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di Marco Pifferetti
Informazioni sulle nevi di casa e del mondo, da Albinea, Reggio
Emilia, Italy
Situazioni meteorologiche favorevoli alle cadute di neve sulla Pianura Padano Veneta
Le abbondanti nevicate sono
sempre determinate da intensi fronti perturbati e/o da marcati effetti orografici;
l'aria umida, responsabile delle precipitazioni, viene spinta verso l'alto dalla
presenza di aria fredda sottostante o per effetto di un sistema montuoso; l'aria
fredda in arrivo solleva l'aria calda più leggera (fronte freddo) oppure
è l'aria calda in arrivo che scorre su quella fredda tendendo gradualmente
a sostituirla (fronte caldo).
L'intensità delle perturbazioni, la presenza e l'orientamento delle barriere
orografiche rappresentano quindi un fattore determinante sulla distribuzione
delle precipitazioni in generale e delle nevicate in particolare.
Il versante italiano delle
Alpi è interessato da fenomeni nevosi importanti, in presenza di correnti
umide provenienti dai quadranti meridionali, che si sollevano per l'effetto
orografico, le correnti settentrionali portano, per lo stesso motivo, nevicate
abbondanti sui versanti esteri e venti di caduta con cielo sereno sul versante
meridionale.
Le circolazioni depressionarie , ove si verifichi confluenza di aria fredda
da NE e calda da meridione, possono determinare intense nevicate, non solo sul
sistema alpino, ma anche sull'Appennino settentrionale che, disposto perpendicolarmente
alle correnti di NE, ne determina il sollevamento e favorisce l'accumulo si
strati di aria fredda.
Le situazioni meteorologiche accennate possono portare nevicate anche sulla pianura padano veneta solo se si verificano contemporaneamente determinate condizioni termiche al suolo e in quota: è necessaria in pratica la presenza di aria fredda sia a livello del suolo che nella colonna d'aria sovrastante.
Sul settore centro occidentale
si verificano nevicate di rilievo quando aria calda e umida, sospinta da una
depressione sui mari a ovest dell'Italia, affluisce, dai quadrati meridionali,
sopra uno spesso strato di aria fredda, preesistente, intrappolata dal sistema
orografico; sono le cosiddette "nevicate da raddolcimento" o da "cuscino
freddo"; esse segnano generalmente il passaggio tra il dominio dell'anticiclone
freddo e le correnti cicloniche atlantiche; in queste condizioni le massime
precipitazioni nevose si verificano sul Piemonte e la Lombardia occidentale,
dove il "cuscino" si presenta più spesso e tenace, talvolta
possono estendersi all'Emilia occidentale, mentre sulla Romagna e sul Triveneto,
con tale configurazione, è più frequente la pioggia anche se la
temperatura al suolo è prossima allo zero in quanto il cuscino di aria
fredda è qui meno spesso e i venti caldi in quota provocano l'innalzamento
dello zero termico con conseguente fusione della neve prima del suo contatto
col suolo; può capitare che nevichi su Piemonte e ovest Lombardia, mentre
piove non solo sul settore centro orientale, ma anche sull'Appennino Tosco Emiliano
investito direttamente dai venti caldi meridionali.
Sul settore nord orientale, le nevicate, meno frequenti ed abbondanti, sono
legate di preferenza agli afflussi di masse di aria fredda da NE al suolo o
in quota; esse interessano più direttamente la costa veneta e la Romagna;
la pianura veneta settentrionale può beneficiare, a volte, di temporanei
cuscini freddi in grado di garantire nevicate da scorrimento caldo, che solitamente
evolvono in pioggia.
Cadute di neve particolarmente abbondanti possono manifestarsi con circolazioni
depressionarie che dal Tirreno si spostano verso le regioni centrali e il medio
Adriatico, quando è presente un anticiclone sull'Europa centrale; in
tali condizioni, l'aria calda e umida che affluisce in quota dai quadranti meridionali
contrasta con l'aria fredda richiamata da NE negli strati più bassi;
il marcato contrasto tra le due masse d'aria e il sollevamento determinato dalla
presenza dei rilievi appenninici , perpendicolari alle correnti, determinano
nevicate più abbondanti via che ci si avvicina all'Appennino (cold
air damming) . Tale situazione è particolarmente favorevole alle
nevicate sull'Emilia Romagna e sul basso Piemonte e spiega la maggiore nevosità
del pedemonte emiliano romagnolo rispetto alla bassa pianura. Non è raro
che in tali condizioni la pianura a Nord del Po, meno esposta ai venti di settentrionali,
si trovi in condizioni di tempo piovoso o venga risparmiata dai fenomeni grazie
ad effetti favonici.
Marco Pifferetti