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Emilia, Italy
Riscaldamento globale: che ne penso
Uno degli argomenti più dibattuti di questi anni di riscaldamento globale
è, quanto le attività antropiche abbiano inciso e incidano su
di esso. Gli studi scientifici ci dicono che probabilmente la rilevanza è
notevole, ma quantificarlo in termini precisi è difficile a causa delle
interferenze con le altre cause e dei numerosi feedback positivi e negativi
che complicano non solo le previsioni dell'evoluzione futura del fenomeno ma
anche lo studio dell'incidenza che ha avuto nel recente passato.
Numerose variabili naturali interferiscono con l'effetto antropico ( Sole, cicli
oceanici, vulcani...) e che, se l'aumento di gas serra determina un aumento
di temperatura, i ghiacci diminuiscono di estensione, l'albedo cala e ciò
determina un ulteriore riscaldamento, però nello stesso tempo aumenta
l'evaporazione, con essa le nubi che possono in parte aumentare l'effetto albedo
dell'atmosfera e quindi avere effetto raffreddante.
Tali incertezze insite nella ricerca, lasciano aperte le porte alle ideologie
che ben poco hanno di scientifico e vanno dal catastrofismo più terrificante,
utile ai media, sempre alla ricerca di nozie avvincenti, al negazionismo più
cieco, finanziato da chi teme le emergenti politiche di stampo ambientalista.
La ricerca scientifica si muove in realtà cautamente in un campo particolarmente
complesso e articolato, progredendo a piccoli passi, come peraltro accade normalmente
in tutti gli ambiti di tale complessità.
Ecco che allora alla domanda "Da cosa dipende il riscaldamento globale?"
molti si sentono di rispondere seguendo le proprie idee il proprio credo politico
o il proprio comodo al di la di quanto il mondo scientifico sostiene.
Penso che il miglior approccio al problema sia ascoltare direttamente il mondo
scientifico, magari leggendosi un buon libro, e non i palcoscenici che rilanciano
solo certe informazioni, e poi riflettere su ciò che progressivamente
emerge dagli studi antichi e recenti.
Se ci chiediamo, che cosa potenzialmente può modificare in modo globale
la temperatura della Terra, è evidente che essa dipende principalmente
dal sole, fonte diretta di energia, dalla capacità degli oceani e delle
terre emerse di assorbire e riemettere calore e dalla composizione dell'atmosfera
capace di trattenerne una parte di radiazione grazie ai gas serra.
Ma quali di questi fattori hanno davvero subito cambiamenti recenti tali da
giustificare l'attuale riscaldamento?
Sul Sole, i risultati finora raggiunti tendono ad escludere una sua pesante
influenza sui cambiamenti climatici di breve periodo, sia come risultato dei
cicli solari, che come effetto modulante sui raggi cosmici, l'irradianza solare
totale (TSI) è stata in aumento fino al 1960 poi è calata fino
ai notevoli minimi attuali.
Gli oceani rappresentano un fondamentale nastro trasportare capaci di ridistribuire
il calore immagazzinato sia dal sole che dall'aumentato effetto serra. essi
presentano importanti variazioni di temperatura capaci di interferire sulla
temperatura globale in modo ciclico ( ENSO, AMO, PDO), ma non possono essere
considerati una fonte di calore.
Le terre emerse hanno subito variazioni relative all'uso del suolo, ma è
difficile attribuire a ciò un effetto riscaldante, che sarebbe comunque
di origine antropica.
L'atmosfera gioca un ruolo fondamentale: La luna ci dimostra che la temperatura
media del pianeta sarebbe sui -20 C° in assenza di atmosfera, anziché
gli attuali +15 C°; essa subisce variazioni nella sua composizione in occasione
di grandi eruzioni vulcaniche, grandi incendi, emissione di sostanze inquinanti
e di gas serra.
Il clima naturalmente ha sempre subito variazioni per cause naturali, le più
recenti delle quali sono il "l'anomalia climatica medievale" e "piccola
era glaciale", ciò però non esclude in alcun modo, che nuove
cause interagiscano oggi con quelle naturali; la grande maggioranza dei climatologi
ritiene oggi determinante l'aumento di gas serra riscontrato negli ultimi decenni
e imputabile principalmente ad attività antropiche; in particolare il
potere riscaldante della CO2 si studia dal IXX secolo e il mondo scientifico
si è fatto ormai un'idea abbastanza precisa di come l'effetto serra naturale
sia stato alterato dalle emissioni di gas serra di origine antropica. In altre
parole è difficile pensare che un rilevante incremento di gas serra,
dovuto al crescente uso di combustibili fossili, non sia stato, e non sia, determinante
nel produrre aumento di temperatura. Gli oceani, naturali serbatoi equilibratori
di CO2 ne stanno assorbendo più di quanta ne emettano, fornendo una prova
sull'origine antropica del surplus del gas, perché in una fase calda
come l'attuale dovrebbe invece prevalere il rilascio in atmosfera
E' difficile spiegare in altri modi come possa aumentare la concentrazione di
CO2 nell'atmosfera , se negli oceani prevale l'assorbimento.
Ci troviamo di fronte, in pratica ad una tesi scientifica, che pur con vari
aspetti da chiarire, dovuti alla complessità della materia, è
sostenuta da dati osservativi e leggi fisiche certe.
Chi sostiene che l'uomo è ininfluente sul clima, e il riscaldamento è
tutto naturale, deve dimostrare come mai l'aumento di un gas serra di provata
efficacia, non produce aumenti termici. In realtà oggi un vero dibattito
tra scienziati pro e contro il riscaldamento di origine antropica, non esiste;
esistono gruppi di ricerca (la maggioranza) che sostengono che il riscaldamento
globale dipende prevalentamente dalle attività antropiche e altri (in
minoranza) che lo attribuiscono prevalentemente a fluttuazioni naturali, senza
negare l'effetto antropico; è evidente che ognuno dia più importanza
al proprio campo di ricerca.
Temperature che crescono, livelli dei mari in aumento, ghiacci che fondono per
molti sembrano rappresentare un pericolo assai remoto, perchè ciò
sta avvenendo molto lentamente, esistono allora concreti pericoli nell'immediato?
Gli scettici ricordano giustamente che eventi estremi e improvvise variazioni
climatiche sono avvenute anche in tempi al sopra di ogni sospetto, quando non
si parlava ancora di cause antropiche del riscaldamento, qualcosa però
ora è cambiato: l'aumento di CO2, modificando le capacità termiche
dell'atmosfera, oggi, mette in crisi l'equilibrio basato sulla variabilità
naturale, così i salti climatici, causati da vari fattori naturali concomitanti,
hanno a disposizione un nuovo fattore in grado di modificare la loro grandezza.
Il pericolo più reale è quindi che una combinazione di più
forzanti riscaldanti possa produrre effetti molto più importanti di quanto
sia avvenuto in precedenza.
Leggi anche: I cambiamenti climatici recenti
MP luglio 2013