Sito di Marco Pifferetti

Magnitogorsk: le acciaierie di Stalin


Magnitogorsk è una città della Russia centrale importante nodo ferroviario nella regione di Celjabinsk, in prossimità dei monti Urali sul fiume Ural. Abitanti 419.000 nel 2002
La città è nata negli anni trenta, nel quadro di un progetto di industrializzazione voluto dal governo di Stalin; vista la presenza di ricchi giacimenti di minerali di ferro nella zona (il nome della città significa, in russo, città della montagna magnetica), la città si è sviluppata come polo siderurgico. È una città moderna, con la struttura tipica delle città-stabilimento. Attualmente non si sfruttano più le miniere di minerale della zona, dato che è diventato più economico importarli dal Kazakistan.
La città è tuttora sede di uno dei maggiori impianti siderurgici della Russia e di altre attività industriali: vengono realizzati macchinari, cemento, coke, prodotti chimici e vetro.
Magnitogorsk al massimo della capacità poteva produrre sino a 7.5 milioni di tonnellate di acciaio. L'industria sprigionava 650,000 tonnellate di rifiuti industriali, contenenti 68 prodotti chimici tossici e inquinava circa 8.000 chilometri quadrati in Russia. Si ritiene che nessuno sistema di filtraggio sia mai stato funzionante.

Alcune immagini di Magnitogorsk