Sito di Marco Pifferetti
Informazioni sulle nevi di casa e del mondo, da Albinea, Reggio Emilia, Italy

Progetto "Nevi Padane"

Perchè costruire una carte della nevosità

Analizzando i dati di alcune stazioni delle quali sono disponibili serie storiche molto lunghe risulta come la nevosità media manifesti, negli ultimi decenni, una riduzione piuttosto diffusa: la linea di tendenza negativa, è più accentuata per le località piemontesi; si nota inoltre come il quarantennio 1921-1960, oggetto della storica pubblicazione, mostrasse già segni di flessione rispetto al periodo precedente.

Significativo l'aumento della frequenza degli inverni senza neve: presso l'osservatorio di Milano-Duomo, risulta che dal 1763, di dodici inverni senza neve, ben dieci si sono verificati tra il 1987 e il 2009; la serie storica di Bra (1862-2009) indica solo quattro inverni senza neve tutti dopo gli anni'80, due dei quali consecutivi (1988/89 e 1989/90); situazione analoga a Moncalieri e Torino, dove nel periodo 1864-2009 su cinque inverni senza neve, tre sono stati l'88/98, l'89/90 e il 2006-2007.
Da rilevare, come questa tendenza alla diminuzione sul lungo periodo, si iverta negli ultimi anni e come non siano mancati, proprio negli ultimi decenni, superamenti di record anche dopo il nevoso gennaio 1985.

Ma allora è vero che nevica meno? O stiamo piuttosto assistendo, anche per gli eventi nevosi, a quell'aumento degli estremi che si manifestano per altri fenomeni atmosferici, probabile conseguenza del riscaldamento globale?

Parlando di questi interrogativi con altri appassionati, e avendo raccolto nel corso degli anni serie storiche ultra trentennali di numerose località padane, è nata in me un'idea un po' ambiziosa: l'unica carta della nevosità in Italia e quella relativa al 1921-1960 poi c'è stato solo il vuoto per cui non è facile dare risposte precise a certi interrogativi; perchè allora non provare a realizzare una carta con dati più recenti?
Se i rilievi mostrano grandissime variazioni legate alla quota, che rendono tali aree molto difficili da rappresentare su una carta a scala ridotta, la pianura non presenta invece una variabilità di fenomeni nevosi così grande da rendere necessari punti di rilevazione eccessivamente numerosi.

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