Sito di Marco Pifferetti

La "Tempesta Perfetta"

Nella stagione autunnale sono abbastanza frequenti le tempeste sull'Atlantico settentrionale, sulle cui acque ancora calde, cominciano ad affluire fredde correnti dal Canada, nell'ottobre del 1991 però accade qualcosa di veramente singolare: grazie all'incontro di tre perturbazioni, si formò sopra la costa nordorientale degli Usa un tempesta, battezzata la "Tempesta Perfetta", che lasciò sbalorditi anche i metereologi più esperti e divenne anche il soggetto di un romanzo, poi di un film.

La super-tempesta non si manifestò subito con tanta forza, impiegò diversi giorni, dal 26 al 30 ottobre del 1991; solo all'ultimo momento i metereologi si accorsero di cosa veramente si era formato nel cielo. E cioè la catastrofica collisione di due stagioni: l'estate con l'inverno. In una manciata di ore.

Il primo pezzetto della Tempesta Perfetta era una piccola area di bassa pressione che si era formata sopra i Grandi Laghi e che, come al solito, procedeva verso est, verso l'Atlantico producendo fenomeni di scarso rilievo.
In quel momento però stava scendendo dal Canada una corrente gelida, pilotata da un robusto anticiclone; l'aria fredda incontrando l'altro sistema proveniente da est formò una tempesta sul Nord Atlantico, poco oltre le coste della Nuova Scozia.

Terzo protagonista: più a sud si muoveva uno degli ultimi uragani della stagione, "Grace" e saliva verso nord. Un enorme turbine di aria gelida che si scontra contro un enorme vortice di aria calda. "Quando si incontrarono quello che successe fu, letteralmente, un'esplosione" così affermò David Vallee, del National Weather Service che seguì il formarsi della Tempesta Perfetta nell'ottobre del '91

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Dal satellite si poteva vedere un vortice largo più di 3000 chilometri che andava dalla Giamaica al Labrador. Dal caldo al freddo. Sull'oceano questo significa passare in 5-6 ore da calma piatta a onde di 6 metri. Che dopo 24 ore, con venti da 100 km di velocità, arrivarono a 25 metri. Furono queste onde, secondo gli esperti, che spazzarono via il piccolo peschereccio Andrea Gail con i suoi sei uomini di equipaggio, come narrano il romanzo ed il film. E la super-tempesta era ancora ai suoi inizi. Due giorni dopo le onde raggiunsero probabilmente il loro massimo, spinte da venti a 160 km l'ora. Le boe-meteo registrarono infatti masse d'acqua alte fino a 30 metri.

La Tempesta Perfetta ebbe anche una fine originale: si spostò prima con moto retrogrado verso le coste del New England, dove produsse vari danni, poi discese ancora più a Sud, superò il tropico e si trasformò in un nuovo violento uragano al quale non venne però mai dato un nome perché era nato a nord del tropico, per cui rimane nella storia come l'"uragano senza nome".