata dall'ennesima depressione
mediterranea e piomba sulla nostra zona nella mattinata con una bufera di neve
che da Trieste, asediata dal gelo e dalla Bora, si muove verso Sudovest, attenuandosi;
comunque sul veneziano nevica in modo moderato per l'intera mattinata con valori
termici tenuti di un paio di gradi al di sotto dello zero dal vento gelido;
poi seguono quelle schiarite che favoriranno il successivo forte gelo pomeridiano
e serale con ghiaccioli stile scandinavo a pendere da lampioni e cornicioni
impreziosendo un paesaggio già reso magico da 3 - 5 cm. di manto accumulatosi.
La situazione è profondamente depressionaria e ancora qualche rado fiocco
di neve scende nel pomeriggio del 9; ma è il 10 il giorno più
nevoso della serie: nuova bomba gelida che con moto retrogrado impegna il settentrione
e causando una nevicata fitta, talvolta a carattere di bufera, dal mezzogiorno
alla prima serata, sotto una Bora di discreta intensità e temperature
che scendono gradualmente dai +4 °C a inizio fenomeno fino agli 0 °C
serali. Altro accumulo di 4 - 5 cm.
Il susseguente movimento verso Est di tutto l'impianto depressionario mantiene
un teso Nordest sulla regione, con valori termici bassini così, alla
prima nuova ingerenza atlantica, che si manifesta dal giorno 14 con una bella,
classica perturbazione piuttosto veloce da occidente, ecco ricomparire la neve
che cade il 15 dal primo mattino fino all'ora di pranzo con intensità
anche moderata e temperature tra gli 0 °C e i +3 °C. Non molto rilevante
il manto, un paio di cm. appena.
Neppure il tempo di respirare ed ecco, il 17, la replica: fase di intervallo
anticiclonico il 16, calo termico serale, nella notte sul 17 arriva una nuova,
intensa e rapida depressione dall'Iberia che scarica una bellissima nevicata
da addolcimento, tra debole e moderata al mattino, forte o talvolta molto forte
nel pomeriggio, prima della cessazione e trasformazione in pioggerella alla
sera. Soprattutto grazie ai fitti e grossi fiocchi pomeridiani si è avuto
un accumulo di 6 - 7 cm. valori termici che hanno oscillato dagli 0 °C della
prima mattina a sfiorare i +3 °C a metà giornata, per poi scendere
a +1 °C nel pomeriggio, sotto l'incalzare della fitta precipitazione, accompagnata
da una modesta ma comunque avvertibile ventilazione di Bora.
L'impianto barico a livello continentale rimane invariato, ma sul Mediterraneo
prevalgono per alcuni giorni le correnti miti atlantiche che lasciano poi il
posto a una nuova intrusione gelida da Nordest diretta verso la nostra regione
a partire dal 24: nuovo crollo termico, con minime di assoluto riguardo fin
quasi a -7 °C, e promessa di un'ennesima nevicata appena un'altra, intensa
e complessa depressione atlantica non spinge i suoi tentacoli verso levante:
il 28 è una giornata rigida e nuvolosa che finisce in gloria con una
bella, moderata nevicata da addolcimento che inizia verso le 20.00. Nevica fino
al mattino successivo, con qualche pausa notturna, con valori termici oscillanti
tra 0 °C e -2 °C, cosicchè si può formare un manto di
alcuni cm., tra i 3 e i 4, prima che l'incalzare dello scirocco faccia salire
le temperature nel corso della giornata dell'1 marzo quando però si ha
anche un episodio di debole gelicidio in mattinata. Alla prossima! Franco
Semestre freddo 1986-87
Inverno molto interessante dal punto di vista sinottico, con diverse ondate
di gran freddo ma con una sola fase importante di neve per la nostra zona, nella
prima parte di gennaio.
Già in dicembre le evoluzioni dell'hp azzorriana, in vistosa espansione
verso Nord, avevano fatto passare dei brutti momenti al VP, in parziale e temporanea
ripresa tra fine mese e inizio gennaio 1987. Ma ben presto, già dal giorno
3, le correnti occidentali piegano di nuovo a NW e poi a N per una nuova impennata
meridiana dell'hp che inizia a manifestare un flirt sempre più pronunciato
con l'area artico-scandinava. Il VP è distrutto, bolidi gelidi scendono
a ondate ripetute verso il Mediterraneo e le temperature scendono in picchiata.
Il 9 si intravede una nuova discesa gelida artico-marittima che si getta nel
mare Nostrum con componente piuttosto occidentalizzata creando una vasta depressione
che dalle Baleari evolve rapidamente verso l'Italia. Il 9 le prime nubi stratiformi
invadono i cieli, ma è nella notte sul 10 che interviene la copertura
estesa da cui verso le 5.30 inizia a scendere una bella nevicata da addolcimento
che via via si intensifica nel corso della mattinata, sino ad assumere forte
intensità tra le 11.00 e le 13.30 quando cessa lasciando spazio alla
pioggia. Le temperature prossime allo zero, tra i -1 °C della prima mattinata
e i +1 °C del mezzodì, favoriscono un buon accumulo, di circa 6 cm.
Ma il bello deve ancora venire. L'intervento delle correnti miti da SE scioglie
totalmente il manto nevoso e alza le temperature fino ai +3 °C della prima
mattinata dell'11. Intanto la depressione, un autentico ciclone mediterraneo,
si è approfondita e si è portata proprio sull'Italia centrale:
da lì, a partire dal mattino dell'11, funge da risucchio per l'aria gelida
avvettata dall'hp scandinava verso Sud; ecco che la pioggia si trasforma in
neve, si alza un forte vento di Bora e presto assistiamo a una elle più
intense bufere del decennio. Le temperature scendono per tutta la giornata,
portandosi intorno a -2 °C verso sera. La bufera, davvero notevole, dura
fino alle 19.00, trasformandosi poi in una semplice nevicata moderata o debole
fino alla mezzanotte. Si sono accumulati quasi 15 cm. Qualche fiocco cade anche
nella gelida mattinata del 12, quando le temperature scendono in picchiata nel
pomeriggio raggiungendo i -8 °C in serata, e senza alcun rasserenamento
del cielo. Anzi, una nuova depressione oceanica entra molto veloce da Gibilterra,
pronta a interagire con la circolazione gelida insistente sull'Italia: il 13
nuova abbonante nevicata, questa volta da addolcimento, con temperature costantemente
sotto lo zero, tra i -6 °C e i -3 °C. Nevica in modo placido e abbondante,
in un'atmosfera candida, gelida, nevica dalle 7 alle 16.30, aggiungendo altri
abbondanti 10 cm. a quelli già caduti. Intanto anche la nuova depressione
si è ben posizionata sull'Italia centrale e attiva una circolazione ciclonica
molto intensa con venti di Bora che il 14 e il 15 battono la regione, sia pure
con valori termici in rialzo, infatti l'apporto africano delle correnti inizia
a farsi sentire. Comunque il 14 cade qualche fiocco alla mattina, a sera i valori
termici, che erano saliti a quasi +3 °C, ripuntano verso lo zero e si manifesta
l'inizio di un gelicidio che nella notte e nella mattina del 15 è davvero
intenso sotto la fortissima Bora che ghiaccia la neve che aveva iniziato a sciogliersi
e la pioggia sopraffusa che di tanto in tanto cade. Nella serata del 15 il tempo
si fa ancora più instabile e a tratti riprende a cadere la neve, da sola
o mista a pioggia: tra le 19.20 e le 19.40 assistiamo a una vera bufera di nevischio
sottilissimo che porta la visibilità quasi a zero, così come vicina
a zero si mantiene la temperature. E' davvero un fenomeno impressionante, da
bolgia dantesca, e dura fino alle 19.45. Verso le 21.00 cade per mezz'oretta
ancora del nevischio e poi, con l'atmosfera notturna squassata addirittura da
qualche tuono, si alternano fasi di neve anche molto forte a pioggia gelata
tra le 23.00 e la mezzanotte e mezza. Tutto ciò, che chiude questo grande
episodio nevoso, ha procurato un ulteriore accumulo di circa 2 cm.
L'inizio di marzo vede una poderosa ondata di gelo, ma non di neve sulla nostra
zona, inaugurare la primavera meteorologica. Si stabilisce una corrente da NE
molto intensa e duratura per una franca espansione verso SW dell'hp russo-siberiano,
mentre una profonda depressione insiste sullo Ionio. L'arrivo di uno dei numerosi
impulsi artici continentali provoca qualche fiocco nella mattinata dell'8, ma
senza accumuli. Qualche fiocco cade anche tra le 13.15 e le 13.30 del 20, a
episodio gelido ormai in esaurimento, per l'arrivo di un impulso temporalesco
da NW, ma con valori termici molto elevati, ben superiori ai +5 °C.
Semestre freddo 1987-88
Inverno orrido, caldo e privo di spunti interessanti, con una continua iperattività
del VP e pressochè total assenza di incursioni fredde sulla nostra penisola.
Solo a titolo di curiosità segnaliamo qualche fiocco misto a pioggia
la sera dell'11 gennaio in concomitanza col passaggio di un modesto fronte da
NW.
Qualche fiocco più visibile cade, misto a pioggia e trascinato dalla
forte Bora, solo nella mattinata del 24 febbraio, con circa +4 °C e sotto
l'incalzare di una saccatura scandinava che comunque non riesce a portare quel
gran freddo tardivo che aveva promesso: tutto trasla verso i Balcani.
Pochi fiocchi bagnati si vedono poi l'8 marzo, in una situazione di fronte freddo
da Nord-Nordovest: a metà giornata passa il fronte e rilascia pochi,
radi fiocchi di neve bagnata con valori termici elevati, senz'altro superiori
ai + 6 °C.
Neppure l'ombra di accumuli, ovviamente. Tristezza! A presto! Franco
Semestre freddo 1988-89
Tempi duri, anzi durissimi, quelli tra fine anni '80 e inizio anni '90 per i
nivofili!
Questo è un altro inverno avarissimo di neve, con un unico episodio,
peraltro abbastanza modesto e accaduto al di fuori della stagione invernale
intesa sia dal lato meteorologico che da quello astronomico. Siamo infatti a
novembre, al giorno 21 di un mese peraltro caratterizzato da una serie impressionante
di discese artiche interessantissime e , conseguentemente, da un'anomalia termica
negativa eccezionale, attorno ai 4 °C!!!
Ma venendo a noi, rammentiamo che già prima dell'inizio della seconda
decade del mese si manifesta palese l'ennesimo collasso del VP con una saccatura
stretta e acutissima che dalla Scandinavia muove le proprie truppe alla conquista
dell'Europa centro-meridionale: la massa d'aria artico-marittima, davvero ingente,
arriva a più sfuriate, una prima nella serata del 19, una seconda il
20, e causa un intenso peggioramento del tempo scavando pronta una depressione
sul nostro meridione, mentre un terzo nucleo, il più attivo, il più
gelido, si inserisce nella circolazione depressionaria italica il 21, riattivandola
sensibilmente e acuendo vento e maltempo: sulla nostra zona piove intensamente
per l'intera giornata, anche con alcuni colpi temporaleschi, e soffia una Bora
fortissima con valori termici che non salgono oltre i +5 °C, anzi, con la
serata si abbassano fin verso i +2 °C e per un paio d'ore, dalle 19.00 alle
21.00 circa, l'intensa pioggia si trasforma in una nevicata moderata o forte,
senza accumulo tuttavia a causa sia del suolo molto bagnato sia dei valori termici
un po' superiori allo zero. Da notare che poi, nei giorni seguenti, le schiarite
avrebbero fatto scendere le minime fin quasi a -7 °C!