Sito di Marco Pifferetti
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Orografia e precipitazioni nevose
(publicato su AER gennaio/1996)

Il presente lavoro sottolinea l'importanza dell'orografia nella distribuzione della precipitazione nevosa. Dal confronto dei dati esposti si evince che la posizione orografica esercita una influenza molto superiore all'altitudine.

ABSTRACTS
A comparison between the Alps and North American mountain chaines.
OROGRAPHY AND SNOWFALLS: The following article underlines the importance of orography in snowfalls distribution.
By comparison, it becames apparent that the orographic position is much more influent then the altitude.
by Marco Pifferetti

In linea generale si può affermare che su una catena montuosa si verificano abbondanti nevicate quando le masse d'aria umida assumono determinati comportamenti in relazione alla catena di montagne stesse.
Le grandi masse d'aria, nel loro spostamento dalle zone di alta pressione a quelle di bassa, si comportano in modo differente a seconda della quota: intorno ai 6.000 m, nella libera atmosfera, la pressione e la forza centrifuga della terra si bilanciano dando luogo ad una risultante che rende la direzione del vento parallela alle isobare; fra il livello del mare e i 1.000 m, viceversa, l'attrito dovuto alla vicinanza della superficie terrestre determina lo sbilanciamento fra pressione e forza centrifuga.
Conseguenza di ciò è la deviazione della direzione del vento che si pone trasversalmente alle isobare ed orientata verso la zona di bassa pressione.
Questo andamento bidimensionale viene modificato dall'innalzamento e dall'abbassamento delle masse d'aria; la velocità verticale del vento è inferiore a quella orizzontale, ma determinante per la formazione e il dissolvimento delle nubi ed influenza quindi le precipitazioni.
Le cause principali che determinano il sollevamento delle masse d'aria, a livello planetario, sono i cicloni, l'avanzamento dei fronti e i moti termoconvettivi.
Nelle zone montane, tuttavia, rivestono maggiore importanza gli effetti orografici, che inducono velocità verticali fino a dieci volte superiori di quelle prodotte dagli effetti frontali e ciclonici, soprattutto quando la direzione del vento è perpendicolare alla catena montuosa e l'inclinazione dei versanti accentuata.
In certe condizioni le masse d'aria si abbassano rapidamente lungo il versante sottovento dando luogo a forti venti caldi e asciutti dovuti alla perdita di umidità dell'aria e al suo riscaldamento per compressione; questi venti, chiamati "Foehns" nelle valli alpine e "Chinooks" nel Nord America, causano il rapido scioglimento del manto nevoso.
Le due condizioni fondamentali perché si verifichino abbondanti precipitazioni sono quindi le correnti ascensionali e le masse d'aria umida; la distribuzione delle precipitazioni nevose sul sistema alpino e sulle principali catene montuose degli Stati Uniti mostra chiaramente il ruolo determinante di questi due fattori.
Il versante settentrionale delle Alpi è continuamente investito da masse d'aria umida di origine atlantica provenienti tra Ovest e Nord e gode di abbondanti precipitazioni; sul versante meridionale invece le precipitazioni sono generalmente inferiori in quanto gran parte delle perturbazioni ricche di umidità, che potrebbero dare luogo ad abbondanti precipitazioni anche nevose, vengono ostacolate nel loro movimento dal versante settentrionale; le nevicate più abbondanti sul versante meridionale alpino si verificano infatti solo quando i venti si orientano dai quadranti meridionali.

Negli Stati Uniti, dove le principali catene montuose sono disposte in senso meridiano, le nevicate più abbondanti si verificano sui versanti occidentali; in particolare si hanno i massimi valori sulla Cascade Range, che si erge a barriera delle correnti umide provenienti dal golfo d'Alaska, mentre i fronti perturbati più a Sud della cintura ciclonica principale apportano nevicate molto abbondanti sulla Sierra Nevada.
Nell'interno le precipitazioni nevose diminuiscono in modo consistente. Fanno eccezione tuttavia le catene Teton e Wasatch; ripide barriere orografiche si innalzano fino a 2.000 m al di sopra degli altipiani riuscendo così a ricevere quantitativi di neve sorprendenti nonostante l'aridità delle aree circostanti; anche Salt Lake City, posta a 1.300 m di quota ai piedi della Wasatch Range, riceve 150 cm di neve all'anno che rappresentano poca meno della metà delle precipitazioni totali annue.
Le perturbazioni di O e SO portano precipitazioni abbondanti sulla catena San Juan, la prima grande barriera orografica del Colorado, mentre quelle di NO favoriscono le cadute di neve sulla catena Park; il versante orientale della Front Range presso Denver è invece meno nevosa essendo interessato da consistenti precipitazioni solo quando è investito dalle masse d'aria umida provenienti da SE, cioè dal golfo del Messico.
Anche a livello locale la distribuzione delle precipitazioni nevose risulta fortemente influenzata dalla posizione delle catene e dei massicci montuosi.
Le precipitazioni nevose aumentano infatti con l'altezza sul versante battuto dal vento, raggiungendo generalmente il massimo poca sopravento alla cresta, mentre il versante sottovento si presenta meno nevoso.
Il trasporto da parte del vento segue invece la regola opposta in quanto la neve viene asportata dal versante sopravento e si accumula su quello sottovento.
Questi fenomeni sono alla base della scarsa uniformità delle cadute di neve documentata dal servizio "Meteomont" e relativa ad aree anche molto ristrette dei versanti alpini.
Di particolare rilievo la studio effettuato da S. Borghi del Centro Meteorologico di Milano Linate nella zona del massiccio dolamitico del Sella; tale studio ha evidenziato le differenze di nevosità tra le quattro località di Canazei, Selva di Valgardena, Corvara e Arabba, tra loro vicine, poste circa alla stessa quota altimetrica di 1.500 metri ma diversamente esposte rispetto al massiccio montuoso.
Le conclusioni dell'indagine mostrano chiaramente come la nevosità, in occasione di eventi significativi, sia massima ad Arabba, posta a Sud-Est del massiccio, seguita da Corvara, pasta a Nord-Est, mentre nelle due località di Canazei e Selva di Valgardena, poste rispettivamente a Sud-Ovest e a Nord-Ovest del massiccio, è decisamente inferiore; su questa settore alpino, infatti, si verificano le massime cadute di neve con venti tra E e SE.
Una indagine analoga condotta negli Stati Uniti sulla già citata Wasatch Range nello stato della Utah, in prossimità del comprensorio sciistico di Park City, mostra come le due località di Alta e Brighton poste alla medesima quota di 2.700 m, rispettivamente a Ovest e a Est della sommità della catena presentino una nevosità media annua molto diversa: 800 cm ad Alta, sopravento rispetto ai venti dominanti occidentali, 600 cm a Brighton sottovento alla cresta e distante pochi Km in linea d'aria.