Sito di Marco Pifferetti
Informazioni sulle nevi di casa e del mondo, da Albinea, Reggio Emilia, Italy

Progetto "Nevi Padane"

Note tecniche e considerazioni sulle carte nivometriche elaborate, stato della ricerca

Delimitazione dell'area

Le carte della nevosità media e degli accumuli stagionali sono basate sulle rilevazioni nivometriche relative a circa 250 località, tra serie lunghe e brevi, (il numero è in continuo aumento); l'area considerata comprende tutta la pianura padano-veneta e aree assimilabili per quote altimetriche o caratteristiche geomorfologiche: in altre parole tutto il territorio basso e pianeggiante cioè caratterizzato dall'assenza di masse rilevate ma comprendente le fasce con pendenza trascurabile rispetto alla pianura propriamente detta.
In pratica risultano comprese, nel presente studio, le alte pianure prealpine piemontesi (Cuneo) e lombarde (Varese) che pur avendo quote collinari, degradano molto dolcemente verso la bassa pianura , in alcuni casi sono comprese aree di bassa collina (Piemonte) e fasce di fondovalle di bassa quota; sono esclusi tuttavia, le sommità dei Colli Euganei e Berici e la collina torinese che presentano connotazioni geomorfologiche (forte pendenza) e microclimi nevosi, poco assimilabili alle pianure circostanti e che, comunque risulterebbero di difficile rappresentazione su carte in scala ridotta come quelle qui pubblicate.

Nella consultazione delle carte, si tenga quindi presente che la quota altimetrica dell'area considerata non è del tutto uniforme: se la pianura cuneese, è di fatto un altopiano che raggiunge i 500 m slm, nel Triveneto e in Emilia Romagna, tale quota riguarda già i rilievi che, che come tali, sono esclusi dall'indagine, quindi la nevosità del settore Est è paragonabile a quella del settore Ovest, solo tenendo conto di tale differenza altimetrica.

Naturalmente l'attendibilità e la precisione dei dati non risulta uguale per tutte le aree, sia per la densità di stazioni di rilevamento, sia per la lunghezza delle serie storiche di dati trovate; le curve di livello vanno quindi lette come valori medi dell'area.

Fonti, disponibilità di dati e scelte

L'idea di realizzare una carta della nevosità basata sugli accumuli annui di neve fresca, si scontra con problemi relativi alla disponibilità di dati e alla loro attendibilità: per tracciare una carta sufficientemente precisa è necessario avere un numero elevato di fonti di dati attendibili sul lungo periodo; da qui la scelta di integrare dati di stazioni meteorologiche "ufficiali" appartenenti ad associazioni riconosciute, con dati amatoriali non necessariamente meno precisi attendibili; anche nell'analisi degli Annali Idrologici si è scelto di considerare solo i dati relativi agli accumuli di neve fresca limitando pertanto l'indagine su questi documenti, agli anni in cui tale dato viene rilevato e valutato come attendibile.
Tali scelte comportano ovviamente alcuni limiti alla precisione delle carte; le approssimazioni sono legate principalmente ai seguenti fattori:

- impossibilità di verificare direttamente la correttezza delle misurazioni, errori di vario tipo sono sono sempre possibili: dimenticanze, luoghi inidonei alle misurazioni, misurazioni malfatte, sovrastime da "campanile" ecc.

- errori veri e propri, a parte, non tutti i rilevatori utilizzano gli stessi metodi di misurazione della neve fresca (misura giornaliera ad orario fisso, accumulo a fine evento, accumulo massimo nelle 24 ore, somma di misurazioni ogni 6 ore, su tavoletta, su cotico erboso ecc.)


- luogo di misurazione: alcuni siti sono urbani e altri extraurbani e ciò comporta differenze legate all'isola di calore e alla possibilità di misurare gli accumuli in luogo aperto

- di fatto la misurazione della neve fresca , ha quasi sempre un margine di errore: anche se sono rispettate tutte le indicazioni internazionali, può essere che a poca distanza l'accumuolo sia diverso, per vari motivi; a meno non di ricoprire una vasta area con numerose tavolette tutte ottimamente esposte e mediare gli accumuli, il dato è sempre approssimativo e lo è di più in caso di precipitazioni abbondanti, ventate o quando durante l'evento si alternano fasi di accumulo e fasi di fusione.

- non per tutti i siti é disponibile una serie completa di dati effettivamente misurati per il periodo preso in esame, per cui si è proceduto, per gli anni mancanti, a confronti con località vicine e conseguenti stime; i confronti con la "Carta della nevosità media annua in Italia nel quarantennio 1921-1960", hanno suggerito locali correzioni alle curve di livello, soprattutto per quelle aree dove i dati erano meno numerosi e meno significativi.

- La scelta della scala cartografica e il numero di località oggetto di studio fanno sì che la carta non possa tenere conto di tutti i microclimi locali, soprattutto per le aree prossime ai rilievi, dove la variabilità si accentua.

Sulle carte dei valori medi, le curve di livello sono state tracciate in modo da avere un confronto diretto con la carta 1921-1960: 5, 10, 20, 30, 40, 50, 75, 100 e 150 cm; le carte regionali dettagliate o di particolari eventi, sono a volte tracciate con curve di livello più fitte.

Le carte vengono periodicamente aggiornate sulla base di nuovi dati che consentano di infittire la maglia delle località rilevate.

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