Sito di Marco Pifferetti

Cufra: l'acqua dal deserto

Cufra è un'oasi nella Libia sud-orientale nella regione della Cirenaica, nella seconda guerra mondiale vi si svolse l'omonima battaglia.
Per la sua posizione l'oasi e' stata da sempre un importante nodo di smistamento di piste e di carovane tra Ciad, Sudan e costa mediterranea.
Si tratta in realtà di un gruppo di oasi , sparse in una ampia depressione lunga circa 50 km e larga 20, il capoluogo è Al-Jawf; si trova in posizione molto isolata, la città importante più vicina, Bengasi, dista più di 1.000 km di deserto; un piccolo aeroporto è l'unico segno rimasto della colonizzazione italiana. Oggi purtroppo, Cufra, è anche tristemente nota come luogo di passaggio, sosta e detenzione per i profughi provenienti dal Corno d'Africa, lungo la rotta tradizionale verso le città libiche della costa; è il punto principale di raccordo tra le organizzazioni criminose libico-sudanesi dedite al trasporto illegale di emigranti.


Al-Jawf e gli affioramenti di acqua di Cufra

Agli inizi degli anni 70, il governo libico lanciò un vasto progetto agricolo che mirante a sviluppare l'agricoltura nel deserto; nacquero così moderni impianti di irrigazione ottenuti grazie alle acque fossili presenti del sottosuolo. L'Acqua fossile è contenuta in una falda acquifera bloccata nel suo acquifero per un periodo molto superiore al normale ciclo dell'acqua, restando negli strati acquiferi del sottosuolo per migliaia o addirittura milioni di anni. Quando i mutamenti geologici sigillano lo strato acquifero da ulteriori ricariche, l'acqua resta intrappolata all'interno e viene descritta come acqua fossile. Alcune riserve d'acqua risalgono a 40.000 anni fa, prima dell'ultima glaciazione. Si considera lo sfruttamento di questa acqua al pari di una industria mineraria, in quanto per le sue caratteristiche, si tratta di una risorsa non rinnovabile.
L'irrigazione è fatta attraverso un sistema radiale, i cerchi così ottenuti hanno un diametro di circa un chilometro e sono ben visibili dallo spazio.

Le coltivazioni circolari di Cufra dall'aereo e dallo spazio


Oggi l'impiego di tali acque è l'oggetto di un faraonico progetto in fase di ultimazione, denominato Grande fiume artificiale (Great Manmade River o GMR), che ha lo scopo di convogliare acque fossili da Cufra e da Saha, altro deposito di acque fossili più a ovest, verso la costa.
Si tratta di 4000 km di tubature del diametro di 4 m costruite con 30 milioni di tonnellate di cemento precompresso trasporterano ogni giorno fino a 6,5 milioni di m³ di acqua
I lavori durano, in sordina, ormai da più di venti anni e sono tutti finanziati dalla Libia
Naturalmente, visto che l'acqua si trova a diversi km di profondità e a centinaia di km dalla costa, può essere estratta e convogliata alle città solo con l'energia fossile e i con i proventi del petrolio;
in definitiva una grande opera di ingegneria, ma non certo un gioiello di sostenibilità.



Il logo del GMR, la mappa del progetto e il trasporto delle gradi tubature nel deserto