Sito di Marco Pifferetti

La catastrofe di Tunguska

La mattina del 30 giugno 1908 un evento catastrofico ebbe luogo nelle vicinanze del fiume Tunguska, area disabitata della taiga della Siberia centrale abbattendo e bruciando 60 milioni di alberi su un'area di 2150 chilometri quadrati.

Il rumore dell'esplosione fu udito a 1000 chilometri di distanza. A 500 chilometri alcuni testimoni affermarono di avere udito un sordo scoppio e avere visto sollevarsi una nube di fumo all'orizzonte. A 65 chilometri uno dei pochi testimoni che si trovava nelle vicinanze raccontò di aver visto in una prima fase il cielo spaccarsi in due, un grande fuoco coprire la foresta e in un secondo tempo notò che il cielo si era richiuso, udì un fragoroso boato e si sentì sollevare e spostare fino a qualche metro di distanza.

L'onda d'urto venne avvertita perfino a bordo di un convoglio della Transiberiana a 600 km di distanza dal punto di impatto. Si stima che la potenza dell'esplosione sia stata di diversi megatoni. Contemporaneamente a Londra, dove era ancora notte, il cielo divenne talmente chiaro e illuminato da consentire la lettura di un giornale senza luce artificiale.
le prime ricerche sulla zona vennero effettuate solo dopo molti anni, ad opera dello scienziato russo Kulik, negli anni Trenta, il quale fu addirittura accusato di aver fotografato foreste abbattute dei boscaioli e non trovò alcun cratere dell'impatto.
Nemmeno con una più recente spedizione organizzata dall'Università di Bologna si è raggiunta la sicurezza di aver individuato tale cratere che potrebbe essere il Lago Cheko, oppure potrebbe non esistere, se il corpo celeste esplose nell'atmosfera senza raggiungere il suolo.
Le cause di quell'impatto sono tuttora dibattute nel mondo scientifico: alcuni propendono per un meteorite altri per una cometa. Nel primo caso si sarebbe trattato di un corpo di circa 30 metri di diametro che si muoveva ad una velocità di almeno 15 chilometri al secondo. La deflagrazione del corpo celeste sarebbe avvenuta ad una altezza di 8 chilometri. La resistenza offerta dall'atmosfera potrebbe aver frantumato l'asteroide, convertendo la sua energia cinetica in energia termica. La conseguente vaporizzazione dell'oggetto roccioso avrebbe causato un'immane onda d'urto che ha colpito il suolo; la presenza di nubi nottilucenti sull'Europa, a migliaia di chilometri di distanza dall'impatto farebbe invece pensare ad una cometa, anche questa volatizzatasi prima di impattare col terreno.
La mancanza di una spiegazione certa delle cause ha alimentato una ricca letteratura pseudoscientifica: sono stata avanzate numerose ipotesi implicanti UFO, l'antimateria, i buchi neri o altri fenomeni mai dimostrati, fino a ipotizzare la presenza di basi segrete russe per proteggere la Terra da impatti con corpi celesti

Fonti di informazioni e immagini

http://it.wikipedia.org/wiki/Evento_di_Tunguska
http://science.nasa.gov/headlines/y2008/30jun_tunguska.htm?list164000
http://www.crystalinks.com/tunguskaevent.html
http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/7470283.stm
http://www.geocities.com/elidoro/collaborazione/saggiatore.html
http://www.ufologia.net/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO_ID=1307
http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20405