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"Carta della nevosità media annua in Italia nel quarantennio 1921-1960": certezze e dubbi

Senza voler togliere nulla alla pregevole opera, punto di riferimento di tutti gli studiosi ed appassionati di climatologia della neve, la "Carta della nevosità media annua in Italia nel quarantennio 1921-1960", pur considerando che si riferisce ad anni di nevosità sicuramente superiore a quella odierna, presenta alcune stranezze che suscitano dubbi sulla sua precisione almeno per quanto riguarda alcune aree del Bacino Padano.

Ad esempio il basso alessandrino, che oggi è tra le aree più nevose della regione padana, appare in gran parte sotto i 40 cm di media; viene evidenziato un minimo sotto i 30 cm nell'alto novarese a sud del Lago Maggiore, che alla luce dei dati più recenti, dovrebbe essere più a nord, lungo la sponda del lago; l'area Milanese appare decisamente livellata tra i 30 e 40 cm senza alcuna differenza tra nord, sud,est e ovest: i dati degli ultimi decenni indicano invece una nevosità minore verso est dove i "cuscini freddi" cedono prima, e in corrispondenza del centro, per un probabile effetto dell'isola di calore urbana, che comunque doveva essere presente in qualche misura, anche tra il 1921 e il 1960; la pianura Veneta presenta valori molto livellati sotto i 20 cm senza differenze significative, mentre alla luce dei dati recenti si ha un minimo su Verona, città notoriamente allergica alla neve per cause legate all'orografia, mentre Vicenza gode di precipitazioni nevose ben più elevate; appare strano che il Carso triestino abbia accumuli poco superiori o uguali alla costa, quando negli ultimi decenni le differenze sono state molto forti; in Emilia, Modena è indicata molto più nevosa di Piacenza, mentre nel periodo successivo è evidente una realtà opposta.

Dubbi vengono anche dal confronto tra la "Carta" e le serie storiche rilevate presso alcuni osservatori: se per quanto riguarda Milano, il torinese e il cuneese, i conti sembrano tornare, alcune località i valori misurati presentano valori diversi da quelli desumibili dalla cartografia: i dati di Modena (Università) danno una media del periodo di 44.1 cm, dalla carta ne risulterebbero più di 60; Parma Università al contrario, a fronte di una media misurata di 53.5 cm risulterebbe a poco più di 40; Udine con 14.9 di media misurata, appare tagliata dalla isonivale di 10 cm; sottostimati risultano anche i dati Mantova con 27.1 cm di media e un valore stimato sulla "Carta" di poco più di 20; molto generosa, la "Carta", appare per Vercelli lambita da una isonivale di 50 cm, mentre la media misurata è di circa 36 cm;

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