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4/11/1966. L'alluvione di Firenze

La data del 4 novembre 1966 è tragicamente nota per le disastrose alluvioni che travolsero vaste zone del paese causando più di 100 morti e danni incalcolabili. Nella nostra memoria rimase nota come "l'alluvione di Firenze", in quanto la città toscana fu particolarmente colpita, soprattutto nel suo patrimonio artistico.
Il 2 e 3 di novembre il bacino del Mediterraneo si trovava in campo depressionario e si segnalava un massiccio corpo di aria fredda in movimento dalla penisola scandinava verso il golfo di Biscaglia. Fra il 3 e il 4 l'aria fredda irruppe sul Mediterraneo occidentale attraverso la Francia e la Spagna e si inserì nella circolazione depressionaria provocandone il rinvigorimento con una spaventosa caduta di pressione.
Già il 3 si ebbero le prime avvisaglie del disastro: violente mareggiate flagellarono la riviera ligure di levante con forti venti di libeccio, piogge torrenziali cominciarono ad interessare l'Italia settentrionale e la Toscana mentre sulle Alpi cominciò a nevicare intensamente oltre i 1200 metri, burrasche di vento dai quadranti meridionali interessarono il Polesine e l'Alto Adriatico.
Il 4 il ciclone raggiunse la massima violenza, estese la sua influenza a tutta la penisola presentando due minimi estremamente bassi sul Mar Ligure e sull'Italia centrale e un gradiente barico particolarmente elevato sul Veneto e sulle regioni centro meridionali.
Dal bellunese alla Maremma caddero piogge torrenziali, i fiumi ruppero gli argini sommergendo città e campagne, montagne di fango travolsero strade e ferrovie, città come Trento, Venezia e Firenze finirono sotto metri di acqua e fango.
Il mare, gonfiato dalla furia del vento, che toccò localmente i 120 Km\h, travolse spiagge, strade litoranee e porti; i litorali più colpiti furono quelli dell'Alto Adriatico e del Tirreno. Il fortissimo vento di scirocco formò sull'Adriatico onde superiori a 10 metri e una eccezionale alta marea.
Tra Cattolica e Bellaria e sulla costa ferrarese il mare superò completamente l'arenile allagando l'entroterra, nella laguna veneta il livello dell'acqua aumentò enormemente sommergendo non solo Venezia e Chioggia ma tutti i centri dell'area lagunare ; il mare in tempesta ostacolò il deflusso del Po che ruppe gli argini allagando gran parte del Delta.
Da un bilancio conclusivo le zone più colpite risultarono la Carnia, il Trentino e la Toscana, dove l'effetto orografico giocò un ruolo determinante sui quantitativi di pioggia caduti, le correnti meridionali scaricano infatti la loro umidità sui versanti sopravvento alpini e appenninici.
In autunno il Mediterraneo svolge un'importante azione ciclogenetica allorchè masse d'aria fredda si scontrano con l'aria ancora calda presente sul bacino. L'eccezionalità dei fenomeni del 4-11-66 dipese sia dall'intensità della depressione, sia dalla lentezza con cui si spostò verso est, ostacolata da una vasta area anticiclonica sull'Europa Orientale.


Alcune foto storiche dello straripamento dell'Arno nel centro di Firenze (dai quotidiani dell'epoca)


Isoiete delle piogge cadute dalle ore 9 del 3 alle ore 9 del 5 novembre 1966


Mappa riassuntiva delle precipitazioni del 3-4 novembre 1966 (NOAA)

Approfondimento: http://www.centrometeolombardo.com/content.asp?contentid=3786&ContentType=Articoli