Sito di Marco Pifferetti
Informazioni sulle nevi di casa e del mondo, da Albinea, Reggio Emilia, Italy
La grande nevicate di Rimini del gennaio 1967
Il gennaio 1967 fu caratterizzato da un'ondata di freddo e neve che interessò
particolarmente la Romagna; l'effetto più straordinario fu la nevicata
che interessò Rimini, dove il 7 gennaio si stabilì nel capoluogo,
il record di accumulo nevoso di sempre: 90 cm la somma degli accumuli di neve
fresca del periodo e 75 cm al suolo il giorno 7. Probabilmente la più
intensa nevicata avvenuta in pianura per tutta l'area padano-veneta nel xx secolo.
Il periodo fu caratterizzato da un afflusso di aria artica marittima con minimo
in quota sulla Scandinavia e saccatura sull'Italia; un minimo barico al suolo
si isolò sul Tirreno centrale e si spostò verso l'Adriatico; un
fronte occluso ad esso collegato interessò la Romagna in modo particolare
il giorno 7.
Dati ricavati da "I GRANDI INVERNI DAL 1880 IN ROMAGNA E PROVINCE
DI BOLOGNA E FERRARA" di Pierluigi Randi e Roberto Ghiselli
Così Giorgio Cappelli, meteorologo riminese, descrive quell'evento:
La notte prima della "Befana"(Epifania) a Rimini scesero bei 20
cm di neve.
La bora e la pioggia del 6 gennaio la fecero sparire in poche ore.
Il giorno sucessivo era un sabato.
Alle 3 di mattino da bora gira il mio vento da neve: il NO!
Neve fitta con -1 fino alle 12 !!!
CM. OTTANTA!!!!
La mia via, che allora era l'unica che portava da Rimini a S.Marino, restò
bloccata fino al giorno dopo.
Solo un piccolo "sentiero" prodotto dal calpestio, in mezzo alla strada,
fra muri di neve.
Quel giorno andai ugualmente al lavoro, a piedi. La ditta dove lavoravo produceva
ossigeno, e l'ospedale quella mattina doveva essere rifornito.
Si chiamò l'Esercito che con mezzi cingolati provedette al trasporto
delle indispensabili bombole.
La circolazione in tutto Rimini e circondario era interrotta.
L'A14 allora arrivava solo a Rimini(era in costruzione), e da Rimini a Cesena
era intransitabile.
Come interrotta la linea ferroviaria da Rimini a Riccione.
Rimini ebbe lo spessore maggiore di neve in pianura di tutta Italia quell'anno.
Appena rifornito l'ospedale, chiudemmo lo stabilimento(mancava la luce).
Io non tornai neppure a casa, ma con fatica mi portai, sempre a piedi, sul mio
Covignano (la collina di Rimini mt 151).
Spettacolo degli spettacoli!
Cumuli di neve oltre i due metri dove il vento pareggiava le non uniformità
del terreno collinoso.
Si sentivano solo i trattori dei contadini che con le ruspe cercavano di liberare
ognuno un tratto di strada...
Il piazzale del Convento delle Grazie, una fiaba!
I cipressi alti una decina di mt. con la chioma piegata dal peso deli quintali
di vene, fino a toccare terra.
La città sottostante indescrivibile visione bianca.....
A casa più tardi il mio badile lavorò per almeno quattro ore fino
a notte inoltrata per far "rotta" a casa mia.
Riuscirò a vedere ancora una "visione" simile?
Due foto storiche di Giorgio Cappelli
Piazza Tre Martiri
L'Arco di Augusto
L'immagine seguente mostra la ricostruzione degli accumuli complessivi stagionali di tutta l'area padano - veneta